Giù i servizi di Google: cosa è successo?

Giù i servizi di Google: cosa è successo?

Alcuni servizi Google irraggiungibili per un paio d'ore, ma la causa del problema sembra essere da ricercare al di fuori del gruppo di Mountain View.
Giù i servizi di Google: cosa è successo?
Alcuni servizi Google irraggiungibili per un paio d'ore, ma la causa del problema sembra essere da ricercare al di fuori del gruppo di Mountain View.

Giornata complicata per Google: alcuni dei suoi servizi sono risultati irraggiungibili per un periodo compreso tra una e due ore, più precisamente tra la 1:00 PM e le 2:23 PM PST (dalle 22:00 alle 23:23 nostrane). Un problema esteso, che ha interessato piattaforme come YouTube e il motore di ricerca, gli strumenti della G Suite e Analytics. L’intoppo, almeno stando ai report, sembra aver intaccato in modo più lieve il funzionamento di Gmail e Drive.

Il traffico verso la Cina

La causa è stata individuata da ThousandEyes in un anomalo indirizzamento del traffico destinato ai servizi di bigG, transitato prima attraverso l’ISP russo TransTelecom per poi concludere il suo percorso nel gateway di China Telecom. Coninvolto anche il provider nigeriano MainOne. Qualcosa non è andato a livello di BGP (Border Gateway Protocol) nello scambio di informazioni tra i nodi. Pare da escludere l’origine dolosa del problema, più probabile un errore di natura tecnica, con Google che afferma di voler indagare quanto accaduto per stabilirne con certezza le responsabilità e di voler intervenire sui propri sistemi così che non si ripeta.

Per la durata di questo problema i servizi Google hanno operato come al solito e pensiamo che a provocarlo sia stata una causa esterna a Google. Condurremo un’indagine interna su quanto accaduto e introdurremo i miglioramenti più appropriati nei nostri sistemi per prevenire o minimizzare il rischio che possa ripetersi in futuro.

Google rassicura gli utenti

Nel suo tweet, ThousandEyes parla di un “possibile dirottamento” del traffico. Da bigG è giunta però la rassicurazione, affidata alle pagine del Wall Street Journal, che i dati degli utenti non sono stati in alcun modo messi a rischio né compromessi, transitando in una forma protetta da crittografia. Sulla dashboard di Google Cloud si citano “report di indirizzi Google Cloud IP erroneamente associati a ISP diversi da Google” e si legge che tutto è ora tornato alla normalità.

In attesa di conoscere l’esito dell’indagine annunciata dal gruppo di Mountain View (non è detto che venga poi effettivamente comunicato), l’episodio può essere interpretato come l’ennesima dimostrazione di quanto siano delicati gli equilibri e le dinamiche che regolano la circolazione delle informazioni online. O di quanto una vulnerabilità, sia essa di natura umana (errore di configurazione) o tecnica, possa alterare il corretto funzionamento dell’intricata rete di snodi e protocolli che opera in modo nascosto, silenzioso, senza la quale non avremmo motori di ricerca né siti d’informazione, piattaforme cloud né strumenti per la collaborazione.

Fonte: ThousandEyes
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Pubblicato il
13 nov 2018
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