Microsoft: non spammare, paga

Microsoft: non spammare, paga

Il big di Redmond stringe un accordo con IronPort. Per garantirsi il passaggio di email commerciali sulle reti Microsoft, le imprese con la coscienza pulita dovranno pagare. I dettagli
Il big di Redmond stringe un accordo con IronPort. Per garantirsi il passaggio di email commerciali sulle reti Microsoft, le imprese con la coscienza pulita dovranno pagare. I dettagli


Washington (USA) – Pagare per garantire le proprie email ed impedire che siano bloccate dai filtri antispam. Questo il principio alla base del sistemone che IronPort presentò già nel 2002 e che ora è stato sottoscritto da Microsoft per meglio gestire il problema spam sui propri network.

Per MSN e Hotmail , Microsoft implementerà il programma di whitelisting di IronPort , in pratica un “filtro inverso” che assicura il transito delle email che vengono spedite seguendo certi canoni da soggetti riconosciuti e che hanno pagato per essere “certificati”.

Se per IronPort la decisione di Microsoft di servirsi della propria piattaforma significa, in buona sostanza, garantirsi il futuro sviluppo del proprio business, per le società del direct marketing la mossa potrebbe sì tradursi in un aggravio degli oneri ma anche, almeno così spera Microsoft, in una opportunità in più per separare nettamente il proprio business da quello degli spammer.

Il progetto prevede evidentemente per questi ultimi una vita più dura perché, con l’enforcement dei filtri IronPort, si avrà anche un ulteriore giro di vite contro le email indesiderate, quelle che nessuno ha richiesto e che vengono spedite in quantità mostruose su tutti i network di servizio, come quelli forniti da Microsoft ai propri abbonati web.

IronPort ha spiegato che una società che intende aderire al suo programma deve fornire una serie di garanzie. Anzitutto non può avere pendenze dovute ad attività di spamming e, allo stesso tempo, deve consentire a chi riceve le sue comunicazioni di scegliere di non riceverne più in modo semplice e facile (opt-out). Inoltre, qualora l’azienda abusi del sistema IronPort perderà automaticamente 20mila dollari di “deposito cauzionale” che deve essere versato per aderire al sistema.

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Pubblicato il 6 mag 2004
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