Google vola sulla Luna

Google vola sulla Luna

Nelle sue mappe inserisce anche le rilevazioni e la cartografia lunare della NASA, definisce le posizioni degli atterraggi e delle diverse missioni. E ci infila dentro Wallace and Gromit
Nelle sue mappe inserisce anche le rilevazioni e la cartografia lunare della NASA, definisce le posizioni degli atterraggi e delle diverse missioni. E ci infila dentro Wallace and Gromit


Roma – Sull’efficiente giochino online delle mappe di Google da qualche ora si trovano mappe che non ci si sarebbe aspettati: sono dati e cartografie che la NASA ha messo a disposizione e che non riguardano la Terra, come il resto delle mappe di bigG, ma la Luna.

All’indirizzo moon.google.com/ sono apparse le nuove mappe. Ma perché proprio ieri? Lo spiega lo stesso Google:

“In onore del primo sbarco dell’uomo sulla Luna, avvenuto il 20 luglio del 1969, abbiamo aggiunto alcune immagini NASA all’interfaccia di Google Maps per consentire a tutti di visitare il nostro vicino celestiale. Buona navigazione lunare”.

La superficie della Luna, probabilmente mai stata così “a portata di mouse” per gli utenti internet, è costellata di una serie di lettere, da A ad F, che indicano i luoghi di allunaggio delle diverse missioni che negli anni si sono susseguite sul satellite della Terra: è sufficiente seguire i link o cliccare con il mouse per conoscere i dettagli di ogni missione.

Ma l’aspetto forse più curioso è l’ easter egg che Google ci ha infilato dentro: portando lo zoom al massimo, infatti, anziché una ravvicinatissima superficie lunare appare la superficie di un formaggio gruviera.

Non è un caso. Sebbene non esplicitato nelle FAQ di Google Moon è da dare quasi per scontato che la grande G si sia ispirata, e abbia voluto fare un sottile riferimento, ad una delle animazioni più celebri, quei corti “Wallace and Gromit” della Aardman Animations da sempre nel cuore dei “geek” di mezzo mondo. Come dimenticare l’episodio in cui i protagonisti sognavano di poter raggiungere la Luna per farne un sol boccone, ritenendo che fosse, appunto, “un formaggio a buchi”.

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Pubblicato il 21 lug 2005
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