Il Regno Unito chiude gli ATM per criptovalute

Il Regno Unito chiude gli ATM per criptovalute

Il Regno Unito fa chiudere tutti gli ATM per criptovalute perché nessuno di essi è registrato ed operativo secondo le leggi in vigore sui cryptoasset.
Il Regno Unito fa chiudere tutti gli ATM per criptovalute perché nessuno di essi è registrato ed operativo secondo le leggi in vigore sui cryptoasset.

Nel Regno Unito gli ATM che distribuiscono criptovalute devono essere immediatamente chiusi. La direttiva è arrivata dalla Financial Conduct Authority (FCA), la quale ha semplicemente analizzato la situazione e fatto notare come ogni singolo ATM sia in realtà ad oggi illegale. La decisione è pertanto netta ed immediata, così da ripristinare le regole della sfera crypto: nessun ATM attualmente attivo potrà ulteriormente operare e andranno immediatamente disattivati.

La decisione non è tuttavia una vera stretta attorno alle criptovalute, dunque va letta nella giusta ottica. La FCA ha semplicemente fatto notare come nessun operatore crypto attualmente attivo nel Regno Unito ha mai chiesto autorizzazioni per la distribuzione di criptovalute attraverso ATM. Gli Exchange sono dunque tutti esclusivamente online e qualsiasi cosa non lo sia sta pertanto operando al di fuori delle autorizzazioni esistenti.

Criptovalute, ma non allo sportello

Chi vuole comprarsi Bitcoin o Ethereum, dunque, può tranquillamente continuare a farlo, ma non potrà più rivolgersi agli ATM disponibili sul territorio: Coinbase, Binance, BitPanda, Plus500* o altri ancora offrono medesimo servizio in piena legalità, tutelati da una legislazione che sta cercando di farsi sempre più serrata e con maggiori certezze per operatori e clienti.

*79% di conti di investitori al dettaglio perdono denaro a causa delle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valuti se può permettersi di correre questo alto rischio di perdere il proprio denaro.

Per gli operatori attivi con gli ATM è invece già arrivata la telefonata della FCA e la chiusura sarà subitanea. La logica, così come spiegato dall’autorità, è quella per cui i cryptoasset sono strumenti ad alto rischio e non devono essere a disposizione di qualsiasi investitore poiché mettono potenzialmente a repentaglio i suoi risparmi. La scelta è pertanto quella di consentire l’operatività soltanto tramite Exchange registrati, controllati e pienamente allineati alle normative in vigore. Tutto il resto è fuori legge e va fermato.

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Pubblicato il 23 mar 2022
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