TRE uccide i costi di roaming

TRE uccide i costi di roaming

Nei Paesi in cui è presente un network mobile del gruppo, ai clienti non saranno più addebitati costi aggiuntivi per i servizi di roaming
Nei Paesi in cui è presente un network mobile del gruppo, ai clienti non saranno più addebitati costi aggiuntivi per i servizi di roaming

Londra – Con una mossa che farà piacere ai suoi clienti, il gruppo Hutchinson Wampoa – da cui dipendono, tra gli altri, l’operatore mobile britannico Three e l’italiano TRE – annuncia che cancellerà i costi di roaming per le chiamate internazionali effettuate in un Paese estero in cui è presente la rete mobile del gruppo.

L’annuncio viene dalla stessa capogruppo Hutchinson Wampoa , specificando che la novità riguarderà gli utenti di Italia, Gran Bretagna, Irlanda, Australia, Austria, Hong Kong, Svezia e Danimarca. “3 Like Home”, questo il nome del servizio, consentirà quindi agli utenti che si recheranno in questi Paesi di beneficiare, nonostante il roaming, delle tariffe nazionali per telefonate, SMS, MMS, videochiamate e servizi dati.

La rete del Paese “ospitante”, spiega la nota aziendale, potrà quindi essere considerata un’estensione virtuale della rete del Paese d’origine e sfruttata come se il roaming non esistesse. Christian Salbaing, Managing Director Europe Telecommunications del Gruppo, precisa: “Quando non sono sotto copertura diretta della rete TRE, però, i clienti devono pagare prezzi ingiustificati a causa delle tariffe wholesale imposte dagli altri operatori per l’uso della rete”. L’auspicio dichiarato dall’azienda è quello che gli altri competitor riducano le tariffe all’ingrosso per arrivare a ottenere prezzi finali più favorevoli. Parole che fanno eco alle aspettative di Viviane Reding, che ha più volte ammonito gli operatori europei di abbattere i costi di roaming eccessivi .

“3 Like Home” sarà gradualmente introdotta nei Paesi sopra indicati. “Il rollout – conclude il comunicato – sarà adeguato alle specifiche condizioni di mercato di ogni Paese e i dettagli tariffari esatti saranno resi disponibili al momento dell’implementazione (del servizio, ndr)”. Una precisazione che non deve necessariamente lasciare perplessi, in quanto motivata dal fatto che ogni mercato locale ha una propria specificità (ad Hong Kong gli utenti pagano per le chiamate in entrata, nel Regno Unito si corrisponde un canone mensile per un’offerta semi-flat, in Italia viene applicato lo scatto alla risposta, eccetera): non è pertanto possibile, in una nota diffusa a livello internazionale, scendere ulteriormente nel dettaglio.

Dario Bonacina

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
18 gen 2007
Link copiato negli appunti