Google Video Store, ed è subito DRM

Google Video Store, ed è subito DRM

Il nuovo servizio online di video-broadcasting firmato Google ha scosso il pubblico del Consumer Electronics Show di Las Vegas; CBS, Sony e altri provider sono della partita ma sul DRM impiegato pochi i dettagli
Il nuovo servizio online di video-broadcasting firmato Google ha scosso il pubblico del Consumer Electronics Show di Las Vegas; CBS, Sony e altri provider sono della partita ma sul DRM impiegato pochi i dettagli


Las Vegas (USA) – La Befana è certamente atterrata al Consumer Electronics Show di Las Vegas venerdì scorso. Nella calza di Google la stampa specializzata ha trovato Google Video Store, un nuovo servizio di “video-on-demand” che permetterà all’utenza online di acquistare e noleggiare contenuti video di ogni genere , marchiati CBS , Sony BMG , ITN etc. Senza dimenticare l’intera stagione del basket NBA , produzioni indipendenti e programmi realizzati da provider di nicchia , specializzati nell’educazione e nell’intrattenimento infantile.

“Google video permetterà la visione online di video di altissima qualità. Si potranno effettuare facilmente ricerche approfondite e accedere ad un archivio decisamente allettante. Inoltre, tutti gli appassionati potranno condividere le proprie opere sfruttando al meglio una piattaforma che permetterà di disporre di un audience incredibile”, ha dichiarato Larry Page, presidente e co-fondatore di Google.

Google Video Store sfrutterà lo stesso sistema di ricerca di Google Video , e agevolerà l’accesso ai contenuti grazie anche ad un’organizzazione tematica. Insomma, metodi già noti agli utenti Google che però in questo caso diventeranno gli strumenti principi per varcare la nuova frontiera del broadcasting video online. “Si tratta di un’altra incredibile piattaforma dalla quale CBS potrà trarre vantaggio per distribuire contenuti di qualità ad un nuovo tipo di audience. Il nostro palinsesto sarà alla portata anche di quei milioni di utenti che possono essere considerati telespettatori non tradizionali”, ha dichiarato Leslie Moonves, presidente e CEO di CBS Corporation. Prossimamente, infatti, saranno disponibili tutte le serie più famose, come CSI: Crime Scene Investigation , NCIS , Survivor , e una ricca selezione di classici, fra cui “I Love Lucy”, “The Twilight Zone”, “MacGyver”, “Star Trek: Deep Space Nine, “Star Trek: Voyager”. Tutti rigorosamente privi di intermezzi pubblicitari.

“La piattaforma Google rivoluzionerà l’accesso ai media, così come il mondo dell’intrattenimento. Questo renderà possibile la fruizione della dimensione NBA senza limiti. Gli utenti potranno decidere quando e come visionare le partite del resto della stagione. Inclusi ovviamente i playoff e le finali”, ha dichiarato David Stern, commissario NBA.

Come se non bastassero i contenuti CBS e NBA, Google è riuscita anche ad aggiudicarsi la collaborazione di Sony BMG, con tutti il suo pacchetto di video-musicali. Christina Aguilera, Beyoncé, Kelly Clarkson, Alicia Keys, Shakira e tanti altri saranno disponibili online.

Come contorno alle succulente pietanze da prime time non mancheranno i film indipendenti della Greencine.com , i documentari e reportage ITN, le interviste di Charlie Rose a importanti personaggi del panorama mondiale, i cartoni animati della Classic Media – come Richie Rich, Lassie, Casper e Mr.Magoo e i programmi educativi di Clearvue . In pratica, migliaia di ore di contenuti video forniti dai numerosissimi partner: Blue Highways TV, CareTALK, Fashion TV, Here! TV, HDNet, Hilarious Picks, Image Entertainment, iWatchNow.com, Kantola Productions, MediaZone, Plum TV, Porchlight Entertainment, SOFA
Entertainment, Teen Kids, Trinity Broadcasting Network, WGBH, Wheels TV, e Wilderness Film India Ltd.

Per quanto riguarda le tariffe non vi è stata ancora una comunicazione ufficiale dettagliata, ma secondo le prime indicazioni fornite dalla dirigenza CBS ogni puntata di CSI, o comunque dei blockbuster in genere, costerà circa 1,99 dollari . Le partite NBA, invece, disponibili nelle 24 ore dopo il real time, saranno commercializzate con una tariffa di 3,95 dollari.

Nella fase iniziale, per questioni strettamente correlate ai diritti di copyright, il servizio a pagamento sarà accessibile solo ed esclusivamente agli utenti statunitensi . “Il sistema dei diritti per il mercato video è piuttosto complicato; per questo motivo i contenuti video saranno disponibili nel rispetto dei vari diritti nazionali”, ha aggiunto Page.

I video saranno scaricabili e compatibili con le piattaforme Windows e Mac, così come Sony PlayStation Portable e Apple iPod, secondo le dichiarazioni di massima dei portavoce Google. Questa notazione però sembra andare in contrasto con le numerose indiscrezioni – pubblicate dalle più importanti testate specializzate – riguardanti l’applicazione di riproduzione. Già, perché Google ha in serbo per il servizio video un player specifico con DRM proprietario . Secondo Business Week , il trasferimento dei contenuti video su player portatili – e quindi anche su iPod – non sarà possibile, a meno che il proprietario dei diritti disabiliti il sistema di protezione di Google. Inoltre, almeno per ora, il player di riproduzione multimediale non sarebbe ancora compatibile con le piattaforme Mac. Come se Google avesse deciso di vendere la pelle dell’orso – o la “buccia della mela” – prima di averlo ucciso .

“Abbiamo realizzato il nostro DRM, ma siamo aperti a nuove soluzioni. In fase di sviluppo ci è sembrata la strada migliore per le nostre esigenze”, ha dichiarato Page durante il CES. I redattori di The Register hanno cercato di approfondire la questione contattando direttamente Google, ma nessun ulteriore dettaglio ha permesso di chiudere il cerchio e comprendere esattamente la strategia del colosso di Mountain View. I livelli di compatibilità del nuovo DRM con le varie piattaforme e player multimediali non sono chiari . L’unica certezza è che la responsabilità di proteggere – o forse bisognerebbe dire “blindare” – i contenuti sarà totalmente demandata ai proprietari dei diritti. Questi potranno decidere i profili tariffari, le disponibilità in base ai paesi, lo streaming o il downloading completo e la durata del tempo di fruizione dopo l’acquisto. Visti gli uragani che proprio su questo fronte si sono abbattuti su uno dei partner di Google, Sony BMG, è probabile che molti vivranno con diffidenza i nuovi servizi.

Decisamente sibilline, peraltro, le ultime affermazioni di Page nel backstage della conferenza stampa: “(…) ci sono molti dettagli al riguardo del DRM; ne ricordo alcuni, ma non sono importanti…(…)”.

Dario d’Elia

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Pubblicato il 9 gen 2006
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