Londra e la mobilità: una chiamata per le startup

Londra e la mobilità: una chiamata per le startup

Attraverso la partnership siglata da Transport for London e Bosch la capitale inglese punta verso l'adozione di un modello di mobilità evoluto.
Londra e la mobilità: una chiamata per le startup
Attraverso la partnership siglata da Transport for London e Bosch la capitale inglese punta verso l'adozione di un modello di mobilità evoluto.

TfL (Transport for London), la realtà che gestisce i trasporti pubblici nella capitale inglese, ha annunciato una partnership siglata con Bosch al fine di studiare soluzioni e tecnologie in grado di evolvere il modello e il concetto di mobilità attualmente applicato al contesto urbano. Una visione che andrà a concretizzarsi con l’allestimento dello spazio fisico Connectory, una sorta di co-working e incubatore situato nell’area di Shoreditch, simile a quelli già operativi altrove (Stoccarda e Chicago).

TfL, Bosch e le startup

Lì le due aziende metteranno a disposizione la propria esperienza e i propri dati a coloro che vorranno sviluppare idee e progetti con la finalità di combattere la piaga del traffico e quella dell’inquinamento. Due problemi che Londra si troverà ad affrontare con sempre maggiore urgenza nell’immediato futuro, considerando che dall’attuale popolazione di circa 8,8 milioni di persone passerà entro il 2041 a ospitarne 10,8 milioni. L’iniziativa si articola dunque in quella che può essere descritta come la più classica delle call for ideas rivolta all’ecosistema delle startup.

L’idea è quella di supportare coloro che mirano a sviluppare modelli e modalità più efficienti per spostarsi nel contesto cittadino, facendo leva su una riduzione nel numero di veicoli in circolazione e in ogni caso su una virata verso quelli con sistema di propulsione a impatto zero. Si punta dunque anzitutto su ride sharing, car sharing e car pooling, sulle piattaforme per il noleggio delle biciclette (siano esse elettriche o tradizionali), sul potenzialmento dei trasporti pubblici e sugli incentivi per stimolare le persone a muoversi a piedi.

I dati per la mobilità

Dal canto suo, TfL mette a disposizione dataset dai quali partire per la realizzazione dei progetti, a testimonianza di quanto sia importante disporre delle giuste informazioni al fine di ottimizzare le prime fasi di sviluppo di un’idea, conducendo simulazioni e facendo emergere eventuali criticità in tempi pressoché immediati. Vi si potrà accedere attraverso la Unified API e mediante la piattaforma open data di Transport for London che già oggi costituisce la base per oltre 700 applicazioni utilizzate da circa il 42% dei cittadini. Queste le parole di Arun Srinivasan, Executive VP e Head of Mobility Solutions della divisione britannica del gruppo tedesco.

Crediamo che la collaborazione tra Bosch e TfL ci permetterà di accelerare lo sviluppo di tecnologie, prodotti e servizi che avranno un impatto positivo sulla vita della città.

Londra come smart city

L’iniziativa è messa in campo con l’obiettivo dichiarato di trovare e immaginare soluzioni strutturate ad hoc per rispondere alle precise esigenze del contesto londinese, ma nulla vieta a Bosch di replicarla in futuro altrove se il modello dovesse rivelarsi virtuoso. Intanto Sadiq Khan, sindaco della capitale, si dice entusiasta per la stretta di mano e fiducioso per il futuro di Londra che nella sua prospettiva diverrà un punto di riferimento per ogni smart city.

Questo progetto favorirà la collaborazione tra le realtà tech di Londra e quelle di altre città. Se vogliamo impiegare dati e tecnologie smart per risolvere i nostri problemi più gravosi è di cruciale importanza farlo attraverso un approccio collaborativo. Vedo il futuro di Londra come quello di una “test-bed city” per l’innovazione civica, dove le migliori idee vengono sviluppate, amplificate e scalate. Ho già detto di voler rendere Londra la città più intelligente al mondo e questo è un ulteriore passo verso la realizzazione di questa ambizione.

Fonte: TechCrunch
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Pubblicato il
13 nov 2018
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