Bill Gates: volevano troppo

Bill Gates: volevano troppo

Quelli dell'accusa avrebbero chiesto troppo a Microsoft. Il boss dell'azienda sottolinea che la volontà di accordo c'era, ma di fronte a certe proposte si doveva dire di no
Quelli dell'accusa avrebbero chiesto troppo a Microsoft. Il boss dell'azienda sottolinea che la volontà di accordo c'era, ma di fronte a certe proposte si doveva dire di no


Washington (USA) – Bill Gates all’attacco nelle 48 ore forse più intense per Microsoft negli ultimi tempi. Due giorni nei quali è saltata l’ultima trattativa tra l’azienda e l’accusa seguita, ieri pomeriggio, da una dichiarazione pepatissima dello stesso Gates.

Secondo Gates la trattativa con il ministero della Giustizia e gli stati federali che si sono costituiti come accusa è saltata perché “chiedevano troppo”. Il boss Microsoft ha ribadito la disponibilità dell’azienda ad un accordo ma che sia “equo e ragionevole”. “Non entreremo, ha detto, nei particolari del negoziato, ma posso garantire che Microsoft era pronta ad importanti concessioni pensate per tutelare gli interessi dei consumatori e dell’intero settore”.

Il Chief Software Architect e maggiore azionista di Microsoft ha anche affermato che “le richieste del Ministero della Giustizia e degli stati convenuti andavano verso l’ipotesi di smembrare l’azienda , ipotesi ben lontana dal cuore di questo procedimento”.

A dispetto dell’orientamento fin qui espresso dalla corte, inoltre, Gates si è detto fiducioso che il verdetto finale sarà favorevole all’azienda: “La sentenza sarà positiva per Microsoft, anche se l’azienda avrebbe preferito risolvere il caso attraverso un accordo”.

A questo punto ci si aspetta entro pochi giorni la sentenza che verrà letta da Thomas Penfield Jackson, il presidente del Tribunale che ha spinto moltissimo per un accordo tra le parti.

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Pubblicato il 3 apr 2000
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