Spazio, ultima frontiera di pace

Spazio, ultima frontiera di pace

La Casa Bianca distilla la nuova politica dell'esplorazione spaziale a stelle e strisce: tanta cooperazione tra le nazioni, ma al netto dei cinesi. E comunque lassù niente sesso: siamo astronauti
La Casa Bianca distilla la nuova politica dell'esplorazione spaziale a stelle e strisce: tanta cooperazione tra le nazioni, ma al netto dei cinesi. E comunque lassù niente sesso: siamo astronauti

I tempi cambiano, la Guerra Fredda è oramai solo un lontano ricordo, e gli obiettivi degli USA per l’esplorazione spaziale devono rinnovarsi di conseguenza. Per il presidente Barack Obama i nuovi obiettivi includono lo sviluppo di una piattaforma di pace condivisa con (quasi) tutte le nazioni , che sia in grado di stabilire nuovi trattati di cooperazione e di tenere sotto stretta osservazione la “spazzatura” tecnologica che già ammorba i confini dell’esosfera terrestre.

La nuova politica statunitense sull’esplorazione spaziale sancisce il fatto che i tempi sono cambiati, e che la vecchia strategia di “corsa contro un avversario” figlia della Guerra Fredda non è più applicabile al 2010. Piuttosto, alla gara tra occidente democratico e comunismo sovietico deve sostituirsi la ricerca di nuove partnership tra i protagonisti dell’esplorazione spaziale.

La rinnovata strategia spaziale della Casa Bianca non include a ogni modo alcuna nuova “partnership” tra vecchi avversari o nuovi partner, rappresentando piuttosto una dichiarazione d’intenti che lascia intravedere nuove opportunità di collaborazione che verranno a svilupparsi nel corso dei prossimi anni .

L’Amministrazione statunitense parla di “spazio&pace” e di cooperazione internazionale senza confini, ma nel contempo chiarisce di non avere alcuna intenzione di chiedere il contributo di paesi stranieri per la missione pianificata da NASA di far attraccare astronauti USA su un asteroide entro il 2025. E in merito alla presenza di cinesi sulla Stazione Spaziale Orbitante, il governo federale parla di un evento “prematuro” e di un problema politico complesso da affrontare con gli attuali partner che partecipano al progetto.

Tra gli obiettivi più immediati della nuova policy spaziale degli USA c’è la necessità di badare alla crescente minaccia dei detriti spaziali , pezzi di satellite o spazzatura high-tech di altra natura che pone una minaccia crescente alla salvaguardia delle missioni oltre-atmosfera e alla stessa vita degli astronauti operanti in orbita.

E mentre NASA e governo parlano di pace e nuove frontiere spaziali, qui sulla Terra si prepara il “buen retiro” delle navette Shuttle a partire dal Museo del Volo di Seattle. Le missioni STS dovrebbero lasciare presto il posto ai vascelli di costruzione privata , e i seriosi astronauti NASA già mettono le mani avanti: che ci si trovi su uno Shuttle, su una navetta Dragon o su un mastodonte lanciato verso il terraforming di Marte, nello spazio non si fa sesso .

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
29 giu 2010
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