Roma – Alt-X, la casa editrice specializzata in letteratura elettronica, messa su da Mark Amerika quasi dieci anni fa con lo slogan “where the digerati meet the literati”, ha annunciato la sua prima collana di libri stampati “on-demand”.
Tre sono i titoli disponibili acquistabili fisicamente tramite Booksurge o il sito della stessa casa editrice: “Hard Code”, una antologia di letteratura generata da computer, “How To Be An Internet Artist”, la più recente raccolta di saggi di Mark Amerika, e “Cows”, un nuovo romanzo di Ronald Sukenick vincitore del premio nella categoria fiction dell’American Academy of Arts and Letters Award. I libri stampati vengono venduti fra i quindici e i diciotto dollari, ma il loro contenuto resta comunque gratuito da scaricare in formato pdf e palm pilot.
A cura di Neural.it, new
media art, e-music, hacktivism .
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Troppa informazione?
Se negli anni '80 gli americani avevano un'informazione complessiva pari al 100% viste le fonti, ora come mai ne hanno una pari a 127% viste sempre le stesse fonti? Magari sbaglio io ad interpretare i dati?Ciao.spiritumAnonimoUAH! UAH! E' vero!
S'impone da parte della redazione una verifica delle statistiche riportate.Comunque sia, io piu' che altro credo che l'informazione stia andando sempre piu' verso la settoralizzazione (grazie soprattutto a internet), e ognuno si informa su cio' che vuole, senza passare per i "filtri" della televisione e dei giornali.Inoltre va considerata anche una cosa, spesso trascurata quando si discute di questi argomenti: internet e' interattiva, gli altri media no. Provate voi a inserire un post su un giornale...Per quanto riguarda il discorso della carta, Negroponte potrebbe aver ragione se parla della carta utilizzata dai giornali tradizionali. Ma che dire della carta utilizzata per le proprie stampanti? Non e' carta anche quella?- Scritto da: spiritum> Se negli anni '80 gli americani avevano> un'informazione complessiva pari al 100%> viste le fonti, ora come mai ne hanno una> pari a 127% viste sempre le stesse fonti?> Magari sbaglio io ad interpretare i dati?> Ciao.> spiritumAnonimoRe: UAH! UAH! E' vero!
ma no sciocchino!!!Quello che si deduce è che gli americani si si informano di più e sono cambiati le percentuali nelle fonti utilizzate!Ciao ;)AnonimoRe: Troppa informazione?
- Scritto da: spiritum> ora come mai ne hanno una> pari a 127% viste sempre le stesse fonti?> Magari sbaglio io ad interpretare i dati?Eh si , "sbagli" ad interpretare i dati, dato (scusate il gioco di parole:-D) che un utente può decidere di apprendere la stessa informazione da più fonti internet,giornali,tg ed anche radio !!!AnonimoRe: Troppa informazione?
- Scritto da: tutor> Eh si , "sbagli" ad interpretare i dati,> dato (scusate il gioco di parole:-D) che un> utente può decidere di apprendere la stessa> informazione da più fonti> internet,giornali,tg ed anche radio !!!Ho dei dubbi. Se, come dice l'articoletto "All?inizio degli anni '80 gli americani apprendevano il 61% delle notizie dai quotidiani, .... Oggi queste percentuali sono notevolmente cambiate. Apprendiamo il 65% delle notizie dalla televisione, ..." mi pare chiaro che si itenda la _totalità_ delle notizie, quindi pari a 100%, e non - come tu dici -riferito alla possibilità di confrontare la stessa notizia su più fonti, più che apprenderla - in realtà una notizia o si sa o non si sa - (a cosa servirebbero poi le percentuali? E riferite a cosa poi?). Mi pare un errore nel riportare i dati, e basta.Ciao.spiritumAnonimoRe: Troppa informazione?
Sono d'accordo anchio dati riportati senza molto senso (e' prassi comune quando c'e' una tesi da difendere comunque) La qualita', la specificita' e l'approfondimento delle notizie che ci viene fornito/di cui fruiamo ora rispetto a prima sarebbe piu' interessante; ma da quando si parte da: la carta deve scomparire a favore di internet (santa pazienza io gli scienziati comunicatori alla Negroponte li abbatterei...)> Ho dei dubbi. Se, come dice l'articoletto> "All?inizio degli anni '80 gli americani> apprendevano il 61% delle notizie dai> quotidiani, .... Oggi queste percentuali> sono notevolmente cambiate. Apprendiamo il> 65% delle notizie dalla televisione, ..." mi> pare chiaro che si itenda la _totalità_> delle notizie, quindi pari a 100%, e non -> come tu dici -riferito alla possibilità di> confrontare la stessa notizia su più fonti,> più che apprenderla - in realtà una notizia> o si sa o non si sa - (a cosa servirebbero> poi le percentuali? E riferite a cosa poi?).> Mi pare un errore nel riportare i dati, e> basta.> Ciao.> spiritumAnonimoGrazie, il tuo commento è in fase di approvazioneGrazie, il tuo commento è stato pubblicatoCommento non inviatoGrazie per esserti iscritto alla nostra newsletterOops, la registrazione alla newsletter non è andata a buon fine. Riprova.Leggi gli altri commentiPubblicato il 16 mag 2002Ti potrebbe interessare