Twitter, cinguettii promozionali

Twitter, cinguettii promozionali

Il tecnofringuello cala la carta della piattaforma pubblicitaria di proprietà e intanto prosegue la sua opera registrando domini. Con uno sguardo a Wall Street
Il tecnofringuello cala la carta della piattaforma pubblicitaria di proprietà e intanto prosegue la sua opera registrando domini. Con uno sguardo a Wall Street

Proiettato verso una sorta di autarchia tecnologica , Twitter ha svelato i suoi piani per rendere monetizzabile il servizio che fornisce ormai da qualche anno attraverso una propria piattaforma di advertising chiamata Promoted Tweets . Come suggerisce il nome stesso, cavalcherà il coro di cinguettii virtuali ma solo durante le ricerche relative a un hashtag ben definito: vale a dire che filtrando i vari tweet si otterranno annunci pubblicitari, anch’essi contenuti in 140 caratteri, legati alle keyword digitate.

Almeno per il momento per la realizzazione del servizio è prevista la collaborazione con terze parti, con le quali verranno condivisi gli introiti, ma dal quartier generale di Twitter lasciano intendere che l’obiettivo a lungo termine è quello di correre da soli . Le prime sottoscrizioni sono già state finalizzate: Starbucks e Virgin America saranno tra le primissime aziende ad avvalersi della nuova piattaforma pubblicitaria.

Di buono per gli sviluppatori indipendenti sembra esserci la volontà da parte di Twitter di mantenere pubbliche le API su cui si basano decine di servizi legati al tecnofringuello, estinguendo almeno in parte i dubbi sorti dopo la decisione di inglobare Tweetie, definito dagli addetti ai lavori “il primo di una lunga serie di buchi da tappare”.

Sotto questo profilo Twitter non sembra perdere tempo: dopo i client per iPhone, Mac e BlackBerry, il dominio twee.tt , relativo allo stato insulare di Trinidad&Tobago, è stato registrato dal tecnofringuello e farà parte del suo servizio “ufficiale” di URL brevi che andrà a fare concorrenza a TinyURL e bit.ly.

L’idea di un Twitter capace di generare introiti da tempo ormai costituisce uno dei temi più dibattuti dagli analisti del settore e nonostante in tempi recenti Twitter abbia conosciuto un boom di notorietà (che per una startup spesso coincide con la quotazione in borsa, il passaggio all’età adulta) lo sbarco a Wall Street potrebbe ora essere l’obiettivo a lungo termine fissato dalla board del tecnofringuello.

Giorgio Pontico

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Pubblicato il
13 apr 2010
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