California, MS chiude le pendenze antitrust

California, MS chiude le pendenze antitrust

Firmato un accordo tra l'azienda e numerose pubbliche amministrazioni del popoloso stato americano: con 70 milioni di dollari si chiude la questione dei prezzi del software
Firmato un accordo tra l'azienda e numerose pubbliche amministrazioni del popoloso stato americano: con 70 milioni di dollari si chiude la questione dei prezzi del software

San Francisco (USA) – Microsoft accelera nuovamente sul fronte antitrust andando a chiudere alcune delle più scomode denunce che le erano state rivolte in California: grazie ad un accordo appena sottoscritto, l’azienda verserà 70 milioni di dollari a migliaia di diverse pubbliche amministrazioni californiane e chiuderà così le pendenze.

Le denunce facevano leva sui risultati del procedimento antitrust che negli anni scorsi si concluse con la condanna di Microsoft: molti diversi soggetti, pubblici e privati, avevano fatto ricorso sostenendo di aver dovuto pagare per il software dell’azienda prezzi maggiori a quelli che sarebbero stati offerti da un mercato che non avesse sofferto di una posizione dominante come quella del big di Redmond.

La chiusura delle pendenze con le PA californiane è una mossa che rientra nelle strategie di Microsoft, ormai da tempo focalizzata nel chiudere le pendenze antitrust più importanti in tutti gli Stati Uniti. Proprio in California, peraltro, la società di Bill Gates aveva posto fine alle denunce di privati nel gennaio 2003, annunciando rimborsi e bonus per chi poteva dimostrare di aver acquistato i prodotti dell’azienda in un certo periodo di tempo.

Allo stesso modo le amministrazioni pubbliche californiane, ed in mezzo ci sono società regionali di trasporto, provveditorati scolastici e via dicendo, riceveranno le compensazioni richieste se i magistrati daranno il loro assenso: i 70 milioni di dollari verranno spesi in hardware e software secondo la piena discrezione dei soggetti che ne hanno diritto, e quindi anche nell’acquisto di materiali prodotti da competitor di Microsoft.

Va detto che Microsoft ha scelto di pagare per chiudere il caso ma senza ammettere alcun errore. “Noi – ha spiegato uno dei legali dell’azienda – diamo molta importanza ai rapporti con queste città e contee e siamo quindi felici di raggiungere un accordo che consenta a noi tutti di concentraci sul futuro”.

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Pubblicato il
4 mag 2006
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