Apple, primi vagiti di streaming remoto

Apple, primi vagiti di streaming remoto

Novità da cloud computing in quel di Cupertino, che sposa la multimedialità e lo streaming a prezzo di un centinaio di dollari all'anno. Ma non è iTunes nelle nuvole, o perlomeno non sembra
Novità da cloud computing in quel di Cupertino, che sposa la multimedialità e lo streaming a prezzo di un centinaio di dollari all'anno. Ma non è iTunes nelle nuvole, o perlomeno non sembra

A luglio Apple ha discretamente aggiornato il servizio iDisk facente parte del servizio a pagamento MobileMe . Come risultato dell’update, iDisk può essere ora impiegata per trasmettere in streaming la propria collezione di contenuti multimediali, fatto che alcuni considerano come il primo passo verso un nuovo iTunes .

Che Apple decida prima o poi di buttarsi nella mischia dello streaming è un’eventualità che viene data quasi per scontata , e in effetti il nuovo iDisk lascerebbe presagire una strategia di avvicinamento discreta a questo tipo di approccio al mercato multimediale. Il servizio è ora in grado di trasmettere online (su rete WiFi o 3G) i brani musicali dell’utente e di condividere pubblicamente i file.

Il servizio sembra promettente, ma le limitazioni sono parecchie : iDisk e MobileMe sono prima di tutto servizi a pagamento e il privilegio di usarli costa 100 dollari all’anno , non esiste alcun supporto per le playlist (i brani vanno eseguiti e ascoltati in background singolarmente), i file o le cartelle vanno aggiunte alla “nuvola” una alla volta, lo storage remoto complessivo è di 20 Gigabyte e i documenti di dimensioni superiori ai 20 Megabyte non sono particolarmente graditi all’applicazione iDisk.

Ci sarebbe poi da tenere in debita considerazione la questione legale per lo streaming da remoto di contenuti protetti dal diritto d’autore, una delle problematiche che probabilmente hanno sin qui impedito a Apple di integrare lo streaming in iTunes.

Speculazioni a parte, le nuove funzionalità cloud di iDisk non lasciano insomma presagire grandi scossoni nel mercato della musica digitale in mano a Apple, non da qui al prossimo futuro.

Alfonso Maruccia

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
6 ago 2010
Link copiato negli appunti