Tabaccai, da oggi lo stop alle mini-ricariche

Tabaccai, da oggi lo stop alle mini-ricariche

Scatta il blocco per la protesta della Federazione Italiana Tabaccai, i cui associati si asterranno ad oltranza dal vendere ricariche di importo inferiore ai dieci euro
Scatta il blocco per la protesta della Federazione Italiana Tabaccai, i cui associati si asterranno ad oltranza dal vendere ricariche di importo inferiore ai dieci euro

Roma – Da oggi non sarà più possibile recarsi da un tabaccaio per acquistare una ricarica per il cellulare di importo inferiore ai dieci euro. È la conseguenza della presa di posizione della Federazione Italiana Tabaccai nei confronti dei gestori di telefonia mobile, per protestare contro la riduzione dei margini correlati alla vendita delle ricariche.

L’azione di protesta è finalizzata ad ottenere un aumento dei profitti e fa seguito alle lagnanze espresse nelle scorse settimane dalla categoria, che ha già organizzato alcuni scioperi : “Dopo tre riuscitissimi giorni di sciopero delle ricariche telefoniche – ha dichiarato Giovanni Risso, Presidente Nazionale FIT – è ora il momento delle blocco della vendita delle ricariche di piccolo taglio”. A partire da oggi, la federazione pone quindi in essere “il blocco sine die delle vendite delle ricariche di valore inferiore ai dieci euro, sia in modalità online che scratch”.

“Ci spiace arrecare fastidio ai nostri clienti – continua Risso – ma è impensabile chiedere alla categoria, che ci ha assicurato il suo pieno appoggio, di continuare a svolgere un servizio così capillare ed efficiente per avere un ricavo di pochi centesimi. È un’elemosina, non un margine commerciale!”.

La protesta accomuna i tabaccai aderenti alla FIT con quella degli esercenti che aderiscono ad Assotabaccai : “Con l’abbattimento dell’aggio sulle ricariche telefoniche – ribadisce l’associazione – si è toccato veramente il fondo, ma anche sugli altri servizi la situazione è allarmante. Sul canone Rai il guadagno è solo dell’1%, sul bollo auto è di soli 30 centesimi. Non si può continuare a tenere denaro contante in tabaccheria senza alcun guadagno e con il solo rischio di rapine ed aggressioni criminali, troppo spesso pagate con la vita”. Si sono infatti intensificati gli episodi di criminalità che vedono vittime i gestori di tabaccherie e che, purtroppo, sfociano talvolta in fatti di sangue .

Dario Bonacina

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Pubblicato il 8 mag 2007
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