Inammissibile il memo antiMicrosoft

Inammissibile il memo antiMicrosoft

Nel procedimento antitrust non entrerà ora un memo di un vicepresidente Microsoft che spingeva per dure azioni contro i rivali e contro una Intel pro-Linux
Nel procedimento antitrust non entrerà ora un memo di un vicepresidente Microsoft che spingeva per dure azioni contro i rivali e contro una Intel pro-Linux


Washington (USA) – Il giudice che presiede il caso antitrust contro Microsoft ha deciso di non ammettere quale prova il memo di un vicepresidente Microsoft che secondo il tribunale potrebbe essere pregiudizievole alla posizione processuale dell’azienda.

Sul fatto di non inserire il memo nel procedimento il tribunale aveva già deciso e il magistrato Colleen Kollar-Kotelly ha deciso di mantenere quella decisione nonostante le pressanti richieste dei procuratori dei nove stati che ancora perseguono Microsoft nel processo.

Il memo è dell’agosto del 2000 ed è firmato da Joachim Kempin, un vicepresidente senior di Microsoft, ed è rivolto al management dell’azienda. Afferma che un pericolo per Microsoft era rappresentato da Intel, che avrebbe incoraggiato i costruttori di computer a sostenere Linux, il sistema operativo open source, e la realizzazione di device compatibili con Linux.

Contro questa minaccia, Kempin sosteneva la necessità di dare una mano ai competitor di Intel nel mercato dei microprocessori e di trattare duramente i costruttori non “amichevoli” con Microsoft, colpendoli “più duramente che in passato con azioni antiLinux”.

Su questo memo Microsoft aveva già espresso la propria posizione, sostenendo che si tratta di un documento irrilevante in quanto l’azienda non ha mai seguito questa impostazione di Kempin.

Il prossimo 19 giugno accusa e difesa presenteranno le loro ultime tesi.

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Pubblicato il
3 giu 2002
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