Leap Motion e la piattaforma mobile per la realtà virtuale

Leap Motion e la piattaforma mobile per la realtà virtuale

Presentato un nuovo visore specifico per dispositivi mobile. Migliora di 10 volte l'hand tracking per garantire un'esperienza prossima alla realtà
Presentato un nuovo visore specifico per dispositivi mobile. Migliora di 10 volte l'hand tracking per garantire un'esperienza prossima alla realtà

Leap Motion, società che si occupa di sviluppare tecnologie di rilevazione del movimento nell’interazione fra uomo e computer, ha da poco scelto di gettarsi a capofitto nel mondo della realtà aumentata . Lo ha fatto cogliendo le opportunità del fremente mercato dei visori VR, ma con un marcato orientamento mobile. La sua soluzione Leap Motion Mobile Platform è stata annunciata sul sito Internet dell’azienda da parte del cofondatore David Holz: “Si tratta di una combinazione di software e hardware studiati specificatamente per dispositivi dedicati alla realtà virtuale e aumentata scollegati e alimentati a batteria, molti dei quali sono mossi dagli stessi tipi di processori usati negli smartphone in tutto il mondo”.

Leapmotion

Il motivo dell’approccio prioritario al settore mobile è facile da intuire: l’ elevata diffusione e disponibilità di smartphone rispetto a potenti PC, rappresenta la base ideale per il lancio della soluzione commerciale di Leap Motion. A confermarlo è lo stesso Ceo R. Michael Buckwald. L’azienda, conoscendo le esigenze degli utilizzatori, si è sforzata di ridurre al minimo il consumo di batteria (a livello indicativo si può considerare che 15-20 minuti di utilizzo possono consumare circa il 5 per cento della batteria di uno smartphone) e ha voluto evitare “ridondanza” di strumentazioni. Ecco che sparisce il controller fisico (o telecomando) ritenuto superfluo: tutto passa attraverso lo smartphone e il visore collegato in WiFi o con un cavetto USB. Nulla di più.

Il risultato raggiunto da Leap Motion ha permesso la creazione di un software di ” hand tracking” 10 volte più veloce (si tratta di Orion ) e più accurato di tutte le soluzioni finora esistenti. Altra grande novità è rappresentata dall’estensione dell’angolo di visione del casco VR che si spinge fino a 180 x 180 gradi (il campo della dual camera si spingeva in passato a 140 x 120 gradi). I prodotti concorrenti, per quanto sofisticati, finora non hanno saputo offrire una risposta accurata alla necessità di maneggiare in maniera fluida e realistica gli oggetti virtuali. HTC Vive (da poco WiFi ready ) ad esempio ha introdotto una escamotage che ripropone una mano virtuale dell’utente per facilitare le “impugnature”. Esempi simili si trovano anche nel prodotto concorrente Oculus Rift. Nessuna soluzione al momento appare però ottimale. Forse quella di Leap Motion potrebbe rappresentare il punto di svolta, superando il nuovissimo Oculus Touch , sensibilissimo ma ancora vincolato a un supporto hardware supplementare.

“Il sensore Leap Motion incorporato nel visore VR ha replicato virtualmente le mie mani tese di fronte a me. Quando ho mosso le dita nella vita reale, i movimenti sono stati riprodotti anche nella vita virtuale. Sono stato colpito da quanto fosse accurato il tracking, non ci sono stati rallentamenti” – racconta Raymond Wong di Mashable che ha avuto il piacere di testare il sistema . Aggiungendo che anche nascondendo le dita di una mano alla vista, usando l’altro mano libera, il sensore è stato in grado di capire che erano ancora lì. Tra le altre esperienze sperimentate con successo si citano il giocare a palla con un’altra persona, il battere il cinque con una mano virtuale, il manipolare oggetti virtuali in assenza di gravità e molto altro.

Se ne sentiva il bisogno di un apparecchio simile? Forse no. Ma il bello delle tecnologie è anche il fatto non sempre nascono per soddisfare un bisogno immediato, quanto piuttosto per offrire opportunità. Ricordiamo che sugli sviluppi di apparecchi VR sono coinvolti anche il MIT , istituti di ricerca di tutto il mondo e non sono mistero nemmeno gli investimenti dei giganti della tecnologia (tra i quali spicca Microsoft alle prese con Windows Holographic ).
Quanto è lontano il tempo in cui ci incontreremo “fisicamente” in un forum virtuale o giocheremo a tennis interagendo con una pallina virtuale (qualcosa di più che una partita con la Wii)?

Mirko Zago

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Pubblicato il
7 dic 2016
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