Westminster, la calata dei blogger

Westminster, la calata dei blogger

Chi crede che la blogosfera sia fucina di idee e innovazione? Lo pensano i partecipanti ad un piccolo significativo summit di blogger britannici dotato di avanguardia parlamentare
Chi crede che la blogosfera sia fucina di idee e innovazione? Lo pensano i partecipanti ad un piccolo significativo summit di blogger britannici dotato di avanguardia parlamentare

Londra – Un paio di giorni fa le umide notti londinesi si sono animate con un vivace dibattito organizzato, voluto, tenuto e partecipato dai blogger d’Oltremanica, decine di avventurieri dell’informazione digitale, decisi a mostrare la creatività della blogosfera al disattento Legislatore.

Il tutto si è infatti tenuto a Westminster , luogo sacro della politica inglese, che per la prima volta ha conosciuto l’ebbrezza di ospitare una rete wi-fi alla quale i circa 130 blogger partecipanti si sono connessi. Una rete che per motivi di sicurezza è stata però smantellata alla fine dell’incontro.

A guidare la calata dei blogger su Londra è stato James Crabtree, anima creativa ed operativa di Voxpolitics , blog divenuto celebre per le sue tirate sulla democrazia elettronica e la militanza cybernetica. Accanto a lui c’erano nomi grossi, come il primo parlamentare britannico a mettere su un blog, Tom Watson , e altri politici che possono farsi invidiare con iniziative telematiche dal sapore pionieristico.

Il Parlamento britannico All’incontro hanno partecipato altresì parlamentari non britannici e anche per questo il gossip sull’evento è già finito su tutti i newsmagazine britannici. Ed è interessante notare come anche Oltremanica il giornalismo ufficiale trovi difficile far fede ai blogger, spesso accusati di soffrire di autoreferenzialità ed elitarismo oppure di essere fondamentalmente degli utopisti. Ma la partecipazione massiccia all’evento e l’interesse riscosso dall’incontro a Westminster danno credito a quello che qualcuno scriveva qui da noi a proposito dei blogger, che sono da considerarsi in realtà un’avanguardia.

Di che si è parlato? Naturalmente di blogosfera, di wireless e di tecnologie dell’accesso, di informazione e di partecipazione all’informazione, di democrazia elettronica e persino di copyright. Perché? Per offrire suggerimenti ai normatori britannici e dare indicazioni a tutti gli altri. Come spiegava Crabtree: “Sei mesi fa nessuno aveva sentito parlare di Tom Watson. Ora se uno cerca la parola “Parlamentare del Labour” su Google al primo link non trova Tony Blair, trova Tom Watson”. Scusate se è poco.

Dettagli, trovate, idee ed altro sull’incontro sono a disposizione di tutti su plastic bag .

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Pubblicato il
17 lug 2003
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