Apple, sto solo con te

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Arthur Levinson abbandona Google per rimanere nel solo consiglio d'amministrazione della Mela. Soddisfatta la FTC: applausi a chi ha riconosciuto nella sovrapposizione dei membri un'evidente violazione dell'antitrust
Arthur Levinson abbandona Google per rimanere nel solo consiglio d'amministrazione della Mela. Soddisfatta la FTC: applausi a chi ha riconosciuto nella sovrapposizione dei membri un'evidente violazione dell'antitrust

Lo scorso agosto, quando Eric Schmidt lasciava la board di Apple per dedicare tutti i suoi sforzi a Google, Steve Jobs in persona aveva parlato di concorrenza sempre più diretta tra BigG e la Mela di Cupertino. Ora, questo presunto conflitto d’interessi ha coinvolto anche Arthur Levinson che ha deciso di rassegnare le sue dimissioni in quanto membro delle Board of Directors di entrambe le aziende statunitensi. Per poi comunicare la sua scelta finale: restare ai vertici di Apple , dopo i suoi primi morsi manageriali che ormai risalgono al 2000.

Levinson, già CEO di Genentech, azienda specializzata nel settore delle biotecnologie, ha dunque reagito alle pressioni della Federal Trade Commission (FTC) statunitense che aveva iniziato ad investigare su eventuali violazioni antitrust da parte delle due aziende . In particolare, il Clayton Antitrust Act del 1914 proibisce ad un qualsiasi soggetto di far contemporaneamente parte dei consigli d’amministrazione di due società rivali, nel momento in cui questo andrebbe a ridurre sensibilmente il livello di concorrenza tra di loro.

“Google, Apple e Mr. Levinson – ha dichiarato Jon Leibowitz, a capo della FTC – meriterebbero un applauso per aver riconosciuto che la sovrapposizione dei membri del consiglio di aziende in diretta competizione è un qualcosa che desta particolari preoccupazioni legate all’antitrust”. Leibowitz si è inoltre mostrato piuttosto soddisfatto dal momento che non vi è stato il bisogno da parte delle autorità di intervenire in maniera dura per dirimere la questione. “Continueremo a tenere sotto controllo tutte quelle aziende competitor che sovrappongono i propri manager”, ha sottolineato Leibowitz.

In un comunicato stampa, il CEO di Google Eric Schmidt ha lodato il suo ormai vecchio collega: “Quella di Art è stata una personalità chiave nel successo progressivo di Google, offrendo consigli preziosi su tematiche e sfide che la nostra azienda ha affrontato nel tempo”.

Ultimo link rimasto tra Apple e Google è Al Gore, ex-vicepresidente degli Stati Uniti, ora sia membro del CDA della Mela sia adviser per Mountain View.

Intanto, c’è chi ha cercato di capire il vero motivo della scelta di Levinson, visto che nessuna dichiarazione è stata rilasciata ufficialmente. Alcune tabelle hanno informato che il compenso totale di Levinson presso Apple sia stato di circa 700mila dollari nel 2008, contro quello decisamente più misero fornito da Google, nemmeno 190mila. E non solo: mentre Cupertino ha alzato il suo compenso di 200mila dollari dal 2007 al 2008, Google si è rivelata più parsimoniosa, riducendolo di circa la stessa cifra. Levinson non avrebbe insomma detto addio al Googleplex solo perché avrebbe iniziato a negargli la merenda .

Mauro Vecchio

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Pubblicato il 13 ott 2009
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