IBM accende la miccia del Power5

IBM accende la miccia del Power5

Big Blue ha premuto il tasto d'accensione del primo prototipo di server basato sui nuovi Power5. Processori che, secondo Big Blue, eclisseranno Itanium e le faranno riacciuffare, sul mercato Unix, Sun e HP. Bomba in buca
Big Blue ha premuto il tasto d'accensione del primo prototipo di server basato sui nuovi Power5. Processori che, secondo Big Blue, eclisseranno Itanium e le faranno riacciuffare, sul mercato Unix, Sun e HP. Bomba in buca


Armonk (USA) – A ridosso delle pepate critiche al processorone di Intel, l’Itanium, IBM accende i riflettori su quello che nel prossimo futuro sembra destinato a diventare uno dei primi avversari di quel chippotto a 64 bit: il Power5.

Bill Zeitler, a capo della divisione server di Big Blue, ha sfruttato il palco della conferenza IBM PartnerWorld per annunciare che poche settimane fa i laboratori di IBM hanno fatto girare con successo, per tre settimane di fila, un primissimo prototipo di server basato su chip Power5.

Nell’occasione Zeitler ha affermato che i server basati sui processori Power5 saranno, nei comuni compiti aziendali, quattro volte più veloci rispetto a quelli basati sugli attuali Power4.

IBM ha spiegato che sul prototipo girava un programma scritto in codice macchina: questo perché sia il porting di AIX (la propria versione di Unix) che quello di Linux sono attesi fra circa un mese.

Il processore Power5 sarà alla base di una nuova linea di sistemi a 64 bit – nome in codice Squadron – attesi per il 2004 e costituirà una delle più importanti armi attraverso cui IBM tenterà di sorpassare HP e portarsi a ridosso di Sun, attualmente leader del mercato Unix.

Il nuovo processore verrà utilizzato anche per la costruzione del prossimo supercomputer di IBM destinato alla simulazione del comportamento delle armi nucleari all’interno del Livermore National Laboratory: il mostro, chiamato ASCI Purple, dovrebbe utilizzare oltre 12.500 CPU Power5.

Uno dei segreti del nuovo chip di Big Blue è dato dalla tecnologia denominata Fast Path, che permetterà al processore di svolgere alcuni dei quei compiti oggi di competenza del software, come il networking e la gestione della memoria virtuale. La microarchitettura del Power5 dovrebbe inoltre fornire gestione e correzione degli errori migliorate e il supporto nativo ai sistemi su cui girano, grazie alle tecnologie di partizionamento, più sistemi operativi contemporaneamente.

Una delle caratteristiche che contraddistinguerà il Power5 rispetto al suo predecessore, il Power4, è il fatto di non essere stato progettato unicamente per equipaggiare i server hi-end, ma anche quelli di fascia media e bassa, gli stessi a cui mira Intel con la sua famiglia di CPU Itanium.

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Pubblicato il
20 feb 2003
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