USA, spam anti-neutrality sulla FCC

USA, spam anti-neutrality sulla FCC

Guerra di commenti sul sito della Commissione: all'appello pro-neutrality di una trasmissione televisiva rispondono bot a favore della riforma annunciata dal nuovo direttivo
Guerra di commenti sul sito della Commissione: all'appello pro-neutrality di una trasmissione televisiva rispondono bot a favore della riforma annunciata dal nuovo direttivo

Il voto del prossimo 18 maggio con il quale la Federal Communication Commission (FCC) intende approvare la nuova proposta pensata per smantellare le disposizioni della Net Neutrality si gioca anche sui commenti arrivati sul sito della Commissione che rappresentano il mezzo con cui i cittadini possono cercare di far valere la propria opinione circa la questione nell’attuale fase di consultazione pubblica: il sistema è finito tuttavia per essere vittima di un bot che ha iniziato a inviare migliaia di messaggi pro-net neutrality.

Le regole volute dall’amministrazione Obama e supportate dal precedente presidente della FCC Tom Wheeler come uno dei cardini dell’Open Internet, sono stati uno dei primi campi di battaglia della nuova amministrazione della Casa Bianca contro la precedente, tanto che proprio l’ostilità manifestata nei suoi confronti fin dall’inizio da Ajit Pai sembra essergli valsa la nomina al vertice FCC da parte del Presidente Trump: subito dopo la vittoria elettorale del tycoon, Pai scriveva in una lettera aperta al neoeletto Presidente USA come fosse necessario adoperarsi per lo smantellamento della net neutrality e si era inoltre distinto per il voto contrario a una normativa mirata a impedire agli ISP di condividere informazioni degli utenti (come l’utilizzo di dati e la cronologia di navigazione) senza esplicito consenso da parte degli stessi.

Appena Pai ha cercato di muovere i primi passi in direzione della nuova rotta si sono fatte sentire le grandi società di comunicazione che, in particolare attraverso Internet Association (IA) (che raccoglie, tra le altre, Amazon, eBay, Facebook, Google, Microsoft, Netflix, PayPal, Reddit e Spotify), hanno fatto sapere di essere pronte a difendere strenuamente le regole della net neutrality, base della libertà e del corretto funzionamento di Internet. Ad esse si sono unite 800 startup che riferiscono che senza la net neutrality spariranno anche loro, nonché la trasmissione televisiva Last Week Tonight with John Oliver .

Nella puntata della scorsa settimana della famosa trasmissione della HBO il conduttore, dopo aver messo in luce le criticità e le minacce della riforma annunciata da Pai, ha evidenziato le difficoltà davanti cui si sarebbero trovati gli utenti che avessero voluto lasciare le proprie rimostranze e il loro supporto nei confronti della net neutrality nella sezione dedicata del sito della FCC: in questo modo, affermava John Oliver, sarebbe stato possibile influenzare il processo decisionale della FCC che prevede, appunto, tale fase di pubblica consultazione.

Per consentire a tutti di lasciare il proprio commento, quindi, la trasmissione ha predisposto un nome a dominio Gofccyourself.com reindirizzato direttamente sulla pagina predisposta da FCC per lasciare il proprio commento e che altrimenti sarebbe raggiungibile solo dopo diversi clic e ricerche all’interno del sito Web: questo, insieme all’attenzione sollevata dalla trasmissione, ha evidentemente raggiunto il suo obiettivo facendo arrivare un ingente numero di commenti pro-neutrality sulla piattaforma della commissione , finendo tuttavia per attirare anche l’attenzione della fazione opposta. Nei giorni successivi, infatti, un bot ha iniziato a postare migliaia di messaggi tutti uguali.

FCC, in realtà, aveva dichiarato – fin dalle prime ore successive alla trasmissione – di essere “sotto multipli attacchi informativi” identificando come tali, dunque, anche i messaggi lasciati dai telespettatori della trasmissione.
Tuttavia tra le migliaia di commenti postati sul sito, sono iniziati ad arrivare effettivamente anche migliaia di commenti anti-net neutrality dal testo identico : gli osservatori ne hanno individuati più di 128mila .

Tali commenti oltre allo stesso testo seguono anche lo stesso schema: sono lasciati in ordine alfabetico in base al nome del presunto autore di cui sono indicati nome, indirizzo e ZIP code (codice di avviamento postale). Il bot, pertanto, deve aver sfruttato le API del sistema di commenti pubblici del sito FCC e una lista di nomi di persone che sempre gli osservatori confermano essere ignare di essere finite come autori di commenti sul sito FCC.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
11 mag 2017
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