Google Base ora è anti-eBay

Google Base ora è anti-eBay

Lo sostengono gli analisti dopo che alla piattaforma di annunci è stato agganciato un sistema di pagamenti online. Privati ed aziende potranno vendere direttamente prodotti e servizi. I dettagli
Lo sostengono gli analisti dopo che alla piattaforma di annunci è stato agganciato un sistema di pagamenti online. Privati ed aziende potranno vendere direttamente prodotti e servizi. I dettagli


Mountain View (USA) – L’ultima impresa del colosso di Mountain View, largamente anticipata da un groviglio d’indiscrezioni e di smentite, è un sistema per la gestione online dei pagamenti da affiancare a Base , un comodo servizio per la pubblicazione gratuita di annunci . Google sfida eBay ed entra definitivamente nel settore del commercio elettronico .

“Il sistema di gestione pagamenti”, stando ai portavoce del motore di ricerca, “è un’opportunità sicura e conveniente per chiunque voglia comprare o vendere oggetti su Base”. Questo perché “tutte le transazioni vengono gestite interamente dal nostro sistema”: gli utenti registrati, privati o aziendali, potranno sfruttare il servizio per incassare direttamente i ricavi della vendita di oggetti e servizi .

In pratica, Google diventa il mediatore tra gli acquirenti ed i venditori presenti su Base. Il compratore, ad esempio, usa una carta di credito e versa la somma di denaro necessaria per l’acquisto di un determinato oggetto. I soldi vengono quindi trasferiti nelle casse di Google: dopo un processo di verifica ed autenticazione, il motore di ricerca provvede ad accreditare il ricavato della vendita sul conto corrente bancario del venditore.

“Non è la prima volta che integriamo servizi per il pagamento online”, si legge sul blog ufficiale di Google Base. L’intero processo di accredito, infatti, ricorda molto da vicino le modalità di pagamento utilizzate da Google per liquidare gli introiti pubblicitari generati del programma AdSense .

La struttura per la gestione del denaro, stando ad alcune interessanti rivelazioni fornite dell’azienda californiana, è la stessa che affianca un’ intera gamma di servizi già offerti online da BigG. Google, lanciato verso il ruolo di content provider , utilizza lo stesso metodo di pagamento sia per vendere filmati e videoclip attraverso Google Video , sia per Base.

Con questa mossa, Google spera di ridare fiducia agli investitori. Il valore azionario dell’azienda, quotata sul listino NASDAQ , ha perso più del 10%. Più che una serie di eventi sfavorevoli e controversie legali, legati a questioni di privacy , censura e governance , a pesare sono state le dichiarazioni dei dirigenti di Google, secondo cui la crescita del gigante va rallentando.

Tommaso Lombardi

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Pubblicato il
1 mar 2006
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