E-book a caccia di nuove frontiere

E-book a caccia di nuove frontiere

Molti esperti ritengono che il mercato dei libri digitali non sia destinato ad un boom ma ad una lenta e difficile crescita. Ma mentre i colossi iniziano a spingere si gettano anche le basi di nuovi rapporti con il pubblico. Revolution?
Molti esperti ritengono che il mercato dei libri digitali non sia destinato ad un boom ma ad una lenta e difficile crescita. Ma mentre i colossi iniziano a spingere si gettano anche le basi di nuovi rapporti con il pubblico. Revolution?


New York (USA) – Nessuno ancora sa dire se il libro digitale, l’e-book, sarà o meno capace di imporsi come nuovo medium sui mercati internazionali. Alla conferenza internazionale sul tema tenutasi ieri nella Grande Mela gli esperti sono apparsi divisi sul futuro dell’e-book. Eppure mai come oggi il supporto da parte dei grandi della tecnologia, Microsoft in testa, si è fatto intenso e mai come oggi gli editori tradizionali sembrano interessarsi ai nuovi modelli di distribuzione che l’e-book può mettere in campo.

Basti pensare che ieri uno dei colossi dell’industria del settore americano, Random House, ha pubblicamente affermato non solo di voler spingere in questo ramo ma di essere pronto a condividere con gli autori al 50 per cento le entrate derivanti dalle vendite dei libri digitali. Normalmente le percentuali sui libri venduti che arrivano nelle tasche degli autori sono molto ma molto minori, ma a pesare è il modello di produzione e distribuzione i cui costi, con l’e-book, sono infinitamente inferiori.

In realtà dalla conferenza è emerso che il problema maggiore risiede proprio nel ridisegno della struttura commerciale e distributiva. Dopo tanti anni di mercato tradizionale, infatti, il libro digitale pone naturalmente sfide di non poco conto alle imprese produttrici.

Un altro elemento che viene preso in considerazione da alcuni esperti riguarda la possibilità che gli autori hanno oggi in mano di avviare proprie attività editoriali online senza necessariamente passare per l’industria di settore. Se le grandi firme, come Stephen King o Frederick Forsyth, possono oggi permettersi di aprire la strada “in solitaria” in questo settore, non sono pochi a ritenere che anche altri autori sapranno creare strutture associative capaci di promuovere le proprie opere a condizioni del tutto diverse da quelle finora imposte loro dall’industria.

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Pubblicato il 9 nov 2000
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