NYT su iPad, collezione autunno-inverno

NYT su iPad, collezione autunno-inverno

Il quotidiano presenta la nuova versione della sua app. Novità per il momento gratuita. Ma il paywall avanza inarrestabile nelle redazioni dei giornali su entrambe le sponde dell'Atlantico
Il quotidiano presenta la nuova versione della sua app. Novità per il momento gratuita. Ma il paywall avanza inarrestabile nelle redazioni dei giornali su entrambe le sponde dell'Atlantico

Il quotidiano per eccellenza della Grande Mela, il New York Times, si concede un nuovo esordio sul tablet Apple: presentata la versione 2.0 della sua app per iPad e, per il momento, è gratuita.

Non tutto, però, è lasciato libero : online restano Top News, Business, Video e “Più inviati” come uniche sezioni aperte senza login; per tutte le altre, invece, è necessario iscriversi (seppur gratuitamente e potendo comunque utilizzare username e password giù impiegati sul sito) nella App. Al suo interno tutte le sezioni, gli articoli, i video, gli aggiornamenti in tempo reale e le foto saranno disponibili gratuitamente, almeno fino ai primi mesi del 2011 quando l’App tornerà presumibilmente a pagamento.

A livello di interfaccia sono state ottimizzate le possibilità offerte dal tablet. Stesso discorso per i contenuti: più video, per esempio, con inoltre la possibilità di playback e visione a schermo intero, avvisi di ultime notizie, possibilità di condivisione sui social media e diverse forme di visione degli articoli. A disposizione, inoltre, un menù di navigazione popoup e una selezione di blog.

La gratuità dovrebbe essere garantita da un livello di pubblicità paragonabile a quello di una rivista cartacea (esordirà con Fox, Searchlight, Mercedes-Benz e MicroStrategy come inserzionisti), mentre dal 2011 dovrebbe esordire il nuovo modello digitale premium (ma non ci sa ancora quanto dovrebbe costare l’app).

Intanto arrivano i primi bilanci di app di giornali su iPad: il Financial Times ha dichiarato di aver generato con la tavoletta Apple circa 1,6 milioni di dollari in introiti pubblicitari, mentre il Wall Street Journal avrebbe toccato 2,4 milioni.

Questo non sembra tuttavia bastare ad invertire la tendenza che sembra nascondere sempre più le notizie online dietro un Paywall, quasi utilizzando le applicazioni come cavallo di troia delle news a pagamento: hanno esordito, per esempio, a pagamento le app di Guardian e Ok ,

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
18 ott 2010
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