Un nuovo mercato dell'elettricità in Europa

Un nuovo mercato dell'elettricità in Europa

Vantaggi per consumatori, ambiente e per il sistema elettrico continentale: il Parlamento Europeo approva nuove norme per il mercato dell'elettricità.
Un nuovo mercato dell'elettricità in Europa
Vantaggi per consumatori, ambiente e per il sistema elettrico continentale: il Parlamento Europeo approva nuove norme per il mercato dell'elettricità.

Verrà ricordata come una giornata intensa e importante quella che vede oggi il Parlamento Europeo riunito nella sede di Strasburgo. Oltre alle decisioni riguardanti la Riforma Copyright (approvata), la modifica dell’ora legale e le tutele per gli acquisti online e offline, sono state sottoposte a votazione anche nuove regole relative al mercato dell’elettricità. Tra gli obiettivi una spinta verso le fonti pulite, vantaggi per i consumatori e una migliore risposta alle situazioni di crisi.

EU: mercato dell’elettricità, nuove regole

Hanno ricevuto il via libera i testi già concordati in modo informale con i ministri UE alla fine dello scorso anno, aggiungendo così un ultimo fondamentale tassello nel quadro del pacchetto denominato Energia Pulita per tutti gli Europei (Clean Energy for all Europeans). Sono quattro le legislazioni approvate, le riportiamo di seguito con l’esito delle votazioni e i link ai testi integrali, laddove disponibili.

  • Accordo sul mercato interno dell’elettricità (regolamento): 544 voti favorevoli, 76 contrari e 40 astensioni;
  • accordo sulle norme comuni per il mercato interno dell’elettricità (direttiva): 551 voti favorevoli, 72 contrari e 37 astensioni;
  • legislazione sulla preparazione del settore elettrico nell’affrontare le emergenze: 569 voti favorevoli, 61 contrari e 34 astensioni;
  • modifiche all’accordo per la cooperazione tra i regolatori nazionali dell’energia (ACER): 558 voti favorevoli, 75 contrari e 31 astensioni.

Vantaggi per i consumatori

Tra le misure previste alcune interesseranno direttamente i consumatori. Sono quelle relative all’accesso ai contatori intelligenti e ai prezzi dinamici per le tariffe praticate dai fornitori. Ancora, si avrà modo di cambiare l’azienda scelta per la fornitura senza dover affrontare alcun costo e con un’attesa massima pari a tre settimane, che dovrà scendere fino a sole 24 ore entro il 2026. Agli stati membri è offerta la possibilità di regolamentare, temporaneamente e a specifiche condizioni, i prezzi della componente elettrica al fine di andare incontro alle famiglie in difficoltà economiche o ritenute vulnerabili, così da contrastare gli effetti della povertà energetica.

Sostegno all’energia pulita

L’UE spinge inoltre affinché almeno il 70% della capacità commerciale arrivi ad attraversare le frontiere dei singoli paesi, facilitando così lo scambio di energia rinnovabile, perseguendo l’obiettivo di arrivare entro il 2030 al 32% del consumo finale lordo basato su fonti pulite.

Ancora, le norme impongono alle autorità nazionali di ridurre progressivamente i finanziamenti erogati alle centrali elettriche a combustibili fossili, ora previsti per soddisfare il fabbisogno quando si verifica un picco della domanda. Lo scopo è quello di evitare che gli stati possano continuare a sovvenzionare gli impianti più inquinanti. Le misure si applicheranno fin da subito alle nuove centrali, mentre per quelle già esistenti e operative si partirà dal 2025.

Emergenze e regolamentazione del mercato

In tema di blackout, sono previste l’elaborazione di piani nazionali per la valutazione dei rischi e la cooperazione a livello regionale per far fronte alle criticità. Il testo prevede che il paese assistito sostenga i costi in caso di aiuti.

Infine, sono state apportate modifiche all’accordo che istituisce l’agenzia dei regolatori nazionali dell’energia, ACER, che così disporrà di maggiori poteri e si occuperà di più compiti. La sua funzione è quella di regolare il mercato dell’elettricità a beneficio dei consumatori, del clima e dell’economia.

L’iter prevede ora l’approvazione delle norme votate oggi dal Parlamento Europeo da parte dei ministri dell’Unione. Poi verranno pubblicate nella Gazzetta Ufficiale UE ed entreranno così in vigore.

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Pubblicato il
26 mar 2019
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