Kiip, giochi virtuali per premi veri

Kiip, giochi virtuali per premi veri

Inoculando la pubblicità in un premio associato al raggiungimento di un obiettivo, si punta a legare efficacemente la marca sponsorizzata al momento di euforia di un successo videoludico
Inoculando la pubblicità in un premio associato al raggiungimento di un obiettivo, si punta a legare efficacemente la marca sponsorizzata al momento di euforia di un successo videoludico

Kiip è una startup con appena 7 mesi di vita che ha trovato quello che sembra un nuovo modo per veicolare advertising mobile: promette premi e incentivi reali per gli obiettivi raggiunti nei giochi virtuali.

Fondata dal 19enne Brian Wong, da Courtney Guertin e da Amadeus Demarzi, in questi primi 7 mesi si è limitata alla fase organizzativa e ha raccolto 4 milioni di dollari di investimento.

Il servizio che offre è ritenuto interessante in quanto è indirizzato agli hard player dei social game. Kiip invece di cercare di ottenere l’attenzione degli utenti con inserzioni strategicamente piazzate, mette i prodotti delle aziende come premio per il conseguimento di determinati livelli di gioco.

Come Zynga, che ha recentemente lanciato una nuova piattaforma unica con tutti i premi virtuali per i suoi giochi, Kiip crede che una delle componenti fondamentali di stimolo dei videogiocatori siano gli incentivi ma, a differenza dello sviluppatore di social game per Facebook, ritiene altresì che meglio degli obiettivi virtuali siano i premi reali, come un coupon d’acquisto o un biglietto premio.

Se questo naturalmente non è un principio affatto sconosciuto al marketing, rappresenta comunque un accento particolare e potenzialmente molto interessante per l’advertising: il settore si è concentrato negli ultimi anni sul ritagliare inserzioni il più possibile vicine e appetibili per i singolo utente, puntando a catalogarne gusti e posizione geografica. L’attenzione dell’utente stesso, oltre a riguardare la veste grafica e la forma dell’inserzione, era invece un dato postulato o al limite considerato statisticamente (più è vista un’inserzione più possibilità ci sono che colga l’attenzione degli utenti).

I prodotti messi in palio da Kiip, invece, rappresenteranno il premio a cui i giocatori ambiranno nel giocare. La differenza rispetto all’advertising con inserzione che deve attirare l’attenzione del netizen è evidente: in questo caso è l’utente stesso ad ambire più o meno consciamente al contatto con questa forma di pubblicità.

Sephore, Sony Dash e Dr. Pepper sono alcuni degli sponsor con cui attualmente lavora Kiip. I premi sono ritagliati sulla demografia del giocatore (per esempio, niente regali da donna per un videogioco generalmente da ragazzo ). Vi sarà comunque anche la possibilità di regalare il premio nel caso in cui non sia un prodotto desiderato.

Il sistema per ottenerli compare alla fine di ogni quadro, necessita l’inserimento di un’email a cui viene inviato il codice che sblocca il premio . Essa, afferma Wong, non viene poi passata ai pubblicitari, ma usata solo come contatto.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il 13 apr 2011
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