Partorita la licenza dell'MPEG-4

Partorita la licenza dell'MPEG-4

E' stata dura ma, alla fine, proprietari dei brevetti e rappresentanti dell'industria hanno formalizzato una licenza che darà finalmente il via al lancio commerciale dello standard
E' stata dura ma, alla fine, proprietari dei brevetti e rappresentanti dell'industria hanno formalizzato una licenza che darà finalmente il via al lancio commerciale dello standard


Roma – Dopo la proposta presentata la scorsa estate, il consorzio che riunisce tutti i proprietari dei brevetti dello standard MPEG-4, l’ MPEG-LA , ha rilasciato ufficialmente la licenza che fissa i prezzi per l’uso di questa tecnologia. A quasi quattro anni dalla finalizzazione dello standard, il formato per la distribuzione di contenuti multimediali MPEG-4 sembra dunque finalmente pronto per diffondersi sul mercato; sempre che non sia troppo tardi, viste le diverse alternative fiorite e sostenute in questi anni da molte industrie.

La nuova licenza fissa il costo d’utilizzo della tecnologia MPEG-4 in 2 centesimi di dollaro per ogni ora di streaming o 25 centesimi per ogni abbonato, per un tetto di un milione di dollari l’anno. Chi ha meno di 50.000 abbonati è invece esente dal pagamento di qualsiasi royalty. Non sono esclusi invece dal versare il dovuto quei siti che in ogni caso ricavano profitti dall’uso dell’MPEG-4, anche in modo diverso dagli abbonamenti, come nel caso di pubblicità sulle proprie pagine.

I termini della nuova licenza sono il risultato di un compromesso fra gli interessi dei detentori delle proprietà intellettuali della tecnologia MPEG-4 e il resto dell’industria, compromesso raggiunto dopo che, all’inizio dell’anno, molti rappresentanti dell’industria, fra cui l’ Internet Streaming Media Alliance , criticarono aspramente la prima bozza della licenza definendola “irragionevole” e pericolosa per il successo stesso dell’MPEG-4.

Oggi l’MPEG-LA definisce la nuova licenza “equa, ragionevole e in grado di non discriminare l’accesso alla tecnologia MPEG-4”. A questo punto non rimane che vedere se questa tecnologia saprà davvero affermarsi in un mercato, quello del media streaming, che vede già in lotta formati come il Windows Media, il DivX e lo standard H.264 .

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Pubblicato il
27 nov 2002
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