Google Home Hub non è basato su Android Things

Google Home Hub non è basato su Android Things

Lo smart display di Google, il modello Home Hub, non è basato sul sistema operativo Android Things, ma sulla piattaforma Cast (come Chromecast).
Google Home Hub non è basato su Android Things
Lo smart display di Google, il modello Home Hub, non è basato sul sistema operativo Android Things, ma sulla piattaforma Cast (come Chromecast).

Nei giorni scorsi la presentazione di Google Home Hub, il primo smart display realizzato e commercializzato direttamente dal gruppo di Mountain View. Un dispositivo dedicato all’ambito domestico, con il quale interagire affidandosi al touchscreen oppure alla propria voce, attraverso la più recente evoluzione dell’intelligenza artificiale “made in bigG”. Può essere in qualche modo descritto come una sorta di altoparlante della gamma Home a cui è stato aggiunto uno schermo da 7 pollici.

Cast, non Android Things

Home Hub deve dunque essere equiparato ai modelli già proposti da terzi come Lenovo, LG e JBL? Non esattamente. A differenziare il prodotto è soprattutto il fronte software. Google ha infatti deciso di non ricorrere all’installazione del sistema operativo Android Things messo a punto per le applicazioni IoT e per l’ambito delle smart home, una sorta di versione ridotta all’osso della piattaforma mobile presente su smartphone e tablet, preferendogli la tecnologia Cast già vista in azione ad esempio con la fortunata linea Chromecast per l’intrattenimento multimediale. Quali i motivi di tale scelta? Secondo la redazione del sito Ars Technica sarebbero anzitutto di natura economica.

Home Hub, sul mercato (non in Italia) a partire dal 22 ottobre, viene proposto al prezzo di 149 dollari. Ben 50 dollari in meno rispetto alla spesa necessaria per acquistare l’alternativa più economica, quella di Lenovo. Al fine di contenere i costi di produzione, bigG avrebbe dunque optato per un software che non richiede componenti hardware complesse, eliminando tutto ciò che non è davvero necessario: la fotocamera per le videochiamate, ad esempio, assente sullo smart display ufficialmente per ragioni di sicurezza e tutela della privacy. Anche l’interfaccia del dispositivo è differente rispetto a quella dei suoi diretti concorrenti.

Google Home Hub, l’hardware

Per quanto concerne la scheda tecnica, non c’è nemmeno il chip SD624 di Qualcomm destinato proprio ad Android Things, bensì una componente prodotta da Amlogic, fornitore solitamente di hardware integrati in televisori, set-top box e altri dispositivi che non necessitano di una grande potenza di calcolo.

Restando in tema, le specifiche hardware complete di Home Hub non sono state svelate: la pagina del prodotto sullo store di Google elenca le dimensioni (178,5x118x67,3 mm), il peso (480 grammi), la già citata diagonale del display da 7 pollici, la presenza di uno speaker da 80 dB, due microfoni per captare i comandi audio, un sensore di luminosità per regolare automaticamente il funzionamento del pannello con la tecnologia Ambient EQ e infine i moduli WiFi 802.11b/g/n/ac e Bluetooth 5.0.

Lo smart display Google Home Hub

Fonte: Ars Technica
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Pubblicato il
13 ott 2018
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