Apple/ A passeggio con iPod shuffle

Apple/ A passeggio con iPod shuffle

di D. Galimberti - Abbiamo provato a fondo l'ultimo arrivato nella famiglia dei player audio di Apple, iPod shuffle. Ecco le impressioni d'uso
di D. Galimberti - Abbiamo provato a fondo l'ultimo arrivato nella famiglia dei player audio di Apple, iPod shuffle. Ecco le impressioni d'uso

L’iPod Shuffle arriva in un confezione in cui si nota il solito stile di Apple in fatto di distribuzione dei propri prodotti. La confezione è contraddistinta dal colore verde fluorescente, scelto dall’azienda per distinguere una delle sue ultime realizzazioni.

All’interno troviamo gli auricolari, l’iPod Shuffle chiuso con l’apposito cappuccio, e un secondo cappuccio con cordoncino per portare l’iPod al collo. Abbiamo poi una confezione che contiene il manuale, il software (l’ultima versione di iTunes), due set di coperture in gommapiuma per gli auricolari, e dei cartonicini riassuntivi che spiegano in funzionamento.

La prima cosa che colpisce prendendo in mano l’iPod è la sua estrema leggerezza: 22 grammi sono veramente pochi, e anche le dimensioni sono estremamente ridotte. Sotto, a lato, possiamo vedere l’iPod Shuffle paragonato con un normale iPod (terza generazione) e una comune chiavetta USB. Sostanzialmente le dimensioni sono molto simili a quelle della chiavetta, con l’aggiunta dello spazio necessario all’integrazione dei comandi e della batteria.

Sul fronte troviamo i semplici controlli, mentre sul retro abbiamo i comandi per la modalità di funzionamento (off, sequenziale, random), e il pulsante per il check della carica della batteria (con LED a tre colori). Se i controlli sono un ottimo esempio di comodità, per l’interruttore sul retro non possiamo dire altrettanto, in quanto va fatto scorrere ma non offre alcun appiglio per facilitarne il movimento.

Aprendo il cappuccio possiamo notare due particolari: il primo è la scritta che contraddistingue il modello (altrimenti indistinguibile), il secondo è la presenza di piccole microsfere a molla che bloccano saldamente il cappuccio alla porta USB. Quest’ultimo particolare dovrebbe rassicurare chi aveva espresso qualche dubbio riguardo il fatto che il cordoncino fosse fissato al cappuccio e non all’iPod. Questa soluzione consente prima di tutto di sgangiare l’iPod senza togliersi il cordoncino dal collo, e contemporaneamente ha permesso ai designer di mantenere per il lettore vero e proprio una linea che fosse la più sobria possibile.

Gli auricolari hanno un piccolo cappio che aiuta ad evitare eccessivi ingarbugliamenti del filo. Sostanzialmente si tratta degli stessi auricolari forniti con gli altri iPod e, per quanto mi riguarda, l’unico difetto che posso riscontrare è la dimensione troppo grossa per le mie orecchie (difetto riscontrato anche da altre persone).

Collegandolo alla porta USB del computer, una luce arancione indica che L’iPod si sta ricaricando (diventerà verde a carica ultimata). Questo è anche l’unico modo per ricaricare lo Shuffle, a meno di non acquistare accessori extra: in realtà pare che l’iPod si possa ricaricare anche dalla porta USB della Airport Extreme, sebbene non si tratti di una funzionalità ufficialmente supportata. A carica completa possiamo contare su 12 ore di autonomia, ma chi avesse bisogno di una durata maggiore può ricorrere ad un piccolo accessorio che, tramite due ministilo AAA (affiancate hanno esattamente la stessa larghezza dello shuffle), assicura altre 20 ore di autonomia. L’iPod collegato al computer compare come un qualsiasi dispositivo di archiviazione, formattato in modo tale da poter essere utilizzato indistintamente sia su Mac che su PC. Lo Shuffle è dotato di interfaccia USB 2, ma funziona alla perfezione anche su macchine dotate di porte USB più vecchie (il portatile con il quale l’ho testato ha una porta USB 1.1): in quest’ultimo caso, ovviamente, la velocità di trasferimento sarà di molto inferiore. Chi avesse difficoltà a collegarlo, può ricorrere senza problemi ad una piccola prolunga USB o ad altri stratagemmi simili.

Attraverso le opzioni di iTunes possiamo decidere come gestire il nostro iPod Shuffle. Prima di tutto conviene decidere quanto spazio vogliamo dedicare alla musica, e quanto ai dati: lo Shuffle infatti funziona anche come una comune chiavetta USB dove possiamo archiviare tutti i nostri dati. Dopo aver impostato questa opzione, possiamo dire ad iTunes di caricare sullo Shuffle della musica presa casualmente dalla nostra libreria, fino a completo riempimento della quantità di memoria riservata alla musica. Con un 1 GB di musica possiamo aspettarci di caricare una media di 240 canzoni, che corrispondono a circa una quindicina di album. La musica può essere caricata in maniera completamente casuale da tutta la libreria, oppure può essere parzialmente guidata scegliendo solo determinate playlist o privilegiando i brani più ascoltati. In alternativa possiamo eliminare completamente la funzione “random” e selezionare manualmente i brani che ci interessano.

Arriviamo infine alla prova di utilizzo. La prima cosa che vorrei confermare è la durata della batteria, che arriva senza problemi alle 12 ore dichiarate. L’iPod Shuffle è talmente leggero che non ci si accorge di averlo indosso, questo anche quando lo si mette nel taschino della camicia o al collo per mezzo dell’apposito cordino.Questo è evidente anche paragonando direttamente il suo peso, di soli 22 grammi, con i 103 grammi del’iPod mini e i 158 di quello tradizionale. La riproduzione della propria musica in ordine casuale offre una buona occasione per ascoltare quei motivi che magari non sentiamo più da tanto tempo perché sono finiti in playlist poco ascoltate. È però anche vero che ci sono casi in cui l’ascolto casuale dei brani può essere poco significativa (basti pensare, per esempio, ad alcuni album dei Pink Floyd) e in questi casi è meglio seguire un ordine predefinito.

Un altro elemento tanto discusso è la totale mancanza di un display. A mio avviso si tratta di una scelta che ha i suoi pro e contro, e sicuramente l’intenzione di Apple è stata quella di semplificare il più possibile il lettore musicale. Avere un display significa avere un dispositivo più grande, e avere dei tasti in più per gestire la selezione di brani o playlist, tutto questo ammesso che un piccolo display possa rendere accessibili e facilmente controllabili tutte le informazioni e le opzioni necessarie. Viceversa, avere un display con il solo scopo di leggere il titolo del brano che si sta ascoltando sarebbe quasi inutile, visto che si tratta di una canzone che noi stessi abbiamo caricato dalla nostra libreria.

In definitiva, lo Shuffle passa l’esame a pieni voti. Non ha certo la pretesa di sostituire gli altri iPod, ma piuttosto di affiancarli per andare a coprire ogni possibile richiesta di mercato. Dopotutto che il prodotto sia apprezzato lo dimostra il fatto che, in un solo mese dall’uscita, è riuscito a conquistarsi il 10% del mercato dei lettori basati su memoria flash. Grazie allo Shuffle, e al recentissimo aggiornamento di tutta la linea (con tanto di tagli ai prezzi), l’iPod si presenta ora sul mercato in una gamma di prezzi e configurazioni capaci di soddisfare ogni possibile necessità: due modelli flash, due modelli mini, due modelli tradizionali (di cui uno è la versione speciale U2) e due modelli Photo.

Domenico Galimberti

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Pubblicato il 25 feb 2005
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