WebTheatre/ La vera lezione degli Streamy 2013

WebTheatre/ La vera lezione degli Streamy 2013

di G. Niola - Premi e premiazione all'americana, vincitori dai nomi altisonanti: tutto come previsto. A ritirare i premi, però, nessuna delle star del video tradizionale che si dilettano con il Web
di G. Niola - Premi e premiazione all'americana, vincitori dai nomi altisonanti: tutto come previsto. A ritirare i premi, però, nessuna delle star del video tradizionale che si dilettano con il Web

Dopo 3 anni di silenzio, dovuti al disastro organizzativo e di gradimento della seconda edizione, si è tenuta lo scorso 17 Febbraio presso l’Hollywood Palladium di Los Angeles la terza edizione degli Streamy Awards, i premi di categoria per il mondo del video online.
La manifestazione ha riunito il top del mondo dell’intrattenimento video in rete statunitense, segnando non solo la celebrazione dei maggiori successi della stagione, ma anche il punto di arrivo (momentaneo) di questa forma produttiva. Dalla maniera in cui il video in rete ha scelto di premiare se stesso infatti si comprende molto di cosa sia successo e stia succedendo, già a partire dal presentatore: Chris Hardwick, ideatore e curatore di The Nerdist , uno dei più importanti canali tra quelli che YouTube ha deciso di produrre.

Streamy 2013

Il format è stato quello di qualsiasi premiazione all’americana, un misto di annunci, discorsi e momenti di intrattenimento alternati tra numeri musicali e monologhi satirici all’insegna dell’autoreferenzialità in una manifestazione fatta per celebrare se stessi.
Hanno trionfato , come era ipotizzabile, le serie più potenti, sponsorizzate e finanziate con budget importanti come ad esempio H+ (non visibile dall’Italia) dietro la quale c’è Bryan Singer, o Burning Love , prodotta da Ben Stiller per Yahoo! (anch’essa non visibile in Italia), o ancora il vecchio leone del video online Philip De Franco (sia con il suo show personale che con SourceFed da lui ideato), fino alla webserie in live action su Halo 4, Forward unto Dawn e la branded Leap Year .

A farsi strada senza aver avuto grandi capitali alle spalle, senza nomi altisonanti e senza un brand forte ad aiutarla è stata invece The Lizzie Bennet Diaries . La webserie che ha rimesso in scena online la storia di Orgoglio e pregiudizio facendola esplodere in diverse dimensioni (video, social network, blog…) ha portato a casa due premi (Miglior sceneggiatura per una commedia e Miglior serie interattiva) e ben sette nomination, di fatto il più grande successo di questa manifestazione tra quelli realmente indipendenti da grossi capitali e frutto della sola forza di un’idea.

Tuttavia la vera notizia è che nonostante la webserie più premiata sia stata Burning Love (Miglior attore, Miglior cast, Miglior serie comica e Miglior Guest), satira degli show in cui uomini o donne devono trovare l’amore valutando diversi pretendenti, mandata in esclusiva su Yahoo!, il suo produttore e ideatore non si è presentato. Ben Stiller da diverso tempo sperimenta assieme a Yahoo! forme di produzione breve per la rete, eppure non era all’Hollywood Palladium. E lo stesso vale per Ken Jeong, comico di discreta fama, presente in diverse serie tv e film di prima fascia, che ha vinto il premio per la migliore guest appereance, o per Tom Hanks, autore e doppiatore di Tom Hank’s Electric City , che ha vinto come Miglior serie animata o ancora per Bryan Singer.

I grandi nomi sempre di più prendono parte a webserie, le scrivono, ci compaiono per un episodio e alle volte le curano, ma poi non fanno parte davvero di quel mondo. Da questo si capisce che ad oggi il video in rete, benché frequentato con costanza dai nomi diventati grossi grazie ad altri media, non ha ancora lo statuto o l’appeal che avrebbe spinto Ben Stiller, Ken Jeong, Bryan Singer e Tom Hanks ad essere presenti per ritirare il premio che spetta loro.

STREAMY AWARD 2013 – CHRIS HARDWICK – MONOLOGO INTRODUTTIVO

Gabriele Niola
Il blog di G.N.

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Pubblicato il 21 feb 2013
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