La coreana Samsung e la giapponese Toshiba, rispettivamente primo e secondo produttore al mondo di memorie NAND flash, hanno rinnovato un accordo di cross licensing che lega i due produttori asiatici dalla fine del 2007 e che gli permette di scambiarsi brevetti e altre proprietà intellettuali.
L’accordo ha l’obiettivo di rafforzare le posizioni sul mercato delle due aziende e contrastare in modo più efficace gli avversari e la crisi economica. Seppure non si tratti di una joint venture, un accordo di questo tipo permette generalmente alle società che lo stipulano di guadagnare competitività e risparmiare sui costi di ricerca e sviluppo.
Grazie a tale partnership Samsung può usufruire della tecnologia LBA-NAND di Toshiba e quest’ultima della tecnologia OneNAND della propria partner. Le memorie OneNAND e Flex OneNAND di Samsung integrano in un singolo chip di memoria NAND flash cache SRAM, funzionalità per la correzione degli errori, circuiti logici e interfaccia NOR. Rispetto ad una memoria NAND flash tradizionale, la tecnologia di Samsung è in grado di combinare i vantaggi dell’architettura di memoria NAND con quella NOR: in altre parole, fornisce performance più bilanciate in lettura e scrittura. L’altra peculiarità delle memorie OneNAND è quella di poter essere collegate in modo tale da moltiplicare la velocità massima di trasferimento dati.
Le memorie LBA-NAND di Toshiba integrano invece un controller e una memoria NAND flash in un singolo package. Pur utilizzando un’interfaccia NAND flash standard, le memorie di Toshiba utilizzano il metodo di indirizzamento Logical Block Address al posto del classico Physical Address Access: questa caratteristica, secondo il produttore giapponese, semplifica drasticamente lo sviluppo di specifiche e driver basati su tali memorie, tagliando di conseguenza i costi di sviluppo e i tempi di commercializzazione. Le LBA-NAND sono particolarmente indirizzate al mercato dei dispositivi mobili, quali player MP3 e telefoni cellulari, e degli SSD.
Lo scorso mese Samsung ha rinnovato il proprio contratto di licenza con SanDisk e lo ha prolungato di altri sette anni. L’azienda coreana paga annualmente a SanDisk circa 350 milioni di dollari, somma che le garantisce il diritto di utilizzare alcune tecnologie brevettate dalla partner.
Alessandro Del Rosso
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l'idea del web 2.0 muore oggi
L'idea che l'user generated content potesse sostituire i contenuti professionali nel mondo legato all'intrattenimento video su internet tramonta qui. dal 'broadcast yourself' si sta lentamente passando al broadcast what is morally right and profitable'. tramonta anche l'idea di un essere umano che investito dalla libertà di esprimere il proprio pensiero senza filtri e intermediazioni si trasforma in artista, regista, documentarista, musicista. in realtà molti dei contenuti introdotti nella piattaforma acquistata da Google violano i copyright o sono artisticamente e moralmente ciarpame.oramai si sta passando all'user controlled content, un metodo di filtraggio dei conenuti non centralizzato, messo in atto, attenzione, non da tutti gli utenti, ma soltanto da quelli che si autopromuoveranno a questo compito decidendo di flaggare i contenuti che reputano inappropriati.patrestovRe: l'idea del web 2.0 muore oggi
> oramai si sta passando all'user controlled> content, un metodo di filtraggio dei conenuti non> centralizzato, messo in atto, attenzione, non da> tutti gli utenti, ma soltanto da quelli che si> autopromuoveranno a questo compito decidendo di> flaggare i contenuti che reputano> inappropriati.questo sara' il male che dilaghera' in rete nei prossimi anninon una censura centralizzata, ma la censura passata nelle mani degli utentipuoi censurare quello che vuoi... cosi' invece di avere solo censurate le cose irregolari, avremo valanghe di censure per qualsiasi idea politica, religiosa o quant'altrobello schifovedremo se si riuscira' a bypassare una simile porcheria, ma la vedo dura.antonioRe: l'idea del web 2.0 muore oggi
- Scritto da: antonio> questo sara' il male che dilaghera' in rete nei> prossimi> anni> non una censura centralizzata, ma la censura> passata nelle mani degli> utenti> > puoi censurare quello che vuoi... cosi' invece di> avere solo censurate le cose irregolari, avremo> valanghe di censure per qualsiasi idea politica,> religiosa o> quant'altrol'ironia in questa storia è che la tecnologia web 2.0, nata per facilitare l'user generated content, permette questo passaggio automatico dove un utente qualsiasi, con una sua visione di ciò che è giusto o sbagliato può ergersi a censore. un altro fattore che ha indubbiamente spinto verso questo cambiamento è sicuramente la incapacità dei promotori del web 2.0 di capire che la stragrande maggioranza degli utenti non ha alcuna vena artistica nel sangue, ma è spinta verso questa tecnologia solo dalla possibilità di esibirsi ed essere protagonisti della scena. tutto ciò genera molti click e molto parlare, ma il più delle volte il fenomeno muore nel giro di pochissimi giorni, se non di ore. diventa 'OLD' con impressionante velocità.patrestovRe: l'idea del web 2.0 muore oggi
Concordo.Ma secondo me la vera morale di questo cambio di rotta, è che il degrado della società oramai si riflette anche su queste piattaforme. Anzi soprattutto in esse. Youtube è oramai lo specchio della stupidità umana.passanteRe: l'idea del web 2.0 muore oggi
Un po' lo stesso principio di wikipediaWolf01Fuffa e cose interessanti
Il video del criceto giapponese che fa il "dramatic look" è molto più divertente e valevole la visione di un'infinità di robaccia promozionale che infesta youtube.Trasformare YT in un'altra TV vuol dire ammazzarlo.FunzTUTELA DELLE PIATTAFORME O DEGLI UTENTI?
Mi sembra che questo sito ponga sempre maggiore attenzione alle esigenze delle piattaforme,ovvero alle aziende la cui unica preoccupazione riguardo ad internet è quella di ricxavarne il maggior lucro-Molta poca attenzione invece alle esigenze degli utenti che da queste aziende sono utilizzate come il bestiame che traina il carro (azienda)E' ovvio che per l'azienda la situazione ottimale sarebbe quella di ottenere lo stesso numero di visite senza incorrere in "sanzioni amministrative penali civili o morali" quando esse ESISTANO.L'istigazione a creare una legislazione rigorosa e severa nei confronti degli utenti che immettono contenuti in rete A CHI GIOVA?AI GRANDI SITI CON ENORME AFFLUENZA E RICAVI PUBBLICITARI!AGLI OPINIONISTI CON UNA REPUTAZIONE DA DIFENDERE!COSTRUITA GRAZIE ALLE OPINIONI CONFORMI E GRADITE AI POTERI POLITICI!AGLI OPINIONISTI CHE VOGLIONO CREARSI UNA REPUTAZIONE E CHE NON SCRIVERANNO MAI COSE SGRADITE AL POTERE!AI SITI DELLE MAGGIORI LOBBY GIORNALISTICHE GIA ASSIMILATE AL POTERE!ETC...MA L'INTERESSE DEL POVERO NAVIGANTE O BLOGGER CHE DOVRà LAUREARSI IN LEGGE O AVERE A DISPOSIZIONE UNO STUOLO DI AVVOCATI PER ACCENDERE IL COMPUTER CHI LO TUTELA???L'AZIENDA ISTIGA gli stessi utenti a spiare e farsi delatori dell'azienda dei comportamenti dei propi colleghi-naviganti,E mi sembra una strategia di marketing che devasta oltre che il principo di solidarietà tra naviganti anche l'etica della convivenza civile nella società reale non virtuale-La delazione è la prima causa della frammentazione sociale,cioè istiga i cittadini a denunciarsi a vicenda come una caccia alle streghe!e in internet corrisponderebbe ad una frammentazione della unità dei naviganti che fin-ora ha permesso di contrastare i numerosi tentativi da parte della politica di imbavagliare la rete con ridicoli proposte di legge-proposte che vedo cominciare essere accolte anche in questo sito.La fine dell'anonimato,l'obligo di registrazione al bloc,l'obbligo di rettifica il ddl carlucci etc sono il frutto dell'INTERESSE POLITICO e non dell'interesse degli utenti.A CHI GIOVA LA REGOLAMENTAZIONE DI INTERNET??? "a favore dei in grado di in rete anche principio che etico-nae tuttavia è nell'interesse della piattaforma stessa risolvere i problemi per avere una area di rispettabilità che le permetta di procedere nel progetto di ripensamento del modello di business iniziato nei mesi scorsi"eliasRe: TUTELA DELLE PIATTAFORME O DEGLI UTENTI?
- Scritto da: eliasi numerosi tentativi da parte della> politica di imbavagliare la rete con ridicoli> proposte di legge-proposte che vedo cominciare> essere accolte anche in questo sito.La fine> dell'anonimato,l'obligo di registrazione al> bloc,l'obbligo di rettifica il ddl carlucci etc> sono il frutto dell'INTERESSE POLITICO e non> dell'interesse degli> utenti.A me pare che ci siano moltissimi anonimi a postare in molti blog e anche molti forum, nessuno ti obbliga a registrarti per farlo.Certamente la registrazione permette di far sapere agli altri che sei sempre tu a scrivere una determinata cosa, e non 12321451235324 persone che si spacciano per dovella o nome e cognome o altri perchè non c'è alcun limite ad usare lo stesso nick non registrato da ottomila persone contemporaneamente.Per il resto sono anche abbastanza d'accordoWolf01Re: TUTELA DELLE PIATTAFORME O DEGLI UTENTI?
mmmm...ci sono associazioni che dicono di difendere l'art 21 e 33 (tipo.... 21 e 33 blogspot.com)e poi vogliono adottare il decreto carlucii!!!!ricordo che poco tempo in inghilterra fa una ragazza è stata licenziata per aver postato dei commenti non graditi al suo capoufficio...è solo un esempio di cosa voglia dire l'obbligo di rinunciare all'anonimato!!-----------------------------------------------------------Modificato dall' autore il 27 giugno 2009 09.12-----------------------------------------------------------eliasGrazie, il tuo commento è in fase di approvazioneGrazie, il tuo commento è stato pubblicatoCommento non inviatoGrazie per esserti iscritto alla nostra newsletterOops, la registrazione alla newsletter non è andata a buon fine. Riprova.Leggi gli altri commentiPubblicato il 24 giu 2009Ti potrebbe interessare