USA, identità certificate

USA, identità certificate

La Casa Bianca pensa a un sistema di identificazione cifrato e sotto il completo controllo dell'utente. Per rendere le transazioni finanziarie sicure e a prova di truffa
La Casa Bianca pensa a un sistema di identificazione cifrato e sotto il completo controllo dell'utente. Per rendere le transazioni finanziarie sicure e a prova di truffa

Negli USA politica e governo sono particolarmente attivi sul fronte della cyber-sicurezza e, dopo la proposta dell’istituzione di una legge sulla emergenza telematica sotto il diretto controllo del Presidente, la Casa Bianca pensa ora alla nascita di un ecosistema di identità online . Obiettivo: ridurre drasticamente i danni delle truffe online e proteggere in maniera adeguata le transazioni finanziarie.

A proporre l’ecosistema di identità è Howard Schmidt, zar della cyber-sicurezza nominato da Barack Obama, che descrive i molti vantaggi presumibilmente derivanti dal sistema: il sistema “permetterebbe a individui e organizzazioni di concludere le transazioni finanziarie online con fiducia – scrive Schmidt – fidandosi ognuno dell’identità dell’altro e dell’identità dell’infrastruttura su cui gira la transazione”.

Niente più necessità di ricordarsi una lista “in crescita continua e potenzialmente insicura” di credenziali di accesso per i vari servizi online, dice Schmidt: nel nuovo ecosistema di identità basterà adoperare uno dei tanti strumenti di autenticazione già ampiamente utilizzati nel settore finanziario – smart card con microchip, cellulari, certificati software, dispositivi USB – per rendere sicura la connessione ed effettuare transazioni in tutta comodità.

Il futuro ecosistema di ID telematiche, suggerisce lo zar della cyber-sicurezza, dovrebbe permettere ai netizen statunitensi di scegliere “su base volontaria” di ottenere una di queste ID interoperabili, rispettose della privacy e sotto il completo controllo dell’utente dal punto di vista dei dati scambiati col server .

“L’ecosistema di identità è costruito attorno all’utente – assicura Schmidt – il che vuol dire che tu, in quanto utente, sarai in grado di avere un maggiore controllo delle informazioni private usate per autenticarti online e in genere non dovrai rivelare più di quanto è necessario per l’operazione”.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 28 giu 2010
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