UE, il nuovo corso del copyright

UE, il nuovo corso del copyright

Approvato il rapporto Gallo, che premerà per l'adozione globale di ACTA e l'introduzione di un modello spagnolo per il blocco dei siti colti a violare il diritto d'autore. Gli attivisti insorgono
Approvato il rapporto Gallo, che premerà per l'adozione globale di ACTA e l'introduzione di un modello spagnolo per il blocco dei siti colti a violare il diritto d'autore. Gli attivisti insorgono

13 voti favorevoli, 8 contrari . Da una parte la fazione di centro-destra del Partito Popolare Europeo e della Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa. Dall’altra, quella dei democratici e dei socialisti in seno al Parlamento del Vecchio Continente. Ed è stata la prima a dare appoggio al report di Marielle Gallo, la parlamentare francese già portavoce del partito guidato dall’attuale Presidente transalpino Nicolas Sarkozy.

Un rapporto contestato , in primis dagli oppositori di matrice socialista e democratica. Una serie di principi che introdurrebbero su più ampia scala quello che viene ora chiamato regime dei three strike . Ovvero quel meccanismo per cui è prevista la disconnessione di un utente colto ad attingere alla selvaggia fonte del P2P online.

La commissione per gli affari legali JURI ha così votato a favore del report promosso da Gallo , che tra le altre previsioni spingerà per la prossima adozione dell’ Anti-Counterfeiting Trade Agreement ( ACTA ), il trattato globale per estinguere l’illecito focolare della contraffazione e della violazione del copyright a mezzo Internet.

Marielle Gallo si è difesa dalle accuse a lei rivolte dai gruppi democratico-socialisti, sottolineando di essere stata accostata erroneamente alla cosiddetta dottrina Sarkozy, soprattutto per via della sua precedente vicinanza al Presidente. Il rapporto non si baserebbe affatto sul regime dei tre colpi, semmai su un’idea legislativa attualmente al vaglio in terra spagnola .

E infatti il governo di Madrid si è a sua volta spaccato, dopo l’introduzione di un disegno di legge che dovrebbe prevedere la chiusura di determinati spazi web a seguito dell’ordinanza di un giudice specializzato. Misure apprezzate dal rapporto Gallo, che ha comunque scatenato un putiferio di proteste. A partire dall’idea che ci siano direttamente le grandi lobby del cinema dietro l’iniziativa .

Secondo i socialisti sarebbe stata infatti la Universal Pictures a sponsorizzare recenti dati pubblicati dalla società di ricerca Tera Consultants , che hanno sottolineato come l’Unione Europea rischi di perdere entro il 2015 circa 1,2 milioni di posti di lavoro, oltre a 240 miliardi di euro . Tutto a causa della piaga della pirateria.

C’è da chiarire: il rapporto Gallo non ha effetti di natura legislativa, ma secondo molti osservatori potrà influenzare notevolmente il futuro approccio al diritto d’autore da parte delle autorità del Vecchio Continente. Un approccio pilotato, almeno secondo gli attivisti francesi di La Quadrature du Net : le lobby del copyright starebbero in pratica oscurando il possibile futuro di un’economia creativa, solo per difendere i propri interessi ai danni dei diritti dei netizen.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
1 giu 2010
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