Una serie di startup sta studiando le preferenze dei lettori e creando un business basato su di esse: il tutto si fonda sui dati raccolti attraverso i servizi già definiti “il Netflix o lo Spotify dei libri”.
Oyster è una di queste nuove aziende: per 9,95 dollari al mese permette l’accesso attraverso le principali piattaforme (da iOS ad Android) al proprio database contenente oltre 100mila volumi. Stesso tipo di servizio offre Entitle , azienda della Carolina del Nord che propone diverse offerte ritagliate sul numero di libri che si intende accedere al mese. Anche Smashwords , un sito dedicato agli editori indipendenti, e Scribd, che con alcuni di questi ha accordi di condivisione specifici, stanno raccogliendo e analizzando questo tipo di dati.
Oltre a tali realtà relativamente piccole, d’altronde, stanno da tempo cercando di raccogliere tali dati anche grandi operatori del settore come Amazon e Barnes&Noble, che hanno dalla loro la possibilità di sfruttare le conoscenze di acquisto legate ai propri e-reader: un probabile indizio del valore del nuovo mercato.
Che questo genere di dati siano interessanti, d’altronde, è intuibile anche dal tipo di informazioni che possono fornire: per esempio, si scopre così che più un giallo è lungo più il lettore tende a saltare le pagine per arrivare al finale; che la lettura corre più veloce per una commedia romantica che per un titolo a contenuto religioso, e ancora più veloce per un romanzo erotico; che una biografia si conclude più facilmente di un libro che parla di affari e che, invece, di un manuale di yoga si consulta facilmente solo un capitolo.
L’ intenzione è quella di capire cosa piace a lettori , in modo da aiutare gli autori ad orientarsi su un mercato sempre più targettizzato, senza naturalmente pestare i piedi della creatività. D’altra parte, i dati contengono indicazioni anche sulla struttura considerata più accattivante: libri con capitoli più corti sono finiti il 25 per cento più facilmente degli altri.
Sia per questo che per le nuove possibilità di business legate ai servizi ad abbonamento, d’altra parte, con Oyster e Scribd hanno già raggiunto un accordo con HarperCollins, Penguin Random House e Simon&Schuster.
Claudio Tamburrino
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Ma Android non era open?
Scusate l'ignoranza ma... Google non aveva detto che Android era basato su software open source?E adesso salta fuori che per funzionare Android ha bisogno addirittura di software brevettato??PrimoRe: Ma Android non era open?
- Scritto da: Primo> Scusate l'ignoranza ma... Google non aveva detto> che Android era basato su software open> source?> Yes, of course.> E adesso salta fuori che per funzionare Android> ha bisogno addirittura di software> brevettato??No, è che la concorrenza non ce la fa a sconfiggere Android giocando pulito e quindi pratica il patent trolling. Ci sono migliaia di brevetti software su ogni scemenza; il tutto sta a vedere se una causa intentata per lo sguish sullo schermo sia sufficiente a far pagare miliardi alla vittima o a bloccarne le vendite.Purtroppo finora Apple, M$ e gli altri troll hanno avuto parecchio sucXXXXX con questa strategia; tutto questo non ha però nulla a che vedere con il fatto che Android sia open source.http://source.android.com/Izio01Re: Ma Android non era open?
> No, è che la concorrenza non ce la fa a> sconfiggere Android giocando pulito e quindi> pratica il patent trolling.Hai capito male l'articolo.Qui è Google che fa patent trolling.TrotterelloRe: Ma Android non era open?
- Scritto da: Trotterello> > No, è che la concorrenza non ce la fa a> > sconfiggere Android giocando pulito e quindi> > pratica il patent trolling.> Hai capito male l'articolo.> Qui è Google che fa patent trolling.No, direi proprio di no.Google accusa di patent trolling chi ha acquistato i brevetti e li usa come arma contro Android. Niente affatto detto che vinca, ma il succo è quello.Izio01Re: Ma Android non era open?
- Scritto da: Trotterello> > No, è che la concorrenza non ce la fa a> > sconfiggere Android giocando pulito e quindi> > pratica il patent trolling.> Hai capito male l'articolo.> Qui è Google che fa patent trolling.Va a casa... sei ubriaco!la coscienzaRe: Ma Android non era open?
- Scritto da: Primo> Scusate l'ignoranza ma... Google non aveva detto> che Android era basato su software open source?Vero, ma tecnicamente essere "open source" non ti mette al riparo da cause relative a brevetti. Anzi, mostrando il codice è molto più semplice per i tuoi avversari decidere il tuo punto più debole.In ogni caso, se ho ben capito, i brevetti contestati NON riguardano il software, ma il 4G.> E adesso salta fuori che per funzionare Android> ha bisogno addirittura di software brevettato??Non si tratta di software brevettato. Si contestano dei brevetti sulla tecnologia radio 4G, ma è chiaramente patent trolling, perchè Motorola, Samsung e Qualcomm hanno ciascuna molti più brevetti sul 4G del consorzio Rockstar. Lo scopo è sperare una corte compiacente (da qui la scelta del Texas notoriamente a favore di chi fa causa) per ricavare un bel po' di miliardi dai produttori android e magari rallentare un po' la sua cavalcata trionfale.Per comprendere il "problema" dei brevetti americani bisogna fare qualche passo indietro e fare alcune premesse:1) l'ufficio dei brevetti americano (USPTO) non è finanziato dallo stato, ma prende una certa cifra per ciascun brevetto accettato2) questo ha portato ad accettare brevetti per le cose più ridicole e assurde, che poco o niente hanno dell'invenzione, anzi finiscono per essere idee o descrizioni di funzionamenti ovvi3) la possibilità di brevettare cose ovvie e comuni, ha portato alla nascita dei "patent troll", squali della finanza che ammassano migliaia di brevetti a caso (senza usarli), e poi fanno causa a raffica spingendo i citati ad accettare il patteggiamento e pagare una licenza che differisce di poco dall'estorsione4) per come è fatta la legge americana il "patent troll" non ha niente da rimetterci, perchè non avendo attività produttive reali, non può essere a sua volta chiamata a rispondere dell'uso che fa dei brevetti. Nel caso peggiore, cioè se il citato resiste all'estorsione, combatte e vince in aula contro il colosso finanziario, il patent troll paga solo le spese processuali mentre il vincitore si tiene il danno di anni di cause legali.5) Apple, MicroSoft e gli altri hanno costituito il consorzio RockStar per acquisire i brevetti della fallita Nortel e poter agire con l'immunità di un Patent Troll (il consorzio RockStar).bradipaoRe: Ma Android non era open?
- Scritto da: Primo> Scusate l'ignoranza ma... Google non aveva detto> che Android era basato su software open> source?> > E adesso salta fuori che per funzionare Android> ha bisogno addirittura di software> brevettato??non so se dici sul serio o cerchi di trollare, ma i brevetti non coprono il software ( cioè le implementazioni ) ma l'idea generale che sta dietro un softwaread esempio esiste un brevetto che recita: "sistema per la visualizzazione di annunci pubblicitari agli utenti di un sito web"ti sembra che sia decente concedere un brevetto per un concetto così banale e generale? e no, il fatto che l'uspto, il governo USA e compagnia, siano dei baracconi, non giustifica chi sfrutta tale sistema per chiedere il pizzo a destra e a mancacollioneRe: Ma Android non era open?
- Scritto da: collione> - Scritto da: Primo> non so se dici sul serio o cerchi di trollare, ma> i brevetti non coprono il software ( cioè le> implementazioni ) ma l'idea generale che sta> dietro un softwareQuello che dici riflette esattamente i fatti, ma la cosa comica è che la legge americana sui brevetti dice esattamente il contrario: un'idea non è MAI brevettabile, lo è solamente la sua implementazione.> ad esempio esiste un brevetto che recita:> "sistema per la visualizzazione di annunci> pubblicitari agli utenti di un sito web"> ti sembra che sia decente concedere un brevetto> per un concetto così banale e generale?Infatti questa descrizione generica pur essendo sostanzialmente un'idea, è stata brevettata come implementazione. E' questa distorsione (cioè brevettare idee generiche come implementazioni) che viene fortemente combattuta dall'opinione pubblica e sfruttata dai patent trolls. > e no, il fatto che l'uspto, il governo USA e> compagnia, siano dei baracconi, non giustifica> chi sfrutta tale sistema per chiedere il pizzo a> destra e a mancaGli interessi economici e finanziari in ballo sono colossali, se pensi che le aziende dietro al consorzio Rockstar non hanno badato un attimo a "buttare" 4,5 miliardi di dollari per comprare qualche migliaio di brevetti generici. Pensavano chiaramente di poterli raddoppiare in un paio di anni sparando cause a destra e a manca.Se fai mente locale a quante decine di miliardi di dollari ci sono dietro al patent trolling, puoi anche comprendere quanto forte sia l'attività di lobby per mantenere lo status quo. E questo nonostante i danni incredibili che arreca alle aziende che "producono davvero".La soluzione "semplice", cioè rendere i brevetti rivendicabili solo dalle aziende che hanno ricercato l'invenzione o la usano attivamente, non viene considerata dai legislatori americani proprio per l'attività di lobby dei patent troll.bradipaoRe: Ma Android non era open?
- Scritto da: bradipao> Infatti questa descrizione generica pur essendo> sostanzialmente un'idea, è stata brevettata come> implementazione. eppure basterebbe pretendere che al brevetto fosse allegato un prototipo, e il problema sarebbe risoltopure l'Ita(g)lia, la patria di tutte le corruzioni e balzelli burocratici, riesce a mantenere sotto controllo il sistema dei brevetti> sono colossali, se pensi che le aziende dietro al> consorzio Rockstar non hanno badato un attimo a> "buttare" 4,5 miliardi di dollari per comprare> qualche migliaio di brevetti generici. Pensavanoper loro sarà un vantaggio ( nel breve periodo ), ma così s'indebolisce la capacità degli USA di innovarecredono che la Cina rispetterà le loro regole? semplicemente noapprofitterà dello sfascio degli USA per diventare la nazione più innovativa del globo, e userà il suo potere politico e militare per difendere gli interessi delle sue aziende ( apple ne sa qualcosa, visto che ha preso calci in faccia già una volta )collioneRe: Ma Android non era open?
- Scritto da: Primo> Scusate l'ignoranza ma... Google non aveva detto> che Android era basato su software open> source?> > E adesso salta fuori che per funzionare Android> ha bisogno addirittura di software> brevettato??scusami, ma che centra? innazitutto Android è open solo in parte, alcuni dei componenti strategici sono closed.Secondo se un software viola un bbrevetto non ha la minima importanza se sia open o closed!Nome e cognomeDoppio gioco M$
Notare che da una parte M$ prende il pizzo da ogni terminale per permettergli di usare una serie di brevetti mai dichiarati mentre dall'altra continua a fare patent trolling contro android.Se veramente questa causa andasse avanti secondo me dovrebbero smettere di pagargli il pizzo.Forse a produttori come Samsung conviene ritirarsi del tutto dal mercato americano e concentrarsi sul resto del mondo. Intanto per poter accedere al mercato americano è costretta a pagare fior di royalties sui terminali che vende in tutto il mondo anche se i brevetti sono validi solo in america. Lo stesso tribunale americano quando ha stabilito l'importo dei danni da pagare ha violato ogni decenza calcolando il valore del mercato globale, di fatto imponendo la legge americana al resto del mondo.qualcunoGrazie, il tuo commento è in fase di approvazioneGrazie, il tuo commento è stato pubblicatoCommento non inviatoGrazie per esserti iscritto alla nostra newsletterOops, la registrazione alla newsletter non è andata a buon fine. Riprova.Leggi gli altri commentiClaudio Tamburrino 31 12 2013
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