La Cina vieta le criptovalute: crolla il Bitcoin

La Cina vieta le criptovalute: crolla il Bitcoin

La Cina ha improvvisamente messo al bando tutte le transazioni in criptovalute: crolla immediatamente il valore di Bitcoin, Ethereum e simili.
La Cina vieta le criptovalute: crolla il Bitcoin
La Cina ha improvvisamente messo al bando tutte le transazioni in criptovalute: crolla immediatamente il valore di Bitcoin, Ethereum e simili.

La banca centrale cinese (PBOC) ha imposto una ulteriore stretta attorno al mondo delle criptovalute. Dopo aver prima tollerato l’emergere del Bitcoin ed aver quindi spinto via il mining dal Paese, ora la Cina arriva a vietare del tutto le transazioni in criptovalute, mettendo di fatto fuori legge ogni pagamento con Bitcoin, Ethereum e simili.

Cina: stop alle criptovalute

Quell’Oriente che era diventato la culla delle criptovalute oggi sembra esserne il peggior nemico. Nei giorni in cui El Salvador prova a trasformare una valuta digitale in una valuta corrente, la Cina si muove in direzione esattamente opposta: le attività “crypto” sono ora considerate completamente illegali e questo non può che pesare fortemente sulle ambizioni di crescita a cui gli investitori si erano appellati.

Ed è subito crollo

La notizia è stata resa nota da breve, ma già il Bitcoin lascia sulla strada il 6% del proprio valore. Stessa sorte per Ethereum, che reagisce con un immediato -10%. -5,5% per Cardano. -10,5% per “to the moon” Dogecoin.

Bitcoin: ultimi 7 giorni

Bitcoin: il valore negli ultimi 7 giorni (fonte: CoinGecko)

La sensazione è che l’attacco ai massimali sia a questo punto definitivamente rinviato a data da destinarsi: la capitalizzazione delle criptovalute aveva raggiunto ottimi traguardi a inizio mese, ma già da qualche giorno l’indecisione aveva coinvolto la maggior parte degli asset. Le notizie provenienti dalla Cina potrebbero ora spingere rapidamente al ribasso i nomi principali ed erodere nuovamente la fiducia nei confronti di questo tipo di asset.

Come sempre i punti di caduta sono anche i punti di maggior opportunità per chi vuole investire, ma di fronte c’è la reazione di una Cina che con ogni probabilità (nel mezzo dell’affair Evergrande) non vuole distrazioni: non ci si può permettere alcuna fuga di capitali e nessuna criptovaluta può fungere da copertura per operazioni che possano uscire dai radar dello Stato. Le criptovalute, dunque, ora sono moneta corrente a El Salvador e moneta vietata a Pechino. Nel mezzo milioni di investitori probabilmente spaesati e spiazzati, ma esposti su portafogli che tornano a viaggiare sulle montagne russe.

Fonte: Reuters
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Pubblicato il
24 set 2021
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