Oculus, dietrofront sui lucchetti anti-Vive

Oculus, dietrofront sui lucchetti anti-Vive

La sussidiaria di Facebook cambia ancora una volta idea, rilasciando un nuovo aggiornamento software che elimina l'obbligo di utilizzare il caschetto Rift con i giochi VR. L'esclusività delle release resta una scelta valida
La sussidiaria di Facebook cambia ancora una volta idea, rilasciando un nuovo aggiornamento software che elimina l'obbligo di utilizzare il caschetto Rift con i giochi VR. L'esclusività delle release resta una scelta valida

Dopo le polemiche delle ultime settimane sulle DRM del software pensato per girare su caschetto Rift, Oculus ha apparentemente corretto il tiro con l’ultimo update al client software della piattaforma. Dopotutto gli obiettivi iniziali dichiarati dal CEO della corporation parlavano di un ecosistema aperto, anche se a quanto pare l’uscita dei giochi in esclusiva rispetto agli accessori VR della concorrenza continua a essere una priorità.

La pessima vocazione di Oculus VR per i giochi multi-piattaforma è emersa grazie alla nascita del progetto Revive , un tool open source in grado di far girare parte del software per Rift sul caschetto concorrente HTC Vive . La risposta ufficiale di Oculus è arrivata poco dopo sotto forma di “controllo di integrità della piattaforma” per la verifica della presenza dell’hardware Rift prima di avviare i giochi.

Neanche a dirlo, le pritezioni DRM di Oculus sono state subite messe fuori gioco dallo sviluppatore di Revive, mentre sul fronte delle relazioni con la community la scelta della società di “blindare” il software di Rift è stata accolta con commenti a dir poco contrariati.

Il nuovo update del client Oculus elimina i controlli per la presenza del caschetto Rift , e a quanto pare i lucchetti DRM anti-Vive non torneranno più nemmeno in futuro. La community ha quindi evitato – almeno per il momento – di trasformare il nascente mercato delle esperienze VR nell’ennesimo proliferare di “walled garden” in stile app store per cellulari.

Per quanto riguarda le pubbliche relazioni intorno a Oculus, invece, le polemiche sono destinate a continuare e si spostano ora sul fronte dei giochi rilasciati in esclusiva come il recentemente annunciato Serious Sam VR: la corporation difende la decisione di imporre il supporto esclusivo di Rift agli sviluppatori, scelta che nel caso di della variante “virtuale” di SuperHot è coincisa anche con la somministrazione di fondi aggiuntivi pensati per migliorare l’esperienza.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 28 giu 2016
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