Unicode 7.0, emoji per molti ma non per tutti

Unicode 7.0, emoji per molti ma non per tutti

Pubblicata la nuova revisione dello standard per la rappresentazione di testo in formato digitale, una release ricca di novità grafiche e simboliche ma criticata per la sua presunta disattenzione alla diversità razziale
Pubblicata la nuova revisione dello standard per la rappresentazione di testo in formato digitale, una release ricca di novità grafiche e simboliche ma criticata per la sua presunta disattenzione alla diversità razziale

Il Consorzio Unicode ha annunciato la pubblicazione della Versione 7.0 dell’omonimo standard di codifica testuale in formato digitale, aggiungendo 2.834 nuovi caratteri e simboli grafici agli oltre 110.000 elementi già presenti nella precedente versione (Unicode 6.3).

Unicode è lo standard di codifica testuale che ha ereditato dallo storico formato ASCII il compito di fornire un sistema onnicomprensivo per l’espressione scritta su computer e dispositivi informatici assortiti, e tra le novità della nuova release sono presenti nuovi simboli di moneta, caratteri “usati raramente e storici” e supporto esteso per le lingue usate in Nord America, Asia (Cina, India) e Africa.

Unicode 7.0 include inoltre 250 nuovi emoji, novità particolarmente apprezzata dai fanatici delle faccine, che d’ora in poi avranno a disposizione nuovi elementi di “espressione” grafica come il dito medio, il saluto vulcaniano, il peperoncino, la spada e via elencando.

Ma la nuova versione di Unicode si fa notare anche per l’assenza di omini e faccine colorati di nero oltre che di bianco e giallo: l’incapacità di rappresentare la varietà del genere umano è un argomento spinoso a cui il Consorzio risponde con un rinvio alla prossima versione dello standard.

Terminati il lavori su Unicode 7.0, ora spetterà ai colossi del software implementare il supporto della release nei rispettivi prodotti: prevedibile, in futuro, la distribuzione di aggiornamenti e patch per i sistemi operativi più popolari su computer (Windows, Linux, OS X) e gadget mobile.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 17 giu 2014
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