Un guanto per il soldato che spara e naviga

Un guanto per il soldato che spara e naviga

Gli eroi professionisti delle guerre di domani hanno bisogno di avere tutto in mano: armi, computer, sensori, mappe. La nuova interfaccia è un guanto
Gli eroi professionisti delle guerre di domani hanno bisogno di avere tutto in mano: armi, computer, sensori, mappe. La nuova interfaccia è un guanto

Per quanto la guerra delle armi abbia dato origine a quella sempre più preponderante dei bit , il cyber warfare moderno impone la necessità di fare affidamento su soldati e professionisti degli scontri armati imbardati di tutto punto, capaci di maneggiare fucili mitragliatori con la stessa facilità con cui consultano mappe GPS e interagiscono con interfacce grafiche senza spostare l’indice dal grilletto. Una prospettiva resa ora più concreta grazie al guanto hi-tech prodotto da RallyPoint , che unisce un sistema di sensori alla praticità di un peso leggero, adeguato alla frenesia dei campi di battaglia.

il nuovo guanto La società di Cambridge, Massachusetts, ha presentato alla Difesa USA e al Natick Soldier Systems Center un sistema-prototipo di “wearable computing”: non è molto agevole, si sostiene negli ambienti militari, dover mettere giù l’arma per chiamare il supporto aereo o fornire ordini via wireless alle squadre di soldati mentre si è bersagliati del fuoco nemico.

Il guanto di RallyPoint, formalmente definito Handwear Computer Input Device , è al contrario progettato proprio per venire incontro a questo genere di esigenza: collegato tramite cavo USB al sistema computerizzato indossato dal soldato, HCID è dotato di una interfaccia digitale di sensori raggiungibili con diverse posture delle dita , adoperabile senza l’obbligo di dover lasciare il grilletto per zoomare sulle mappe del territorio, trasmettere ordini attraverso la mimica standard ai compagni o agire sulle superfici piane come se si comandasse il cursore di un mouse.

Assieme ai quattro sensori, HCID integra tre accelerometri per individuare in ogni momento la posizione e l’orientamento della mano , per facilitare appunto la coordinazione tra le squadre. Una soluzione “con un design molto intelligente e che ha creato qualcosa di pratico focalizzandosi su un particolare settore, le forze armate”, secondo l’ opinione dell’assistente professore all’università inglese di Lancaster Gerd Kortuem.

Sono l’essenzialità e la praticità le carte vincenti di HCID , dicono gli esperti: il sistema di wearable computing Land Warrior , costruito dall’Esercito statunitense lo scorso anno e ripieno di batterie, cavi e hardware per un peso di circa 8 chilogrammi, è stato poi “ridotto alle sue parti essenziali” dice il professore associato al Georgia Tech Thad Starner, perché dotato di un numero in eccesso di capacità. “I soldati stanno adattando la tecnologia alle proprie necessità” conclude Starner.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
29 apr 2008
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