Verizon: non abbiamo disconnesso nessuno

Verizon: non abbiamo disconnesso nessuno

Il provider USA si rimangia le presunte dichiarazioni del suo portavoce. No, i pirati noi non li disconnettiamo, precisa la società: gli inviamo solo gli avvisi che ci girano le major
Il provider USA si rimangia le presunte dichiarazioni del suo portavoce. No, i pirati noi non li disconnettiamo, precisa la società: gli inviamo solo gli avvisi che ci girano le major

Guerra di dichiarazioni all’ombra delle disconnessioni forzate dei pirati telematici: dopo la presunta ammissione di Verizon, che per mezzo del portavoce Bobbi Henson avrebbe nei giorni scorsi confermato di aver tagliato fuori dalla rete chi era stato beccato (dagli investigatori dell’industria multimediale) a condividere sul P2P per tre volte di seguito, il provider statunitense fa ora marcia indietro e parla di incomprensioni da parte dei reporter . Gli avvisi ci sono, ma i clienti non perdono la connessione.

La presunta ammissione della messa in pratica di un numero “ridotto” di disconnessioni era stata fatta da Henson al sito CNET , e ora la stessa portavoce dice a DSL Reports di essere stata male interpretata e di non aver mai parlato di cessazioni automatiche del servizio Internet a seguito di avvisi prodotti dall’industria musicale.

Gli avvisi ci sono e vengono regolarmente girati agli utenti interessati una volta ricevuti dal provider , dice Henson, ma da aprile (quando è stato avviato lo “smistamento”) a oggi non ci sarebbe stato nemmeno un utente che ha perso la connessione per tale motivo. “Il nostro obiettivo è proteggere la privacy dei clienti e il principio del giusto processo – dice la portavoce – riconoscendo nel contempo l’importanza della protezione del copyright e l’acquisizione legale dei contenuti”.

Henson conferma, come già aveva riportato CNET, che i semplici avvisi si sono rivelati molto efficaci nel ridurre il fenomeno della “pirateria” a mezzo P2P, motivo per cui al momento non si prospetta nessun accelerazione sull’integrazione fra volontà censoria delle major (che di disconnessione a livello di ISP parlano da oltre un anno ) e gli interessi commerciali di chi fornisce il servizio e l’infrastruttura per la connettività.

CNET , dal canto suo, continua a ribadire che quelle parole, “sì abbiamo disconnesso i nostri clienti”, Henson le abbia pronunciate all’ executive editor David Carnoy, e l’idea stessa della disconnessione è implicita nella copia di un avviso allegata all’articolo in cui si stabilisce che “chi riceve avvisi multipli da Verizon rischia di vedersi il servizio Internet interrotto o terminato”.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 22 gen 2010
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