Un server che si porta nel taschino

Un server che si porta nel taschino

Intel ha mostrato la prima versione di un server wireless di dimensioni pocket capace di condividere file, risorse e applicazioni fra dispositivi wireless, come PDA e telefoni cellulari. Il sistema operativo utilizzato è Linux
Intel ha mostrato la prima versione di un server wireless di dimensioni pocket capace di condividere file, risorse e applicazioni fra dispositivi wireless, come PDA e telefoni cellulari. Il sistema operativo utilizzato è Linux


New York (USA) – Misura suppergiù quanto un mazzo di carte il server “da taschino” di cui Intel ha mostrato negli scorsi giorni un primo prototipo. Il dispositivo viene definito dal chipmaker un “personal server”, ovvero un device wireless che chiunque potrà portarsi a spasso e utilizzare come server di pagine Web, file e applicazioni.

Nella visione di Intel il personal server tornerà utile soprattutto a quei professionisti che già oggi utilizzano in modo assiduo i dispositivi mobile e che hanno sempre più l’esigenza di connettere fra loro PC, PDA, telefono cellulare e altri device mobili e metterli in grado di scambiarsi file, condividere l’accesso ad Internet e far girare alcune applicazioni comuni.

Intel afferma che uno dei maggiori vantaggi del suo dispositivo è proprio quello di funzionare come un application server in miniatura attraverso cui accedere alle applicazioni da più dispositivi differenti e senza la necessità di connettersi ad Internet.

Alla base del personal server di Intel c’è un processore XScale e una speciale versione di Linux capace, secondo il big di Santa Clara, di richiedere pochissima memoria e gestire una certa mole di compiti, come ad esempio servire pagine Web ad un PC mentre si sta consultando un database dal proprio PDA.

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Pubblicato il
27 giu 2003
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