I problemi dei jukebox online? I guasti del DRM

I problemi dei jukebox online? I guasti del DRM

Uno dei più grandi e-store di musica digitale del Vecchio Continente fa outing su DRM e affini: l'anticopia che piace all'industria crea grattacapi ai retailer e agli utenti. E quando sparisce gli affari vanno meglio
Uno dei più grandi e-store di musica digitale del Vecchio Continente fa outing su DRM e affini: l'anticopia che piace all'industria crea grattacapi ai retailer e agli utenti. E quando sparisce gli affari vanno meglio

L’industria ha definito strumentali le critiche dedicate tempo addietro da Steve Jobs alle controverse tecnologie DRM anti-copia, ma le cronache della rete dicono che il fronte anti-DRM si fa sempre più esteso : Musicload , store di musica digitale di proprietà Deutsche Telekom , si lamenta per le conseguenze nefaste delle protezioni sugli utenti, sui costi e sull’intero mercato.

La segnalazione arriva da Heise Online : Musicload, uno dei maggiori jukebox, pubblica dati sconfortanti sui problemi che gli utenti sono costretti ad affrontare a causa del DRM. Tre consumatori su quattro quando si rivolgono al servizio clienti è perché hanno problemi con le protezioni . Le major impongono le limitazioni alla copia, ma i costi di supporto vengono sostenuti dai rivenditori come l’iTunes di Apple o lo stesso Musicload.

Ma lo “sfogo” del management dello store va oltre: il DRM, dice Musicload, “ostacola l’uso della musica e intralcia lo sviluppo di un mercato di massa per i download legali”. Né più né meno che una sconfessione totale delle tecnologie anticopia : gli esperimenti di vendita di brani DRM-free , condotti da Musicload in collaborazione con alcune etichette indipendenti, hanno fatto lievitare le vendite di un notevolissimo 40% da questo dicembre, riporta il retailer.

Considerazioni che fanno il paio con il discreto successo finora ottenuto da eMusic , lo store di brani indie in mp3 “puro” e ad alto bitrate che ha recentemente celebrato i 100 milioni di download dopo due anni di attività.

Fatti che fanno sperare a Musicload, con tutta l’evidenza del caso, che il timido interesse finora dimostrato dalle etichette discografiche per un mercato di musica digitale libero dalla “piaga” delle tecnologie anticopia e realmente interoperabile non si dimostri, come al solito , un fuoco di paglia .

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
20 mar 2007
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