Twitter e le dirette immersive

Twitter e le dirette immersive

Anche la piattaforma di microblogging, con la mediazione di Periscope, apre alle dirette video a 360 gradi. Per ora la funzione è disponibile per pochi utenti selezionati
Anche la piattaforma di microblogging, con la mediazione di Periscope, apre alle dirette video a 360 gradi. Per ora la funzione è disponibile per pochi utenti selezionati

Nella indefessa rincorsa fra gli attori che popolano un panorama dei social media sempre più orientato al video, Twitter ha annunciato l’avvio dell’integrazione delle dirette a 360 gradi mediate da Periscope : gli utenti potranno immergersi fin da subito negli scenari che circondano i pochi partner abilitati alla funzione.

Live immersivi su Twitter

Se all’utente basterà interagire con il video per esplorare l’ambiente in cui si svolge la diretta, colui che la sta girando deve disporre di una cam abilitata: nel video inaugurale si impiega una Insta 360, ma coloro che sono registrati al programma Periscope Producer sono invitati a sperimentare con il proprio hardware.

Non a tutti coloro che siano dotati degli strumenti necessari è però concesso di coinvolgere spettatori in una diretta immersiva: per il momento la funzione è disponibile per dei partner selezionati , e verrà via via estesa nel prossimo futuro a chi ne faccia richiesta . L’obiettivo di un avvio limitato del programma, come in altre occasioni , è probabilmente quello di sollecitare idee e declinazioni d’uso dai cosiddetti influencer prima di dare in pasto lo strumento ai produttori di contenuti con meno esperienza e seguito.

Se YouTube ha agito da apripista , la stessa funzione di diretta immersiva ora resa disponibile su Twitter è stata adottata di recente da Facebook per la sua piattaforma Live . Per YouTube si tratta di una naturale evoluzione e per il social network in blu, proprietario di Oculus, è evidente l’interesse di incoraggiare le sperimentazioni con la realtà virtuale, ma anche Twitter sembra intenzionata a non perdere il treno di AR e VR, a costo di sfrondare su prodotti come Vine, che hanno contribuito a far maturare l’immaginario creativo del video in Rete.

Gaia Bottà

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Pubblicato il
29 dic 2016
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