Spam, caccia agli open relay

Spam, caccia agli open relay

I server che non richiedono autenticazione e che sono utilizzati dagli spammer per inviare miliardi di email finiscono nel mirino di certi paesi
I server che non richiedono autenticazione e che sono utilizzati dagli spammer per inviare miliardi di email finiscono nel mirino di certi paesi


Roma – Ci sono le autorità regolamentari di 18 paesi dietro ad una lettera ufficiale inviata ai gestori di circa mille server open relay utilizzati in massima parte da spammer per inviare quantità incalcolabili di posta elettronica non richiesta.

I server open relay sono da sempre il nemico numero uno dell’antispam per le loro caratteristiche uniche. Alcuni open relay sono tali, talvolta, per inesperienza del gestore del server stesso ma molti lo sono, invece, proprio per fungere da veicolo di posta elettronica che viene fatta passare senza alcun tipo di autenticazione.

Per questo vi sono interi servizi antispam che concentrano la propria attività proprio sugli open relay, tentando di impedire che la posta proveniente da quei server sia distribuita a chi adotta filtri studiati all’uopo.

La lettera inviata ai gestori dei server individuati dalla Federal Trade Commission americana sostiene che lo spam “crea problemi agli utenti di tutto il mondo, alle forze dell’ordine e anche alla vostra organizzazione. Modificare il vostro server open relay vi aiuterà a proteggere il vostro sistema da abusi esterni”. Va detto però che non tutti gli open relay sono frutto di un’errata configurazione. Spesso sono frutto di una deliberata scelta.

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Pubblicato il
19 mag 2003
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