Roma – Basta accedere alla home page di Bid.it , una delle più interessanti realtà della net-economy italiana, per rendersi conto dei guai in cui si trova l’azienda e che hanno messo in agitazione i suoi dipendenti, dal 30 aprile in sciopero ad oltranza per richiedere gli stipendi arretrati.
Sulla home page, infatti, si apre un piccolo pop-up che parla dello sciopero e rimanda esplicitamente al sito pollodigomma.org dove sono pubblicate le ragioni dello sciopero e il verbale dell’ultima assemblea dei dipendenti.
Sono 40 i posti di lavoro considerati a rischio dai dipendenti di quella che è sempre stata descritta come una delle realtà pugliesi di maggiore speranze. “Alle corde – scrivono i lavoratori su pollodigomma.org – i dipendenti hanno cercato, dopo mesi di attese e di fiducia nella loro azienda, di smuovere le acque con lettere aperte al presidente e ai soci, ma i mesi di ‘buco’ sono aumentati, fino a sfiorare il fallimento”.
Vista la situazione, per il prossimo giovedì 9 maggio il presidente di Bid.it Spa Antonio Manno ha annunciato una conferenza stampa alla quale sono invitati tutti i soci di Bid.it, tra i quali si trovano nomi del calibro di DADA, Banca Popolare di Bari, Banca 121 e altri ancora.
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ma l'opensource non si basa su questo?
come da subject.AnonimoRe: ma l'opensource non si basa su questo?
Quindi cio' che io imparo da te non lo posso usare per me, intendo dire : senza copiare spudoratamente. Quindi il mio know how maturato nella tua azienda diverrebbe inutilizzabile? Hehe, raga... preparatevi! Questo e' solo l'inizio! Entropia entropia!!!!!AnonimoRe: ma l'opensource non si basa su questo?
- Scritto da: MindPowa> Quindi cio' che io imparo da te non lo posso> usare per meTu stai parlando di imparare ad usare un linguaggio di programmazione, che e' diverso dal saper programmare. Si puo' avere la capacita' di saper parlare, senza pero' dire nulla di nuovo.AnonimoRe: ma l'opensource non si basa su questo?
L'Open Source non si basa necessariamente su questo: possono darti il codice di un programma solo per darti la possibilità di esaminarlo ed eventualmente modificarlo.I software free invece si basano su questo, ma sono correlati di licenza (GPL) che dichiara esplicitamente che con il codice puoi fare quello che ti pare (per dirla in breve).Nell'introduzione della licenza si dichiara che la GPL esiste per preservare i diritti dell'utente e non quelli dell'autore.AnonimoRe: ma l'opensource non si basa su questo?
> L'Open Source non si basa necessariamente su> questo: possono darti il codice di un> programma solo per darti la possibilità di> esaminarlo ed eventualmente modificarlo. > I software free invece si basano su questo,> ma sono correlati di licenza (GPL) che> dichiara esplicitamente che con il codice> puoi fare quello che ti pare (per dirla in> breve).no. open source e free software sostanzialmente ti danno gli stessi diritti. ovvero di modificare, redistribuire, studiare, etc il software.le idee non si possono imprigionare. non siamo in america fortunatamente.(leggi: brevetti)qua trovi molte informazioni a propositohttp://petition.eurolinux.org/index_html?LANG=enAnonimoma se le idee erano le sue?
se il programmatore che cambiava ditta era colui che ha costruito quelle porzioni ????cazzo di cazzazione!!!!!! ora sono terrorizzatoAnonimoRe: ma se le idee erano le sue?
Nell'articolo non dice che il codice in questione era suo, anche se così sembra. Il problema è avendo scritto il codice in base a un rapporto di lavoro coordinato il lavoro prodotto ( il codice clonato ) appartiene alla ditta di cui ne rivendica il copyright.Il che in parte è giudtso e in parte no... ma sono stanco. Buona notte...AnonimoMolto interessante ma...
... chi controlla i controllori?Ovvero, chi (e soprattutto come) decide se una porzione di codice «ha i caratteri di completezza e funzionalità autonoma necessari ad essere riconosciuta come "originale"?»Io credo che sia sbagliato questa sentenza: quello che a mio avviso va protetto non e' il codice, o la porzione di codice, ma l'algoritmo.Puo' cambiare il linguaggio, ma l'algoritmo rimane. Io posso scrivere un medesimo programma in Basic, in Assembler, in Cobol, in Fortran, in Perl, in C++, con i medesimi risultati.Questa sentenza e', ancora una volta, un'ottimo scudo per chi puo' permettersi di scrivere un medesimo algoritmo in piu' linguaggi (ovvero in tutti quelli esistenti), proteggere la vera risorsa intellettuale (l'algoritmo) e tagliare fuori dal mercato il povero programmatore che magari ha avuto un'idea geniale, l'ha trascritta in Javascritp e gliela ricopiano in C++.E tanti saluti.AnonimoRe: Molto interessante ma...
- Scritto da: Esso> quello che a mio avviso va protetto non e'> il codice, o la porzione di codice, ma> l'algoritmo.in questo modo, nel giro di qualche anno, nessuno potrà più scrivere software senza passare pe beghe legali!AnonimoRe: Molto interessante ma...
> in questo modo, nel giro di qualche anno,> nessuno potrà più scrivere software senza> passare pe beghe legali!alla faccia del progresso...AnonimoRe: Molto interessante ma...
- Scritto da: Esso > Io credo che sia sbagliato questa sentenza:> quello che a mio avviso va protetto non e'> il codice, o la porzione di codice, ma> l'algoritmo.Cazzata! Cosi' l'impresa la prossima volta dira' che _l'algoritmo_ e' suo (non del programmatore) e chi l'ha sviluppato non potra' neppure reimplementarlo.Mi _pare_ di capire che il problema sia che la persona in questione ha riutilizzato lo _stesso codice_ che aveva sviluppato in un'altra ditta.Tra parentesi, i brevetti sugli algoritmi sono il _male_. 8)AnonimoRe: Molto interessante ma...
Forse non hai letto bene il post.- Scritto da: IlGrillo> > > - Scritto da: Esso> > > Io credo che sia sbagliato questa> sentenza:> > quello che a mio avviso va protetto non e'> > il codice, o la porzione di codice, ma> > l'algoritmo.> > Cazzata! Cosi' l'impresa la prossima volta> dira' che _l'algoritmo_ e' suo (non del> programmatore) e chi l'ha sviluppato non> potra' neppure reimplementarlo.> > Mi _pare_ di capire che il problema sia che> la persona in questione ha riutilizzato lo> _stesso codice_ che aveva sviluppato in> un'altra ditta.> > Tra parentesi, i brevetti sugli algoritmi> sono il _male_. 8)AnonimoNon ho capito bene...
Sarà che sono stanco, ma non son sicuro d'aver afferrato con esattezza.Il programmatore è stato giudicato *COLPEVOLE* di aver utilizzato del codice creato ed ideato da lui per un'altra applicazione???SalutiAnonimoRe: Non ho capito bene...
Eh certo. Se lavori per un'azienda quello che fai sul posto di lavoro non è tuo. E' dell'azienda, non lo sapevi?Non puoi portartelo a casa e usarlo in un'altra azienda.Quest'altra risparmierebbe tutto il tempo e i soldi impiegati dalla prima per creare quel codice.Su qs non ci piove.AnonimoRe: Non ho capito bene...
- Scritto da: uhma> Eh certo. > > Se lavori per un'azienda quello che fai sul> posto di lavoro non è tuo. E' dell'azienda,> non lo sapevi?> > Non puoi portartelo a casa e usarlo in> un'altra azienda.> Quest'altra risparmierebbe tutto il tempo e> i soldi impiegati dalla prima per creare> quel codice.> > Su qs non ci piove.Sembrerebbe corretto quello che dici, ma la proprietà intellettuale dove la mettiamo?? Se il programmatore ha creato lui quel codice, gli sarà abbastanza facile rifarlo e nessuno gli potrà mai impedire fisicamente di avere una copia del suo codice e di 'prendere qualche spunto' nel caso si trasferisca in un'altra azienda. A quel punto penso che chiunque lo sappia cambiare il giusto perchè non venga riconosciuto identico all'originale...AnonimoRe: Non ho capito bene...
Beh, se io cambio ditta e vado a fare un lavoro simile, è chiaro che userò la mia esperienza per proporre e adottare metodi e/o algoritmi e/o linguaggi etc già provati e che hanno funzionato.( e questa si chiama esperienza)ma da li a ricordarsi A MEMORIA migliaia di linee di codice, in modo da riscriverlo senza bachi, ce ne passa. Però se utilizzo nel nuovo programma un algoritmo da me sviluppato presso la precedente ditta e da questa brevettato, questo non lo posso fareAnonimoRe: Non ho capito bene...
Chiaro, ma se avessi già risolto una certa classe di problemi in un certo modo e cambiassi azienda farei un copia-incolla dal mio cervello alla tastiera e chi puo' stabilire cosa copia da cosa? La nuova versione sarebbe necessariamente una ottimizzazione della precedente ma questo è solo il frutto del lavoro e non del copyright di qualcuno, non credete?AnonimoRe: Non ho capito bene...
Flavio, informati:la proprieta' intellettuale del software non e' del programmatore, e' dell'azienda.Mauro- Scritto da: Flavio> > Sembrerebbe corretto quello che dici, ma la> proprietà intellettuale dove la mettiamo??> Se il programmatore ha creato lui quel> codice, gli sarà abbastanza facile rifarlo e> nessuno gli potrà mai impedire fisicamente> di avere una copia del suo codice e di> 'prendere qualche spunto' nel caso si> trasferisca in un'altra azienda. A quel> punto penso che chiunque lo sappia cambiare> il giusto perchè non venga riconosciuto> identico all'originale...AnonimoRe: Non ho capito bene...
- Scritto da: Flavio> - Scritto da: uhma> > Se lavori per un'azienda quello che fai> sul> > posto di lavoro non è tuo. E'> dell'azienda,> > non lo sapevi?> Sembrerebbe corretto quello che dici, ma la> proprietà intellettuale dove la mettiamo??Avete ragione entrambi.Certo che, se fossero esistiti all'epoca, i diritti d'autore e le legislazioni che abbiamo ora, gente come Bach e Mozart avrebbero dovuto trovarsi un altro lavoro e scordarsi la carriera musicale.AnonimoRe: Non ho capito bene...
Maurizio, fa una bella cosa:informati , prima di "non capire".Questa e' purtroppo una consuetudine di molti programmatori, che "senza saperlo" utilizzano in modo improprio codice che non e' di loro proprieta' e sul quale non possono vantare nessun diritto. Questo lo fanno sia quando vanno a lavorare per altri oppure, e questo caso e' altrettanto frequente, quando fanno dei lavori "in proprio"Mauro- Scritto da: MaurizioB> Sarà che sono stanco, ma non son sicuro> d'aver afferrato con esattezza.> > Il programmatore è stato giudicato> *COLPEVOLE* di aver utilizzato del codice> creato ed ideato da lui per un'altra> applicazione???> > SalutiAnonimoCassazione che si scassera' da sola, poi riscas...
Dunque, mi tornano in mente le comiche del povero Benny Hill. Immaginate di leggere l'articolo con una delle sue musichette di background e la legge acquisirà il suo vero senso. Sta prendendo forma una "babele's tower" tra algoritmi e linguaggi e persone che desiderano amministrare un mondo di cui ignorano completamente le vere regole. Sono consapevole che con piu' di 200.000 leggi si possa fare di piu', soprattutto per garantire a questi milioni di avvocati un lavoro sicuro tra dispute legali di ogni genere, i loro introiti sono direttamente proporzionali al grado di entropia legale in cui saremo immersi.Negli altri stati il codice (tanto per rimanere in tema) e' molto piu' leggero, spesso non supera le 10.000 leggi.La il sistema legale e' il nostro sistema operativo (pensatene uno a caso, hehe) e col tempo si appesantisce, richiede piu' memoria, piu' risorse per fare sempre le stesse cose o peggio, gestire di piu' e ottenere meno risultati. Non vi viene in mente niente? eh? :-)Comunque questo problema e quello che la legge con la sua complessita' divenga sempre meno efficace non e' da trattare qui, procedo con il nocciolo della questione.Cosa succederà? Quale sara' il grado di similitudine oltre il quale un algoritmo (in futuro) o codice sorgente sarà ritenuto una copia? E con che criterio potranno decidere inequivocabilmente tale valore?Se venissi accusato ingiustamente di aver copiato un codice, o reingenierizzato una porzione di software altrui sarei costretto ad esibire il codice sorgente esplicativo della mia invenzione, rischiando che le informazioni, l'analisi e soluzione del problema possano essere trafugate da mani "esperte"?Si certo sono tutti onesti ne sono certo, ma fidarsi e' bene non fidarsi e' meglio.Questa e' un arma a doppio taglio molto pericolosa secondo il mio modesto parere e rischia di essere utilizzata in modo arbitrario specialmente perche' quando leggo la frase "la legge e' uguale per tutti", penso sempre che manchi qualcosa in coda a questa frase di tanto elevata.Io opero nel campo informatico come project manager ma credo convenga mutare la mia professione in avvocato-analista-programmatore perche' ci saranno tante di quelle cause da arricchire chiuque seguira' questa carriera, prepariamoci a vedere delle belle in un esplosione di "buffer underrun" e "overflow" legali e cerebrali.Che dire, siamo in buone mani, non trovate?AnonimoRe: Cassazione che si scassera' da sola, poi riscas...
- Scritto da: MindPowa> Sono> consapevole che con piu' di 200.000 leggi si> possa fare di piu', soprattutto per> garantire a questi milioni di avvocati un> lavoro sicuro tra dispute legali di ogni> genere, i loro introiti sono direttamente> proporzionali al grado di entropia legale in> cui saremo immersi.> Negli altri stati il codice (tanto per> rimanere in tema) e' molto piu' leggero,> spesso non supera le 10.000 leggi.Stai probabilmente parlando degli stati anglosassoni; se è così, considera che gli avvocati laggiù (per esempio in USA) devono studiare oltre al codice "leggero" anche le sentenze precedenti, perché fanno legge a differenza che da noi. Non per niente ci sono molti più avvocati pro capite da loro che da noi.Detto questo, il resto è condivisibile.AnonimoE' il diagramma di flusso che va protetto
Io sono in massima d'accordo con te, e penso che piu' che il codice (o porzione di codice) vada protetto il relativo diagramma di flusso, che rende meglio l'idea dell'algoritmo che sta alla base del buon funzionamento del programma. Un po' come per gli spartiti musicali.- Scritto da: MindPowa> Dunque, mi tornano in mente le comiche del> povero Benny Hill. Immaginate di leggere> l'articolo con una delle sue musichette di> background e la legge acquisirà il suo vero> senso. Sta prendendo forma una "babele's> tower" tra algoritmi e linguaggi e persone> che desiderano amministrare un mondo di cui> ignorano completamente le vere regole. Sono> consapevole che con piu' di 200.000 leggi si> possa fare di piu', soprattutto per> garantire a questi milioni di avvocati un> lavoro sicuro tra dispute legali di ogni> genere, i loro introiti sono direttamente> proporzionali al grado di entropia legale in> cui saremo immersi.> Negli altri stati il codice (tanto per> rimanere in tema) e' molto piu' leggero,> spesso non supera le 10.000 leggi.> La il sistema legale e' il nostro sistema> operativo (pensatene uno a caso, hehe) e col> tempo si appesantisce, richiede piu'> memoria, piu' risorse per fare sempre le> stesse cose o peggio, gestire di piu' e> ottenere meno risultati. Non vi viene in> mente niente? eh? :-)> > Comunque questo problema e quello che la> legge con la sua complessita' divenga sempre> meno efficace non e' da trattare qui,> procedo con il nocciolo della questione.> > Cosa succederà? Quale sara' il grado di> similitudine oltre il quale un algoritmo (in> futuro) o codice sorgente sarà ritenuto una> copia? E con che criterio potranno decidere> inequivocabilmente tale valore?> Se venissi accusato ingiustamente di aver> copiato un codice, o reingenierizzato una> porzione di software altrui sarei costretto> ad esibire il codice sorgente esplicativo> della mia invenzione, rischiando che le> informazioni, l'analisi e soluzione del> problema possano essere trafugate da mani> "esperte"?> Si certo sono tutti onesti ne sono certo, ma> fidarsi e' bene non fidarsi e' meglio.> > Questa e' un arma a doppio taglio molto> pericolosa secondo il mio modesto parere e> rischia di essere utilizzata in modo> arbitrario specialmente perche' quando leggo> la frase "la legge e' uguale per tutti",> penso sempre che manchi qualcosa in coda a> questa frase di tanto elevata.> > Io opero nel campo informatico come project> manager ma credo convenga mutare la mia> professione in> avvocato-analista-programmatore perche' ci> saranno tante di quelle cause da arricchire> chiuque seguira' questa carriera,> prepariamoci a vedere delle belle in un> esplosione di "buffer underrun" e "overflow"> legali e cerebrali.> > Che dire, siamo in buone mani, non trovate?AnonimoRe: E' il diagramma di flusso che va protetto
- Scritto da: Lui> Io sono in massima d'accordo con te, e penso> che piu' che il codice (o porzione di> codice) vada protetto il relativo diagramma> di flusso, che rende meglio l'idea> dell'algoritmo che sta alla base del buon> funzionamento del programma. Un po' come per> gli spartiti musicali.se se, il flusso mestrualePS: quota i messaggi AnonimoRe: Cassazione che si scassera' da sola, poi risca
> Se venissi accusato ingiustamente di aver> copiato un codice, o reingenierizzato una> porzione di software altrui sarei costretto> ad esibire il codice sorgente esplicativo> della mia invenzione, rischiando che le> informazioni, l'analisi e soluzione del> problema possano essere trafugate da mani> "esperte"?puoi sempre dire che ritiri il software dal mercato;-)AnonimoHey Attenzione!!!!!!!!!!!!!!!!
Cosa stai facendo??? Mi leggi?? Attento a non pensare quello che penso io, oppure ti denuncio!!Arriveremo a questo, non ci credi? anni fà era inimmaginabile vendere piscia per posta (tralasciamo il suo acquisto in rete con carta di credito, hehehe), quindi mai dire mai!Anonimo[ot] linguaggio dei giornalisti di punto-inf
Per cortesia, è già brutto dire "aziende", ma evitate almeno di usare la parola "ditta". Sembra di essere al mercato rionale :-)AnonimoRe: [ot] linguaggio dei giornalisti di punto-inf
In che senso "e' brutto" dire aziende? Parli da un punto di vista fonetico o hai qualcosa contro chi si da da fare per migliorare il mondo?- Scritto da: massimo> Per cortesia, è già brutto dire "aziende",> ma evitate almeno di usare la parola> "ditta". Sembra di essere al mercato rionale> :-)AnonimoRe: [ot] linguaggio dei giornalisti di punto-inf
- Scritto da: massimo> Per cortesia, è già brutto dire "aziende",> ma evitate almeno di usare la parola> "ditta". Sembra di essere al mercato rionale> :-)Giusto chiamamole COMPANY.Ma l'Italiano ti fa così schifo?AnonimoRe: [ot] linguaggio dei giornalisti di punto-inf
- Scritto da: Keper> - Scritto da: massimo> > Per cortesia, è già brutto dire "aziende",> > ma evitate almeno di usare la parola> > "ditta". Sembra di essere al mercato> rionale> > :-)> > Giusto chiamamole COMPANY.> Ma l'Italiano ti fa così schifo?Si chiamano "imprese". Non vedrai mai nessun giornalista del Sole24Ore usare la parola "ditte"Anonimo...e il software libero?
L'articolo non dice se ed ev. in che modo la Cassazione abbia inteso fare dei distinguo in base alla licenza del software in questione; esiste software per cui la copia e l'incorporazione sono espressamente previsti dalla licenza d'uso (p. es. il software GPL, ma anche altri tipi di software libero), non so fino a che punto una sentenza della Corte di Cassazione possa regolamentare quello che già è regolamentato da (essenzialmente) scritture private.*Nel caso in questione* si tratta di software proprietario, quindi sentenza tutto sommato giusta; se il precedente facesse legge sarebbe decisamente preoccupante, però.AnonimoRe: ...e il software libero?
Qui non si parla di software libero...Si parla del caso che un sig. X dipendente dell'azienda Y, diventando dipendente dell'azienda Z porta via della proprietà intellettuale aziendale (se sei dipendente produci per proprietà intellettuale aziendale) per terzi.AnonimoRe: ...e il software libero?
E' chiaro che la Cassazione si muove in base ad una denuncia. Se percio' la denuncia avesse riguardato un software libero, ritengo plausibile una sentenza diversa da questa.- Scritto da: Nando> L'articolo non dice se ed ev. in che modo la> Cassazione abbia inteso fare dei distinguo> in base alla licenza del software in> questione; esiste software per cui la copia> e l'incorporazione sono espressamente> previsti dalla licenza d'uso (p. es. il> software GPL, ma anche altri tipi di> software libero), non so fino a che punto> una sentenza della Corte di Cassazione possa> regolamentare quello che già è regolamentato> da (essenzialmente) scritture private.> *Nel caso in questione* si tratta di> software proprietario, quindi sentenza tutto> sommato giusta; se il precedente facesse> legge sarebbe decisamente preoccupante,> però.AnonimoRe: ...e il software libero?
- Scritto da: Nando> [...]> questione; esiste software per cui la copia> e l'incorporazione sono espressamente> previsti dalla licenza d'uso (p. es. il> software GPL, ma anche altri tipi di> software libero), non so fino a che punto> [...]tutto il software libero!una delle caratteristiche fondamentali del software libero e' proprio la possibilita' di modificare e/o riutilizzare il codice.Poi alcune licenze (BSD, LGPL) permettono di usarlo in qualsiasi modo, altre impongono di rimanere nell'ambito del software libero (GPL)Se il programma fosse stato software libero sotto GPL e il programmatore _dipendente_ avesse riutilizzato il codice per il programma proprietario di un'altra ditta avrebbe dovuto essere condannato per violazione di copyright...(pero' in questo caso avrebbe potuto riutilizzarlo mettendo il nuovo prodotto sotto GPL)l'unica cosa sulla quale si possono avere dubbi e' l'opportunita' di assegnare il copyright alla ditta e non all'autore... forse...AnonimoTroppi problemi
Io sviluppo software... ho il mio stile di programmazione, tutti i miei programmi si somigliano un po'...Lavoro come consulente... dunque lavoro presso un cliente e sviluppo una soluzione software per il suo problema...Poi passo ad un altro cliente, che magari ha un problema molto simile o addirittura lo stesso problema... cosa faccio gli dico "guardi, conosco la soluzione al suo problema ma non posso risolverlo perché l'ho già fatto per un'altra azienda"?No, applico la mia esperienza, risolvo questo secondo problema in maniera molto simile al primo, non faccio cut&paste del codice, lo ricreo, ma comunque sarà simile...Qual è il grado di similitudine accettabile?AnonimoCa##o se sei ingenuo!
Se lavori come consulente in proprio, la prima cosa che dovresti fare e' tentare di proteggere in qualche modo i metodi da te escogitati per arrivare alle soluzioni. Con la tua esperienza infatti potresti un giorno arrivare a creare un software ad hoc da immettere sul mercato.Se lavori come consulente per conto di un'aktra azienda (come impiegato intendo) sei un miracolato...- Scritto da: Ingenuo 2001> Io sviluppo software... ho il mio stile di> programmazione, tutti i miei programmi si> somigliano un po'...> Lavoro come consulente... dunque lavoro> presso un cliente e sviluppo una soluzione> software per il suo problema...> Poi passo ad un altro cliente, che magari ha> un problema molto simile o addirittura lo> stesso problema... cosa faccio gli dico> "guardi, conosco la soluzione al suo> problema ma non posso risolverlo perché l'ho> già fatto per un'altra azienda"?> No, applico la mia esperienza, risolvo> questo secondo problema in maniera molto> simile al primo, non faccio cut&paste del> codice, lo ricreo, ma comunque sarà> simile...> Qual è il grado di similitudine accettabile?>AnonimoRe: Ca##o se sei ingenuo!
Grazie per il _ca##o_, molto gentile...Comunque... la seconda che hai detto, e poi perché miracolato?- Scritto da: IoCann> Se lavori come consulente in proprio, la> prima cosa che dovresti fare e' tentare di> proteggere in qualche modo i metodi da te> escogitati per arrivare alle soluzioni. Con> la tua esperienza infatti potresti un giorno> arrivare a creare un software ad hoc da> immettere sul mercato.> > Se lavori come consulente per conto di> un'aktra azienda (come impiegato intendo)> sei un miracolato...>AnonimoRe: Ca##o se sei ingenuo!
Nel senso che allora lavori per della gente in gamba...Ciao, per quanto riguarda l'esclamazione era solo una battuta, ovviamente ;-)- Scritto da: Ingenuo 2001> Grazie per il _ca##o_, molto gentile...> > Comunque... la seconda che hai detto, e poi> perché miracolato?> > - Scritto da: IoCann> > Se lavori come consulente in proprio, la> > prima cosa che dovresti fare e' tentare di> > proteggere in qualche modo i metodi da te> > escogitati per arrivare alle soluzioni.> Con> > la tua esperienza infatti potresti un> giorno> > arrivare a creare un software ad hoc da> > immettere sul mercato.> > > > Se lavori come consulente per conto di> > un'aktra azienda (come impiegato intendo)> > sei un miracolato...> >AnonimoRe: Troppi problemi
per proteggerti da problemi accetta di lavorare sviluppando solo software libero, perche` in realta` non potresti "copiare-e-incollare" da lavori fatti per committenti diversi.Informati sul software liberoAnonimola verità è
che il mondo sta cambiando in DIGITALE.e tutto quello che è stato pensato e ideato a penna verrà riscritto in codice binario...... ne seguirà che dovremo convertire tutte le leggi del merito nella sfera digitale..... quindi i programmatori diventeranno autori .... di soluzioni o di visioni. Come per la musica, la pittura la scultura etcetc. Con pregi e difetti. E se ne stanno accorgendo solo ora.Io non sono programmatore come voi, ma un autore. Vi sto guardando da un pò di tempo e mi accorgo che siete come noi. Con gli stessi problemi, divisi tra genio e denaro. Comunque va bene così. Qualcuno di voi, come qualcuno di noi farà molta strada..........AnonimoRe: la verità è
...grazie per averci tenuti sotto osservazione.L'occhio esperto di un "Autore" (...a proprie spese ? ) ci consola e conforta nella lotta quotidiana per vederci riconosciuto il diritto ad una proprietà intellettuale.Sono felice che ci sia arrivato, ma era nelle premesse. Soliti risultati dell'insegnamento delle "due culture". Resta su "Il rifugio dell'esordiente" e simili, grazie.AnonimoUna non notizia
Ma insomma, la legge lo dice chiaro e tondo:Il software prodotto nell'ambito di un contrattodi lavoro subordinato o su commessa è proprietàdel datore di lavoro o del commettente.AnonimoCitare legge
Come da titolo GrazieAnonimoRe: Citare legge
- Scritto da: Programmateur> Come da titolo > GrazieNessuna legge...solo il tuo contratto che hai firmato per essere assunto...AnonimoRe: Citare legge
- Scritto da: TeX> > > - Scritto da: Programmateur> > Come da titolo > > Grazie> > Nessuna legge...solo il tuo contratto che> hai firmato per essere assunto...No, si tratta proprio di una legge, cioè quella sul diritto d'autore (L. 633/41)MarcoAnonimoRe: Una non notizia
Non ci piove.Il problema e': si deve proteggere il codice (ovvero le righe del programma) oppure l'algoritmo che sta dietro di esso?Chiaro che la soluzione e' la seconda. Ad esempio io potrei trovare la soluzione ad un problema, metterla nero su bianco in un bel diagramma a blocchi (i cosidetti diagrammi di flusso), magari seguendo delle direttive internazionali per la sua compilazione, e porteggere cosi' meglio la mia proprieta' intellettuale.Se invece passa il concetto che ad essere protetto non e' l'algortimo, ma il codice, allora un povero cristo di programmatore che magari per ragioni di tempo conosce solo un linguaggio (ad esempio Javascript) e ha un'idea geniale su una procedura di programmazione, per poter proteggere la sua idea al meglio dovrebbe riscrivere il programma in tutti i codici esistenti.Esiste un esempio molto significativo di quello che dico: le opere letterarie. I poemi di Shakespeare son di Shakespeare, in qualunque lingua essi vengano scritti.Diceva proprio bene: "To be, or not to be?"Ovvero: "Essere, o non essere?"I linguaggi sono diversi, ma il concetto e' lo stesso- Scritto da: Mario Rossi> Ma insomma, la legge lo dice chiaro e tondo:> > Il software prodotto nell'ambito di un> contratto> di lavoro subordinato o su commessa è> proprietà> del datore di lavoro o del commettente.>AnonimoRe: Una non notizia
> Il problema e': si deve proteggere il codice> (ovvero le righe del programma) oppure> l'algoritmo che sta dietro di esso? > Chiaro che la soluzione e' la seconda. Ad> esempio io potrei trovare la soluzione ad un> problema, metterla nero su bianco in un bel> diagramma a blocchi (i cosidetti diagrammi> di flusso), magari seguendo delle direttive> internazionali per la sua compilazione, e> porteggere cosi' meglio la mia proprieta'> intellettuale.non sono d'accordo. secondo me l'idea deve essere liberamente utilizzabile. altrimenti se ci fosse stata proprieta` intellettuale sul TCP/IP nessuno avrebbe potuto utilizzare l'"idea del protocollo".per quanto riguarda invece la notizia in questione. (per rimanere in topic). mi pare che sia una sentenza prevedibile se il programmatore in questione produceva software proprietario in una casa e ha copiato il codice usandolo in un altro programma di un'altra software house.se il codice fosse stato sotto GPL ovviamente non ci sarebbe stato problema.AnonimoRe: Una non notizia
- Scritto da: Beautiful Freak> non sono d'accordo. secondo me l'idea deve> essere liberamente utilizzabile. altrimenti> se ci fosse stata proprieta` intellettuale> sul TCP/IP nessuno avrebbe potuto utilizzare> l'"idea del protocollo".Il protocollo TCP/IP non e' un programma. Ma anche se fosse, ovviamente quando parlo di proprieta' intellettuale, mi riferisco a tutto cio' che puo' essere sfruttato commercialmente (leggi: non strettamente indispensabile alla societa'). Cosa che ovviamente, ormai lo hanno capito anche i muri, non puo' essere per il TCP/IP, cosa che fra l'altro avevano capito gli ideatori. Stai pur tranquillo che se io ho una buona idea, prima di tutto la sfrutto commercialmente. Pero' mi guardo bene dal proteggere uno script di codice. A me interessa proteggere la procedura (non l'idea, attenzione), il frutto del mio ingegno per trovare una soluzione. Tanto poi fra cinquant'anni diventano di pubblico dominio.> > per quanto riguarda invece la notizia in> questione. (per rimanere in topic). mi pare> che sia una sentenza prevedibile se il> programmatore in questione produceva> software proprietario in una casa e ha> copiato il codice usandolo in un altro> programma di un'altra software house.> > se il codice fosse stato sotto GPL> ovviamente non ci sarebbe stato problema.Sono d'accordo con la sentenza solo se viene contestato il "furto" dell'algoritmo. Ma non del codice, perche' non ha senso. E' come se uno dicesse: tu non puoi usare la frase "che tempo fa oggi?"AnonimoRe: Una non notizia
- Scritto da: Beautiful Freak> non sono d'accordo. secondo me l'idea deve> essere liberamente utilizzabile. altrimenti> se ci fosse stata proprieta` intellettuale> sul TCP/IP nessuno avrebbe potuto utilizzare> l'"idea del protocollo".ok, ma se fosse stato proprietario e "closed" (e magari a pagamento), quanti l'avrebbero usato? o secondo te ogni azienda si fa scrivere un protocollo proprietario per la propria LAN? il discorso è molto diverso: le specifiche dei protocolli sono pubbliche (altrimenti in questo momento non staremmo qui a scriverci!), poi ognuno è libero di implementarli come vuole...> per quanto riguarda invece la notizia in> questione. (per rimanere in topic). mi pare> che sia una sentenza prevedibile se il> programmatore in questione produceva> software proprietario in una casa e ha> copiato il codice usandolo in un altro> programma di un'altra software house.su questo sono d'accordissimo... sarebbe stato assurdo il contrario! mi chiedo anzi come mai l'abbiano riportata...> se il codice fosse stato sotto GPL> ovviamente non ci sarebbe stato problema.in che senso "non ci sarebbe stato problema"? ci sarebbe stato, eccome! sarebbe stato esattamente la stessa cosa, secondo me (con l'eccezione che il giudice prima di pronunciare la sentenza avrebbe dovuto leggersi e rileggersi il testo della GPL almeno un centinaio di volte)!ciaogodzAnonimoRe: Una non notizia
- Scritto da: William Shatner> > Il problema e': si deve proteggere il codice> (ovvero le righe del programma) oppure> l'algoritmo che sta dietro di esso?> > Chiaro che la soluzione e' la seconda. Ad> esempio io potrei trovare la soluzione ad un> problema, metterla nero su bianco in un bel> diagramma a blocchi (i cosidetti diagrammi> di flusso), magari seguendo delle direttive> internazionali per la sua compilazione, e> porteggere cosi' meglio la mia proprieta'> intellettuale.Esistono formalismi standard molto migliori dei classici flow chart e block diagrams (o diagrammi Jackson), per esempio i linguaggi formali come Z o SCM, oppure, per restare sui rettangolini colorati, UML con tutte le sue estensioni.Tuttavia, se s'inizia a brevettare gli algoritmi, bisognerà innanzitutto individuare qualche migliaio di classici non brevettabili: bubblesort, mergesort, quicksort, e poi il minimum spanning tree Dijkstra, Kruskal, Prim, Bellman-Ford, o il pattern matching Knuth-Morris-Pratt, Boyer-Moore, Rabin-Karp, giusto per andare a memoria coi primissimi che vengono in mente... esiste un enorme patrimonio algoritmico accademico che è di tutti e non è di nessuno, salvo magari ricordarsi il nome dei ricercatori che hanno concepito i singoli algoritmi. Sarebbe non solo assurdo, ma semplicemente idiota lasciare che qualcuno brevettasse in blocco il trittico di Knuth, il Sedgewick o il Cormen-Leiserson-Rivest !AnonimoRe: Una non notizia
'Ne segue' senza accento. Mi correggo da solo.AnonimoPreferisco andare contro la legge!
Microsoft ha attinto a piene manida codice di altri sviluppatoriprotetto dalla GPL per creare nuovi formati,nuovi software, nuovi protocolli;nel fare questa cosa ha miglioratoil prodotto iniziale ed e` giusto chenon divulghi il codice come vorrebberoi comunisti linuxari; secondo questa leggedovrebbe essere accusata di plagio,ma preferisco continuare ad usare Micro$ofttanto comunque in Italia le leggisulla pirateria, sull'antitrust, e sulla trasparenza degli appalti pubblicinella pubblica amministrazioneanche se ci sono non vengono rispettate.Pino Silvestrel1vo8f1yv9hw08a001@sneakemail.comAnonimoRe: Preferisco andare contro la legge!
- Scritto da: Pino Silvestre> Microsoft ha attinto a piene mani> da codice di altri sviluppatori> protetto dalla GPL per creare nuovi formati,> nuovi software, nuovi protocolli;> > nel fare questa cosa ha migliorato> il prodotto iniziale ed e` giusto che> non divulghi il codice come vorrebbero> i comunisti linuxari;Comunisti? Dove?Senti, a parte l'orientamento politico, cosa di cui dubito per quanto riguarda i "Linuxari", la GPL e` un contratto fra TE, colui a cui e` reso disponibile il codice sorgente, e gli autori del sorgente stesso. Le condizioni sono chiare, e l'uso del codice protetto da GPL impone la redistribuzione del TUO prodotto derivato, anche se e` piu` grande e anche se e` migliore. E anche se ti chiami Microsoft. Se non vuoi sottostare a queste restrizioni, non importare nei tuoi prodotti codice protetto da GPL. Semplice.AnonimoRe: Preferisco andare contro la legge!
- Scritto da: alex¸tg> - Scritto da: Pino Silvestre> > Microsoft ha attinto a piene mani> > da codice di altri sviluppatori> > protetto dalla GPL per creare nuovi> formati,> > nuovi software, nuovi protocolli;> > > > nel fare questa cosa ha migliorato> > il prodotto iniziale ed e` giusto che> > non divulghi il codice come vorrebbero> > i comunisti linuxari;> Comunisti? Dove?e` accertato, Fidel Castrousa la mandrake, pero` per invidiavuole impedire che gli altri cubanila possano usare...> Senti, a parte l'orientamento politico, cosa> di cui dubito per quanto riguarda i> "Linuxari", la GPL e` un contratto fra TE,> colui a cui e` reso disponibile il codice> sorgente, e gli autori del sorgente stesso.> Le condizioni sono chiare, e l'uso del> codice protetto da GPL impone la> redistribuzione del TUO prodotto derivato,> anche se e` piu` grande e anche se e`> migliore. E anche se ti chiami Microsoft. Se> non vuoi sottostare a queste restrizioni,> non importare nei tuoi prodotti codice> protetto da GPL. Semplice.tu presupponi che le regole vengano rispettate,cosi` come i "gentleman agreement";ora, se Micro$oft riesce a piazzarsinei ministeri scavalcando tutte le eventuali offerte alternativein barba alla legge che vieta la dipendenzada un unico fornitore,sai quanto se ne sbatte le ^!%^$^@%delle "regole" della GPL?e poi sanno tutti che e` fatta dagente che fa ste cose nel tempo libero,che vale poco, mentre Micro$oftfa diventare oro tutto quello che tocca...Linux e` il sistema operativo dei disoccupati,mentre Micro$oft e` quella che ha portatoin europa occupazione, posti di lavoro,la cultura informatica;i microsoft certified sono la baseportante su cui si poggia tutta l'IT italiana,e` grazie a Micro$oft se in Europala gente va su internet usando un unicobrowser, e` grazie a Micro$oft che orala gente sa cosa sono i virus e gli antivirus,e` sempre grazie a Micro$oft che la gente finalmente puo' scambiarsi documentiin un unico formato multipiattaforma(il .DOC puoi usarlo su win95/98/nt/2000/me/xp/ce e pure sul mac)e` grazie a Micro$oft che la gentefinalmente puo' imparare a programmarein poco tempo; il VB e`il migliorelinguaggio ad oggetti (basta provaread istanziare un modulo per accorgertene)il C# ha portatouna rivoluzione nello sviluppo su web,e non ha un cavolo a che spartire con il Java, anche se hanno cominciato a parlarnequalche tempo dopo la chiusura del supportoper il visual J++ (sono solo coincidenze)e tu vorresti impedire alla Micro$oftdi migliorare il nostro mondo?tsk tskPino Silvestrel1vo8f1yv9hw08a001@sneakemail.comAnonimoRe: Preferisco andare contro la legge!
Mamma mia che leccata di c*lo.AnonimoRe: Preferisco andare contro la legge!
Non so se mi fai pena o ridere...AnonimoRe: Preferisco andare contro la legge!
Non ho capito se stai difendendo la MS o la prendi per il sottostante? Comunque sia, se e` una presa di cu_o come sospetto, fammi integrare un po'... altrimenti scusa se mi abbandono alla mia solita libera critica forzata dell'atteggiamento M$... non prenderla come una questione personale, eh? :)[piccolo zac]> tu presupponi che le regole vengano> rispettate,> cosi` come i "gentleman agreement";> ora, se Micro$oft riesce a piazzarsi> nei ministeri scavalcando tutte le > eventuali offerte alternative> in barba alla legge che vieta la dipendenza> da un unico fornitore,> sai quanto se ne sbatte le ^!%^$^@%> delle "regole" della GPL?Mah, vengo a parlarne proprio con te... di roba legale, intendo. Comunque per quel che ne so, le regole della GPL, come quelle di qualsiasi condizione d'uso per un prodotto dell'ingegno, sono legalmente protette a livello internazionale dalla convenzione di Berna. Se io sono l'autore di un software, e lo pongo sotto GPL, chi usa quel software deve rispettare le mie condizioni. Cioe` la GPL. Per la stessa autorita` che da` potere alla microsoft di proteggere i propri prodotti.> e poi sanno tutti che e` fatta da> gente che fa ste cose nel tempo libero,> che vale poco, mentre Micro$oft> fa diventare oro tutto quello che tocca...Microsoft fa diventare qualcos'altro quello che gia` luccica. Vuoi un esempio a caso? Sto usando WinXP ora. Non trovo la funzione per disattivare la cache write-behind per i dischi rigidi. L'esperienza cosa ha insegnato a microsoft? Che la cache write-behind e` talmente importante da sopravanzare il desiderio di salvare dei dati esattamente QUANDO dico al programma di farlo? O ha insegnato loro che il loro sistema e` cosi` stabile (ha crashato completamente 2 volte solo oggi) che la cache write-behind mai potra` danneggiare dei dati in quanto il contenuto della cache sara` sempre regolarmente registrato in quanto il sistema puo` essere chiuso solo tramite l'apposito start->spegni computer?E` questo che fa Windows, almeno dalla versione 95. Si INVOLVE. E nel frattempo aggiunge caratteristiche cosmetiche e inutili se non dannose automazioni (wizard, email preview etc...) che lo fanno SEMBRARE oro, mentre sotto c'e` sempre piu` merda.> Linux e` il sistema operativo dei> disoccupati,> mentre Micro$oft e` quella che ha portato> in europa occupazione, posti di lavoro,> la cultura informatica;> i microsoft certified sono la base> portante su cui si poggia tutta l'IT> italiana,ah! ecco perche` non funziona una sega...> e` grazie a Micro$oft se in Europa> la gente va su internet usando un unico> browser, no, e` grazie al W3C.> e` grazie a Micro$oft che ora> la gente sa cosa sono i virus e gli> antivirus,suona un po' ironico, questo...> e` sempre grazie a Micro$oft che > la gente finalmente puo' scambiarsi documenti> in un unico formato multipiattaforma> (il .DOC puoi usarlo su > win95/98/nt/2000/me/xp/ce e pure sul mac)anche il TXT.In formato ASCII standard.Senza codici estesi o unicode.Anzi! Il TXT lo puoi usare anche sul C64...Ah, poscritto: i programmi non si scrivono in DOC.> e` grazie a Micro$oft che la gente> finalmente puo' imparare a programmare> in poco tempo; il VB e`il migliore> linguaggio ad oggetti (basta provare> ad istanziare un modulo per accorgertene)Dipende da cosa devi farci.A me piace pensare di poter fare qualcosa d'innovativo, invece che fare un "programma", tra molte virgolette, che e` un patchwork di DLL, librerie statiche, e 2 Kb si e no di codice puro. A me piace ogni tanto pensare di poter scrivere un videogioco. Se volevo qualcosa per fare dei gestionali con interfaccia semplice, usavo ancora il COBOL che m'hanno insegnato a ragioneria anni e anni fa...> il C# ha portato> una rivoluzione nello sviluppo su web,> e non ha un cavolo a che spartire con il > Java, anche se hanno cominciato a parlarne> qualche tempo dopo la chiusura del supporto> per il visual J++ (sono solo coincidenze)Ma dove?Puoi indicarmi qualcosa che usa il C#?> e tu vorresti impedire alla Micro$oft> di migliorare il nostro mondo?> tsk tskNo, sono pentito.> Pino Silvestre> l1vo8f1yv9hw08a001@sneakemail.comAnonimoRe: Preferisco andare contro la legge!
TrollAnonimoAperta a equivoci?
Cosa intendono per "completezza"?Voglio dire... un player MP3 si appoggera` a un codec MP3, che fondamentalmente e` un insieme di subroutines. Queste sono frammenti di codice, ma non sarebbe assurdo se tutti i player MP3 dovessero pagare i diritti per sfruttare il procedimento di codifica/decodifica all'MPEG group? Piu` precisamente, nell'esempio, un codec e` un frammento di programma "completo" e "funzionale"? O no?AnonimoRe: Aperta a equivoci?
> frammenti di codice, ma non sarebbe assurdo> se tutti i player MP3 dovessero pagare i> diritti per sfruttare il procedimento di> codifica/decodifica all'MPEG group? Piu`Non sarebbe assurdo se i player DVD dovessero pagare i diritti per la decod... ma, guarda caso, e` esattamente il caso del CSS e di tutto quello che ne e` derivato.Altro esempio, la mezza rivoluzione che e` stata fatta quando hanno deciso di fare pagare le royalities per i .GIF (ed infatti sono nati i PNG che funzionano gran meglio!)Ciao!AnonimoRe: Aperta a equivoci?
- Scritto da: alex¸tg> Cosa intendono per "completezza"?> Voglio dire... un player MP3 si appoggera` a> un codec MP3, che fondamentalmente e` un> insieme di subroutines. Queste sono> frammenti di codice, ma non sarebbe assurdo> se tutti i player MP3 dovessero pagare i> diritti per sfruttare il procedimento di> codifica/decodifica all'MPEG group? Piu`> precisamente, nell'esempio, un codec e` un> frammento di programma "completo" e> "funzionale"? O no?il formato mp3 e` aperto, per quello che ne so io... no? quindi non potrebbero farlo..se la gente poi preferisce usareasf che e` proprietaro Micro$oftche si f0ttan0Pino Silvestrel1vo8f1yv9hw08a001@sneakemail.comAnonimoAllora brevettiamo... ma cosa?
Questa sentenza mi sembra profondamente stupida, perchè bastano cambiamenti "estetici" per non incorrere in guai. Non solo: ogni programmatore ha un proprio stile di scrittura, quindi si possono avere "sorgenti" diversi mentre la funzione é la stessa.Dovremmo guardare invece agli algoritmi e poter brevettare questi - a somiglianza di quanto si fa per "aggeggi" meccanici. Aggirare un brevetto in quest'altro settore vuol dire riuscire a ottenere lo stesso risultato (un movimento, una procedura) in modo diverso - possibilmente in modo più efficace e/o meno costoso (ma questo sta a noi decidere!)Prendiamo il "sorting" come esempio: ordinare un'elenco può essere fatto in molti modi diversi (cioè, secondo algoritmi diversi) ma se io scelgo di farlo con il "bubble sort" non importa in quale linguaggio lo scrivo o come lo scrivo: é pur sempre quello l'algoritmo!!!!!!Mi sa que hanno aperto la porta a un sacco di complicazioni in più, di cui, tra l'altro, si farebbe molto volentieri a meno, in quest'area già difficile dove poco si può brevettare e proteggere!!!!Saluti. non vedo perchè debba "modificare" il sorgente soloAnonimoRe: Allora brevettiamo... ma cosa?
Sai quanti diritti la gente dovrebbe pagare a chi ha ideato il bubblesort? e il quicksort? e il BSP tree sorting? e l'UVspace? Gia`... e il raycasting? Il raycasting e` stato usato, credo, per la prima volta dalla ID software nel suo Wolfenstein 3D (poi in Doom e, come derivato, in tutti gli altri giochi a texturemapping). Ti immagini che problemi ci sarebbero? Quello che dici e` assurdo: e` vero, ma si tratta di algoritmi di uso comune. O si opera una distinzione (assurda pure quella, perche` su quali basi si distingue?) o si EVITA di consentire il brevetto di un singolo algoritmo. Hai idea dei problemi in cui si incorrerebbe? Il file system del DOS, per esempio, e` a frammentazione. Tutti i file system moderni sono a frammentazione. Chi li ha inventati? Boh? Non posso neanche scrivere un SO con file system a frammentazione se non pago i diritti... a chi, poi? No, non ci siamo: e` assurdo anche piu` del "diritto di link" reclamato da British Telecom.AnonimoRe: Allora brevettiamo... ma cosa?
I brevetti sulle idee (detti anche brevetti software) sono dannosi! Consultate per saperne di piu sull'argomento, che mi pare conosciate poco.salutiAnonimoUna piccola considerazione...
ovvero, a medio termine e su media scala, e' il programmatore la risorsa chiave e non l'algoritmo o il sorgente.Stiamo attenti a non perder di vista quello che ha più valore, e lo dico come programmatore e come imprenditore che assume programmatori.Saluti, ditemi cosa ne pensate.AnonimoRe: Una piccola considerazione...
Quello che ha più valore sono i soldi...- Scritto da: Un programmatore> ovvero, a medio termine e su media scala, e'> il programmatore la risorsa chiave e non> l'algoritmo o il sorgente.> > Stiamo attenti a non perder di vista quello> che ha più valore, e lo dico come> programmatore e come imprenditore che assume> programmatori.> > Saluti, > ditemi cosa ne pensate.AnonimoRe: Una piccola considerazione...
- Scritto da: Un programmatore> ovvero, a medio termine e su media scala, e'> il programmatore la risorsa chiave e non> l'algoritmo o il sorgente.> In linea di massima potrei essere d'accordo.Infatti, non tutti ci mettiamo a brevettare ogni nostra idea o realizzazione.Ciò non toglie, che ognuno dovrebbe poter proteggere ogni "idea" se é veramente buona ed innovativa, a prescindere del campo in cui si trova!> Stiamo attenti a non perder di vista quello> che ha più valore, e lo dico come> programmatore e come imprenditore che assume> programmatori.>E che cosa ha più valore: la soluzione, il lavoro per metterla in pratica, il lavoratore o il reddito derivante????E se anche stabilissimo una scala di valore, é costante nel tempo? É *sempre* la stessa? Io non credo!!!> Saluti, > ditemi cosa ne pensate.AnonimoSono colpevole!
Lo devo confessare con rimpianto. Ho utilizzato reiteratamente l'istruzione for, while e if nei miei programmi.CONDANNATEMIIIIIIIIIIIIIIIAnonimoRe: Sono colpevole!
Anche io ho la brutta abitudine di usare un linguaggio di programmazione per sviluppare i miei programmi.Sono colpevole anche io.- Scritto da: Pacinco> Lo devo confessare con rimpianto. Ho> utilizzato reiteratamente l'istruzione for,> while e if nei miei programmi.> CONDANNATEMIIIIIIIIIIIIIIIAnonimo?!?!?!?
non capisco...sarò idiota io ma....ovvero qualunque procedura io pensi e successivamente realizzi su un programma commerciale,diventa proprietà del detentore dei diritti di quel programma?accidenti se è così dovremo smettere di pensare..... ;PAnonimoRIASSUMENDO TUTTI RISCHIAMO LA GALERA!!
E' SEMPRE PIU' EVIDENTE CHE IL *SISTEMA" E' ORAMAI GIUNTO ALLA FOLLIA, NEL SOLO CAMPO DELLA TUTELA DEI DIRITTI D' AUTORE E' CHIARO CHE TUTTI, DICO TUTTI SIAMO DA GALERA...QUALE RIVOLUZIONE E' MAI POSSIBILE PER RIPRISTINARE LEGALITA' ED ECONOMIA?Anonimoil programmatore...
Gli algoritmi sono percorsi logici tradotti in righe di codice al fine d'ottenere un risultato, della serie se pensiamo alle singole azioni compiute sequenzialmente per aprire una porta e traducessimo il tutto in algoritmo...il risultato sarebbe sempre lo stesso (ladri a parte :-)...e se scoprissimo che è già stato brevettato? Mah in Italia uscirebbero dalla finestra ;-))byezAnonimoItalia: Spettacoli circensi (di pessima qualita')
Salve a tutti,A parte il fatto specifico, ma vi pare una cosa sensata una sentenza che si giustifica in tale modo? Interpretare la legge sul diritto d'autore, affermando che non e' possibile ricopiare parti di codice scritte da altrui persona, se queste sono da considerarsi funzionanti ed autonome, vuol dire di per se' rendere illecito praticamente tutto il software esistente, compreso quello Microzozz (che forse e' gia' illecito per altre ragioni).Immaginate che ogni volta che dovete decrementare di una costante un variabile finche' essa e' arrivata a zero (un ciclo assolutamente autonomo quanto usato dall'inizio dei tempi della programmazione) dovete pagare i diritti a qualcuno!!!!!Ma per piacere, evitiamo di dare spettacoli circensi e pure di pessima qualita'!!!!!!!!Ripeto al di fuori del fatto specifico (di cui Punto Informatico non approfondisce piu' di tanto), mi vergogno di essere Italiano o forse dovrei dire Itagliano????!!!!!????Meditate gente, meditateAnonimoE i pattern?
Vediamo se ho capito... Sto creando un sistema di publishing notizie per l'azienda in cui lavoro e decido di applicare un Desgin Pattern.. uno a caso.. facciamo il Decorator (è il primo che mi viene in mente anche se non credo che ci azzecchi molto, l'ho ri-letto stamattina in treno su una rivista...).Quindi creerò la mia classe base per gli articoli, chiamandola...public class Articolo {...}ecc.. ecc..Ora cambio lavoro e l'azienda dove mi sposto mi chiede di scrivere un sistema di publishing...ovviamente, avendolo già fatto, attingo dall'esperienza maturata e, siccome non voglio re-inventare l'acqua calda, ri-uso il pattern Decorator, e che nome darò alla classe degli articoli???public class Articolo {...}E' estremamente probabile,a questo punto, che, essendo i problemi nello stesso ambito, le soluzioni siano per lo meno molto simili.A questo punto non capisco.. la proprietà intellettuale come si distribuisce:- L'azienda dove stavo prima non può avere la proprietà intellettuale del Decorator o di qualsiasi altro algoritmo o pattern di pubblico dominio io abbia usato; è come se pretendesse di brevettare la finestra di login solo perchè nel programma che ho fatto ne ho usata una (Intendo il concetto campo user/campo passwd).- La proprietà intellettuale non è mia, in quanto dipendente di entrambe le società- La proprietà non è dell'azienda dove sto adesso, in quanto, come sopra, sto usando un pattern di pubblico dominio...D'altronde, mica posso cambiare il nome alle variabili.. per cui, se cambio tre volte lavoro, le classi si chiameranno:Articolo00Articolo01Articolo10Come dovrei interpretare la legge, in questo caso??L'OOP si basa proprio sul riutilizzo di codice/oggetti e tecniche di programmazione di pubblico dominio.Saluti a tutti, Ryo TakatsukiAnonimoPrendiamo spunto dalla musica e... dal buon senso.
Io credo che basti un pò di buon senso.Le cose che sono state dette in questo forum sulla notizia sono bene o male tutte giuste... ci sono sia le ragioni della prima ditta, proprietaria del lavoro svolto dal dipendente, sia le ragioni del programmatore che ha lui stesso in prima persona scritto "un'opera di ingegno".E' naturale che se il programmatore in questione realizza due programmi per le due ditte con anche solo una funzionalità analoga ed il codice legato a quella funzionalità è identico anche nell'indentazione...beh...è facile intuire che il codice nella seconda applicazione non è altro che un'operazione di copia e incolla dalla prima (quanto ci mette un programmatore a fare un bell archivio del proprio lavoro e portarselo a casa prima di lasciare il suo posto di lavoro?). Se invece è la stessa funzionalità ma realizzata in modo differente pur sfruttando lo stesso "algoritmo", beh, non si può dire che è stata rubata dalla precedente produzione nella precedente ditta.Il problema vero è come tradurre tutto questo in una legge concreta... ma penso si possa prendere spunto dal mondo della musica. Le note sono 7 (diciamo così, noi occidentali ignoranti), eppure ci sono milioni di canzoni diverse... la legge come indentifica le canzoni copiate?ciaoAnonimoRe: Prendiamo spunto dalla musica e... dal buon senso.
No, non e' vero... Io programmo da anni, e ormai mi sono realizzato una mia libreria personale di funzioni, con vari scopi.Ovviamente quando realizzo un programma, per chiunque sia, includo queste mie parte di codice, senza riscriverlo.Il problema e' piu' legale: io sono pagato dall'azienda per sviluppare il codice a loro necessario, e loro detengono i diritti. Se pero' in questa funzione scrivo chiaramente nell'intestazione che non e' stata prodotta da me durante le ore di lavoro pagate da loro, ma che ne ho sfruttata una gia' esistente, sono a posto.Loro ovviamente devono essere messi a conoscenza e ben consapevoli della cosa: su quella parte di codice non hanno diritti in quanto sviluppato precedentemente; se eventualmente volessero averne l'esclusiva dovrebbero comprarmelo, in quanto mia proprieta' esclusiva.Anonimoqual è la fonte della news?
cerco il numero della sentenza, o quanto meno voglio capire in che periodo è stata emessa. qualcuno mi può aiutare?AnonimoGrazie, il tuo commento è in fase di approvazioneGrazie, il tuo commento è stato pubblicatoCommento non inviatoGrazie per esserti iscritto alla nostra newsletterOops, la registrazione alla newsletter non è andata a buon fine. Riprova.Leggi gli altri commentiRedazione 01 05 2002
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