Microsoft, la resa dei conti

Microsoft, la resa dei conti

Il governo ha svelato le proprie intenzioni, che Gates e Ballmer definiscono folli. In pochi si aspettavano la richiesta di rendere Windows un sistema open source. Richiesta che alcuni definiscono alcolica
Il governo ha svelato le proprie intenzioni, che Gates e Ballmer definiscono folli. In pochi si aspettavano la richiesta di rendere Windows un sistema open source. Richiesta che alcuni definiscono alcolica


Washington (USA) – Siamo a quello che gli americani chiamano “showdown”. Con la consegna delle sue richieste ufficiali , l’accusa nel processo antitrust contro Microsoft spera di arrivare ad una suddivisione dell’azienda di Bill Gates in due parti, di rendere Windows un software open source e di impedire a Gates di possedere azioni di entrambe le aziende. Le due aziende si occuperebbero una di Windows e l’altra di Office e degli altri software dell’azienda. Ad entrambe sarebbe concesso l’uso e lo sviluppo di Internet Explorer, il browser dell’azienda.

Gates e il boss Microsoft Steve Ballmer hanno reagito con inusitata energia. Fino ad oggi, infatti, tutte le loro affermazioni sono state sempre condite da moderazione e cautela. Ora gli argini si sono rotti. Gates, che si è detto turbato dalle richieste del Dipartimento della giustizia ha esplicitamente parlato di richieste “pericolose ed estreme”.

Frasi durissime quelle di Gates: “Microsoft non avrebbe mai sviluppato Windows con queste regole… questa proposta è stata avanzata da qualcuno che non sa cosa sia il business del software. Tutto questo è sopra le righe, non ha nulla a che vedere con quello che sta accadendo in questo settore”. Secondo Gates: “Questo è comunque solo un passo nel processo. Riteniamo che in appello il tribunale non potrà sostenere questa regolamentazione radicale e senza precedenti delle nostre attività”.

Bill Neukom, avvocato di punta del team legale Microsoft, ha confermato che entro il prossimo 10 maggio l’azienda presenterà le proprie proposte al giudice ma ha affermato che si tenterà di allungare questa sessione, “perché le richieste del governo richiederanno mesi di lavoro, di audizioni e di indagini”. Neukom ha poi detto che un ricorso alla Corte Suprema degli Stati Uniti rimane improbabile.

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Pubblicato il
2 mag 2000
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