Mac-like/La lunga marcia verso il giga

Mac-like/La lunga marcia verso il giga

di Lucio Bragagnolo. I Macintosh di oggi e, forse, quelli di domani, con i risultati dell'aumento del clock e l'affermarsi massiccio del multiprocessing simmetrico
di Lucio Bragagnolo. I Macintosh di oggi e, forse, quelli di domani, con i risultati dell'aumento del clock e l'affermarsi massiccio del multiprocessing simmetrico


Web – Il megahertz gap è in fin dei conti una fregnaccia ma si è già visto che i numeri fanno marketing e fanno vendere. Ecco dunque una spericolata previsione di dove potrebbero arrivare i Mac da qui a fine 2001 in termini di risorse del processore. Si tratta di mie analisi, basate sui fatti ma anche su fonti non ufficiali, quindi non invito nessuno a usare questo articolo per regolarsi con gli acquisti.

Lo stato dell’arte è noto, con la presentazione a Macworld del G4 di punta, monoprocessore a 733 Mhz, e la sordina messa ai modelli biprocessore, ora disponibili solo su richiesta, a 533 Mhz.

La quasi sparizione dei biprocessori ha una spiegazione molto semplice: sono macchine che daranno il massimo con Mac Os X e che, con Mac Os 9, sono utili quasi solamente agli utilizzatori professionali di Photoshop o applicazioni 3D. Non appena Mac Os X sarà minimamente diffuso è pressoché certo che ricompariranno macchine biprocessori “importanti” e, come stiamo per vedere, anche più di questo.

Il problema per Apple, nonché per Ibm e Motorola, è riuscire a conciliare tutti i vantaggi della tecnologia G4 con il fatto che i G3, per quanto tecnologicamente precedenti, sono più facilmente accelerabili. Se Apple presentasse, per fare un esempio qualsiasi, un G3 a un gigahertz insieme a G4 a 800 Mhz, sarebbe un incubo di marketing. Quale macchina presentare come superiore all’altra? Come ordinare la gamma dei prodotti? I danni prodotti da questa ambiguità sarebbero maggiori dei benefici e così, ritiene Apple, questa non è la strada.

Invece, Motorola si darà da fare con i G4e, che possono avere un clock più alto a prezzo di un leggero peggioramento intrinseco dell’architettura (come hanno sempre fatto a casa Intel). E ‘ già arrivato un G4 a 733 Mhz e i numeri saliranno ancora.


Mac Os X è altamente capace di gestire il multiprocessing simmetrico e, appena arriverà, permetterà ad Apple di presentare modelli biprocessore veramente in grado di sfiorare il raddoppio effettivo di prestazioni rispetto al processore singolo. Oggi come oggi le prestazioni di un PowerPC sono, per ciclo di clock, da due volte e mezzo un Pentium III a tre volte e mezzo un Pentium IV. Con il G4e questi valori diminuiscono leggermente, ma mettendo insieme due G4e che lavorano in stretta collaborazione, la comparazione delle prestazioni è destinata nuovamente a virare a netto favore di Apple.

L’architettura G4e progredirà a 800 Mhz – 1 gigaherthz entro la fine del 2001. Ma ad Apple probabilmente non basterà, soprattutto perché avrà bisogno di un ampio differenziale di prestazioni per distinguere bene i modelli economici da quelli costosi. E allora che farà? Semplice: macchine a quattro processori. Mac Os X non ha nessun problema. Apple avrebbe già in fase di test macchine a otto processori, ma è improbabile che appaiano. Quattro, invece… perché no? I PowerPC consumano molto meno e scaldano molto meno dei Pentium e quattro PowerPC possono benissimo coesistere, su macchine di fascia alta, a prezzi ancora confrontabili con Wintel di fascia alta. Solo che le prestazioni, quattro Cpu contro una, ammazzerebbero qualsiasi discussione.

A questo punto, con macchine G4 palesemente di vertice, Apple non avrebbe alcun problema a presentare tra la fine del 2001 e l’inizio del 2002 iMac e iBook con processori PowerPC 750CXe (G3) fino a 1,13 gigahertz.

Che farà il Pentium, intanto? Arriverà a due gigahertz. Come, lo spiega PcWorld.com , 20 novembre 2000: “(nei nostri test) il Pentium IV da 1,5 Ghz fa fatica a stare dietro ai PIII da 1 Ghz di confronto, e in certe attività si comporta perfino peggio”.

Lucio Bragagnolo

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Pubblicato il 1 feb 2001
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