Twitter, Mario Monti identità volatile

Twitter, Mario Monti identità volatile

L'account Twitter che si spacciava ironicamente per il Presidente del Consiglio è stato chiuso. Non tutti gli utenti sono contenti. Qualcuno si appella alla libertà d'espressione
L'account Twitter che si spacciava ironicamente per il Presidente del Consiglio è stato chiuso. Non tutti gli utenti sono contenti. Qualcuno si appella alla libertà d'espressione

In questi giorni la notizia dell’esistenza di un profilo @palazzochigi è diventata nota anche ai non frequentatori di Twitter. Chi, invece, cinguetta già da un po’, probabilmente già era al corrente di questo utente, attivo da ottobre 2009 come puntualmente riporta jumpinshark . All’epoca, ovviamente, il titolare dell’account appariva essere “Silvio Berlusconi” e, come si può leggere sul resoconto di jumpinshark, postava tweet eccentrici così come tweet più verosimili. Dopo due anni di presenza “a intermittenza” dell’utente, quest’ultimo ritorna a farsi vivo il 9 novembre scorso, giorno in cui Mario Monti viene nominato senatore a vita dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Altro giro, altra corsa, e il web si adegua. @palazzochigi cambia “inquilino”: almeno virtualmente, dato che in realtà a quella data Silvio Berlusconi era ancora Presidente del Consiglio e Mario Monti un “semplice” senatore.

E qui nascono i problemi. Come ben riassume uomoinpolvere la Rete in un primo momento “abbocca”: complice probabilmente l’ancora scarsa conoscenza che le persone hanno del loro nuovo Presidente del Consiglio (gli italiani non hanno ancora ben preso le misure con cosa è “tipico” e cosa è “improbabile” della sua persona) e la riproposizione, in alcuni tweet, di parole e argomenti andati per la maggiore nelle ultime due settimane (“Mi sono portato avanti con il lavoro. Grazie #berlusconi da oggi qui austerità e serietà. W l’#Italia.”; “Austerità,sacrificio,serietà. Questa la ricetta per recuperare i 20 anni di sprechi. Mi attende un incarico difficile ma sono ottimista.”). Alcuni, comunque, sembravano decisamente più improbabili: “Sacrifici,austerità e serietà ma con il sorriso! No a lacrime e sangue! Difenderò l’#Italia dagli speculatori di fazzoletti!”; “#Italia è ora di dormire. Domani iniziano i sacrifici.Dormire presto significa risparmiare energia e avere una vita rigorosa e austera.”.

Comincia così a farsi strada l’idea che l’account potrebbe non essere quello ufficiale e che potrebbe trattarsi di un falso. I sostenitori di questa possibilità si fanno sempre più numerosi e arrivano a chiedere ad Andrea Sarubbi , parlamentare PD molto attivo sul Web, di attivarsi per far sparire l’account.

Quest’ultimo si fa portatore delle proteste e comunica di aver richiesto l’intervento della Polizia Postale. Nei successivi giorni l’account risulterà disattivato.

Le reazioni degli utenti non sono state unanimi: accanto a quelli compiaciuti per l’epilogo della faccenda ci sono coloro che gridano alla violazione della libertà di espressione e, nel caso specifico, di satira. Sicuramente il confine tra satira e furto d’identità in questo caso è davvero sottile, non tanto per l’oggettiva (mancanza di) autorevolezza dell’account (sempre che l’aggettivo “oggettivo” abbia in questo contesto un significato rilevante), quanto perché il fatto stesso che centinaia di utenti abbiano di fatto interloquito con @palazzochigi credendolo il vero referente ufficiale del nuovo Presidente del Consiglio dimostra che, a prescindere dalle intenzioni dell’emittente del messaggio, l’effetto di senso che ne è risultato era effettivamente di verità, o perlomeno di verosimiglianza: se non era vero, lo sembrava. Come si legge in un altro tweet di Sarubbi riportato da SkyTg24 , “la satira deve essere riconoscibile in quanto satira: se vedo Guzzanti che fa Tremonti so che si tratta di una presa in giro. In questo caso non era chiaro”.

Messa da parte tutta la discussione sulla liceità dell’account-fake (che, comunque, è stato prontamente sostituito da due altrettanto fasulli @pchigi e @palazzogigi , e quest’ultimo lascia sicuramente meno dubbi), l’elemento interessante che emerge da questa vicenda è il desiderio che i cittadini hanno di avere un filo diretto coi “centri decisionali” e, di fatto, la richiesta di utilizzo di strumenti, come i social network, che possano rendere possibile – o comunque più facile – questa interazione. Richiesta per il momento accolta dal neo-ministro degli Esteri, @GiulioTerzi . Che arrivi presto anche il Presidente Monti?

Elsa Pili

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Pubblicato il 22 nov 2011
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