Twitter, autopromozione giornalistica

Twitter, autopromozione giornalistica

Il tecnofringuello pubblica una guida per istruire all'uso della piattaforma giornalisti e reporter. Parte la sfida a Facebook
Il tecnofringuello pubblica una guida per istruire all'uso della piattaforma giornalisti e reporter. Parte la sfida a Facebook

Twitter si avvia a diventare uno strumento insostituibile per la pratica giornalistica. Ora, il servizio di microblogging ha deciso di sostenere e incentivare l’uso della piattaforma pubblicando una guida per cronisti che mostra il modo migliore per fruire del servizio tra un reportage e un collegamento in diretta.

La guida , intitolata “Twitter for Newsrooms”, non rappresenterà una novità per gli utenti esperti, presentando consigli su come pubblicare , entrare in contatto con gli altri utenti e con i follower, e su come twittare in tempo reale seguendo il flusso delle altre notizie.

Con tale iniziativa la piattaforma cinguettante diventa il concorrente diretto di Facebook, che di recente ha lanciato una pagina dedicata ai giornalisti desiderosi di incorporare i social media all’interno delle pratiche professionali. “Twitter for Newsrooms” vede coinvolti Chloe Sladden e Robin Sloan del media team, insieme a Erica Anderson, arrivata da poco dalla redazione di CBS News.

Nel dettaglio, la guida per reporter include indicazioni su come condurre ricerche avanzate mediante l’uso di parole specifiche, hashtag o account. A coloro che intendono seguire più argomenti nello stesso momento, Twitter raccomanda l’uso di TweetDeck .

Secondo gli osservatori, l’intenzione di proporsi come strumento utile a svolgere la professione giornalistica da parte di Twitter non rappresenta una novità, dal momento che il social network ha occupato una posizione prioritaria come fonte di informazione su alcuni degli eventi più drammatici degli ultimi tempi (dall’atterraggio d’emergenza sul fiume Hudson al terremoto in Cina fino al disastro di Haiti). Per non parlare della rilevanza ricoperta dai tweet nelle diffusione di informazioni sulle rivolte scoppiate in Mefioriente.

Non è un caso, dunque, se alcuni dei giornalisti più celebri al mondo e interi network mediatici stiano pian piano prendendo confidenza con i cinguettii. Come Brian Stelter del New York Times , uno dei primi professionisti ad aprire la strada all’uso di Twitter nelle redazioni, o Andy Carvin della National Public Radio , diventato una voce imprescindibile via Twitter nel raccontare le rivolte scoppiate in Nordafrica. La stessa Sky di Rupert Murdoch ha deciso più di un anno fa di integrare l’uso di Twitter all’interno delle newsroom online di Sky News.

Cristina Sciannamblo

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Pubblicato il 29 giu 2011
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