Ebooks.4/ Troppe battaglie intorno agli ebooks

Ebooks.4/ Troppe battaglie intorno agli ebooks

Continua il dossier di StandBy. Piccola analisi di un mercato ai nastri di partenza. Fra protezioni elettroniche complesse e i rischi di una possibile Napster libraria continuano i preparativi di editori e case di software
Continua il dossier di StandBy. Piccola analisi di un mercato ai nastri di partenza. Fra protezioni elettroniche complesse e i rischi di una possibile Napster libraria continuano i preparativi di editori e case di software


Web – Se vent’anni fa ci avessero detto che oggi sarebbero state disponibili macchine fotografiche subacquee monouso dal costo molto vicino a quello della sola pellicola, avremmo liquidato l’affermazione con una risata di compatimento. La stessa risata che fatichiamo a trattenere oggi alle parole di Dick Grass, vice presidente di Microsoft, che, durante la recente E-book world Conference a New York, ha confermato che nel 2018 verrà stampata l’ultima copia cartacea del New York Times. Sarà.

Tornando ad oggi, il panorama resta comunque ben poco decifrabile. Nel mondo degli ebook è attualmente in corso una battaglia per il formato standard dei files (per ora ristretta ad Adobe e Microsoft), una battaglia per legare ogni software house a fornitori di contenuti (in genere editori tradizionali) e distributori (in genere librerie virtuali), e infine una battaglia mediatica per convincere gli utenti che l’ebook è il futuro attraverso cui tutti dovremo prima o poi transitare. E’ attesa, ma non è ancora iniziata anche una battaglia fra fornitori di appliance per ebook. Sarebbe infine necessaria, ma chissà se avrà mai inizio, una battaglia per i diritti dei lettori di ebook.
Di questa ultima vorremmo parlare oggi.

Come abbiamo scritto qualche settimana fa, nel frenetico lavorio di editori, distributori, fornitori di software per ebook, non solo l’interesse del lettore (futuro e teorico) è tenuto in scarsa considerazione, ma talvolta sembra venir completamente dimenticato. Si tratta di un errore di prospettiva importante. Oggi l’incubo di tutti i soggetti interessati alla commercializzazione dei libri elettronici è quello della loro duplicazione abusiva. Gli ebook sono, a tutti gli effetti, normalissimi files di piccole dimensioni che dovranno essere per forza distribuiti via Internet. Da tale distribuzione dovrà discendere un guadagno che si vorrebbe molto simile (se non maggiore) a quello del normale libro convenzionale. Si tratta di una alchimia commerciale dalla riuscita non certa.

Tutti vogliono essere presenti all’apertura di questo nuovo mercato; nessuno vuole però correre il rischio di essere travolto dalla tecnologia. L’esempio della diffusione degli mp3 musicali al di fuori dei meccanismi di copyright popola gli incubi notturni di tutti i competitori del futuro business degli ebook, assai spaventati da una possibile Napster libraria che salti tutti i meccanismi di retribuzione degli autori e degli intermediari e che trasformi le prospettive di un nuovo lucroso mercato elettronico in una via preferenziale allo scardinamento di quello tradizionale cartaceo.


Ecco allora che i meccanismi di protezione dei libri elettronici si presentano oggi nella loro duplice forma di barriere ridondanti e fragilissime. Sia Adobe che Microsoft prevedono, per chiunque desideri acquistare libri elettronici nei loro rispettivi formati, meccanismi di registrazione e raccolta dati preventivi. Entrambi i sistemi nascono con ulteriori programmabili limitazioni software della fruibilità del bene acquistato, quali il divieto di stampa e il divieto di portabilità da una macchina all’altra. Si tratta di soluzioni software pensate per ridurre al minimo il rischio pirateria che, se da una parte richiedono all’utente che ha regolarmente acquistato l’ebook un eccesso di pazienza, dall’altro non sembrano dare complete garanzie future di insuperabilità.

Eppure, per così dire, non sembra esserci attualmente alternativa. Qual è allora il quadro che si delinea di fronte ai nostri occhi? Si sta progettando di vendere un bene complicato, gravato da uno squilibrio evidente fra le comprensibili esigenze di protezione e la sua fruibilità da parte di quanti decidano di acquistarlo. In altre parole si scarica sul consumatore legale (quello che accetta di fornire i suoi dati e paga regolarmente un ebook) il rischio di diffusione illegale del bene stesso da parte di altri soggetti.

Quello che viene spontaneo chiedersi è: “davvero si può immaginare un mercato che tiene in così misero conto le esigenze degli utenti “paganti” caricando sulle loro spalle le incertezze e i patemi di un business poco sicuro?

Il mercato librario, anche quello elettronico, ha un grande vantaggio/svantaggio rispetto a quello musicale: è significativamente più piccolo. La speranza di tutti è che le energie ampiamente distribuite in rete per piratare files musicali non vengano dedicate in egual misura ai testi elettronici. Se così non fosse, le possibilità di mantenere “safe” i formati degli ebook saranno minime.

Oggi come afferma Richard Curtis, un editore elettronico, “gli ebook hanno due soli problemi: la domanda e l’offerta” .

Domani se qualcuno non si porrà seriamente il problema di riequilibrare nei confronti dell’utente pagante le features degli ebook ne potrebbe restare uno solo: quello della domanda.

Si tratta di un equilibrio difficile quando non impossibile; si dovranno immaginare nuove macchine (come la piccola fotocamera monouso subacquea che ho quì sul tavolo) e nuovi sistemi di business, differenti dagli attuali, per vendere conoscenza e contenuti “anche” su Internet in una maniera che piaccia agli editori, agli autori ed ai lettori insieme.

E ‘ ovviamente più facile a dirsi che a farsi ma un punto di partenza fondamentale per gli ebook, oggi ampiamente misconosciuto, potrebbe essere quello di partire dai lettori prima che dai libri stessi. Potrà essere di carta, di bit o di qualsiasi altro materiale ma il libro dovrà comunque essere interessante prima per chi lo legge che per chi lo ha scritto o distribuito. Oggi l’industria editoriale ha invertito quest’ordine per ragioni comprensibili e complesse ma comunque legate alla tendenza ubiquitaria e un po’ folle di pensare il mercato in maniera separata dagli acquirenti. I quali possono essere in mille maniere invitati, blanditi o convinti in un secondo tempo. Potrà il marketing ricucire strappi che oggi sembrano chilometrici e convincerci ad acquistare ebook al posto di libri di carta? Ad ogni angolo di strada è possibile trovare qualcuno pronto a giurarci. Noi non siamo, per ora, fra costoro.

Massimo Mantellini

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Pubblicato il
9 dic 2000
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