Milano – “Milano oggi è una città atomizzata, complessa, senza un governo, ma è anche il supporto che contiene iniziative imprenditoriali, accademiche, di ricerca e di sussidiarietà di grande valore sia sul piano dell’innovazione tecnologica che sul piano di delle idee e delle proposte. Basti pensare che, secondo l’ISTAT, un quarto delle aziende ICT italiane sta ancora oggi in Lombardia. Ma senza un’azione pubblica capace di fare sistema anche questo ultimo barlume rischia di spegnersi”.
Così viene introdotto il convegno previsto per giovedì 22 dicembre dalle 10 in poi (Sala Guiccardini, via Macedonio Melloni 3, a Milano) dal titolo Milano per l’Innovazione, l’Innovazione per Milano .
“Serve fare sistema, serve che i soggetti pubblici, le grandi municipalizzate, la macchina comunale – continua la nota di presentazione – siano il volano di una rete vasta ed inclusiva che coinvolga le imprese, le università, le associazioni, le strutture che in questi anni hanno mantenuto viva l’innovazione nella realtà meneghina”.
All’incontro parteciperanno, tra gli altri, Carlo Formenti, Marco Vitale, Stefano Quintarelli, Alessandro Rubini e Bruno Ferrante. Modererà il senatore dei Verdi Fiorello Cortiana.
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Che fallisca presto, allora. Come surrogato di Wikipedia sbaglia in partenza, se voglio un'enciclopedia multimediale seria, ben fatta e già a lungo collaudata mi compro l'Encarta 06.Preferisco fare come faccio ora, ovvero sistemare qua e là le pagine di Wikipedia, piuttosto che dare soldi a qualcuno che non so manco da dove esce.AnonimoRe: In abbonamento?
- Scritto da: Anonimo> Che fallisca presto, allora. > > Come surrogato di Wikipedia sbaglia in partenza,> se voglio un'enciclopedia multimediale seria, ben> fatta e già a lungo collaudata mi compro> l'Encarta 06.> > Preferisco fare come faccio ora, ovvero sistemare> qua e là le pagine di Wikipedia, piuttosto che> dare soldi a qualcuno che non so manco da dove> esce.capisco il tuo atteggiamento, ma un po' di onestà intellettuale ti avrebbe impedito di scrivere in questi termini...magari TU non lo sai da dove escono, ma se ti scrivono la biografia, titoli e riconoscimenti... anche se ti stanno antipatici o non vuoi dargli un cent (come me, del resto) non puoi certo negare che anagrafica e biografia siano consultabili... saranno proprio la forza di quel progetto, no? :)meglio, se contribuisci a wikipedia, ma meglio anche se non te la prendi a male con l'altro progetto... magari andrà a finire che ti fai l'abbonamento e poi parafrasi in favore di Wikipedia ;-)AnonimoCosa c'entra WIkipedia?
Ma cosa 'entra Wikipedia?Per favore un po' di attenzione nel fare i titoli ...Anonimoanche qui due diverse visioni
sappiamo a che "schieramenti" alludo :-)eppure si vede, dappertutto.chi vuol fare per guadagnare, e chi vuol fare perchè vuol semplicemente migliorare il mondo o fare una cosa buona, grande, utile, per l'umanità intera, non solo per chi ha comprato login e password.Certo, anche l'altra sarà di grande qualità, piena di titoli accademici ... ma ricordiamoci che dietro tutto questo ci sarà il denaro ... Nulla, assolutamente NULLA vieta a qualsiasi persona di accreditarsi in modo esplicito su Wilipedia, dire chi è, esporre i propri titoli e riconoscimenti, chiunque esso sia. Accademico, professore, laureato, ricercatore, in dottorato, famoso personaggio, vecchietto che ha fatto questa o quella guerra e ha parlato direttamente con questo o quell'altro personaggio ormai morto...Chiunque.Una ottima partecipazione la potrebbero davvero dare professori, insegnanti, maestri, docenti, filosofi, letterati, scienziati e studiosi di qualsiasi tipo. Accreditandosi, mostrando chi sono, dando al mondo, su wikipedia.:)AnonimoGrazie, il tuo commento è in fase di approvazioneGrazie, il tuo commento è stato pubblicatoCommento non inviatoGrazie per esserti iscritto alla nostra newsletterOops, la registrazione alla newsletter non è andata a buon fine. Riprova.Leggi gli altri commentiRedazione 20 12 2005
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