Condannati, vendevano online sessofoto rubate

Condannati, vendevano online sessofoto rubate

Un giudice americano condanna tre persone e otto aziende per aver registrato immagini di atleti negli spogliatoi rivendendole poi su internet. Pena severa, considerata un esempio
Un giudice americano condanna tre persone e otto aziende per aver registrato immagini di atleti negli spogliatoi rivendendole poi su internet. Pena severa, considerata un esempio


Chicago (USA) – 506 milioni di dollari. Questo è quanto un gruppo di otto imprese e tre individui dovranno versare come danni a 46 atleti universitari americani, ripresi abusivamente negli spogliatoi e sotto le docce. I video e le fotografie così ottenute venivano poi rivendute online.

In uno dei casi più clamorosi di questo genere da anni a questa parte, il giudice distrettuale Charles Kocoras ha deciso che ciascun atleta dovrà essere risarcito con un milione di dollari a compensazione dell’accaduto e con altri 10 milioni di dollari in “danni punitivi”. Il resto della cifra coprirà spese legali e quelli delle perizie.

Il tribunale ha specificato che la pesante condanna è un segnale inequivocabile per quelli che ha definito “sexual predator”, gente senza scrupoli che sfrutta l’enorme capacità di business che la rete mette a disposizione nel settore dell’erotismo, dove le immagini rubate sono rivendute, secondo quanto emerso in giudizio, a prezzi più elevati di normali foto erotiche o pornografiche.

I casi di questo tipo non sono certo una novità e l’accusa ha più volte spiegato che sul mercato sono innumerevoli i video “rubati” che non si è riusciti a legare ad un “autore”. Sono comunque sempre di più gli stati americani che si sono dotati di leggi specifiche che vietano questo genere di ripresa. In Italia sono già vietate da molti anni così come illegale è il loro commercio.

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Pubblicato il
9 dic 2002
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